editoriali

Politica a nudo sui drammi aziendali

Redazione

Fallimento del M5s, impotenza di Lega e Pd. Cosa ci dicono le crisi

I licenziamenti alla Gkn di Campi Bisenzio, quelli alla Whirpool di Napoli, quelli alla Embraco di Riva di Chieri. Crisi che in alcuni casi si trascinano da anni, come per Whirpool di cui Embraco è fornitrice, in altri, Gkn, hanno a che fare con la ristrutturazione annunciata per l’automotive, in Italia e in Europa. Bisognerebbe anche ricordare i casi virtuosi, come la riconversione di Termoli, del gruppo Stellantis, in gigafactory per batterie di auto elettriche e ibride. Ma la pratica di allontanamento via email non è mai accettabile. Detto tutto questo, e detto anche che con lo scadere del blocco dei licenziamenti era impensabile che non accadesse nulla, e che la ripresa economica non riguarda il passato, la domanda da porre alla politica e al sindacato è solo una: come è possibile che si licenzi in un paese nel quale le aziende soffrono a trovare personale qualificato soprattutto per tecnologie ormai non più avveniristiche come il digitale e il green, o manodopera stagionale visto siamo da sempre un paese turistico?

Il mismatching, la non corrispondenza tra domanda e offerta di lavoro, è ormai un male endemico, cresce da 15 anni, ma le forze politiche preferiscono ignorarlo. La risposta dei 5s è in due leggi: il reddito di cittadinanza per il quale il presidente grillino dell’Inps, Pasquale Tridico, ammette il fallimento nel ricollocare i disoccupati; e nel blocco ai contratti a termine. La risposta della Lega è quota 100, propagandata come ricambio generazionale che ha fatto dell’Italia il paese con meno occupati d’Europa. La risposta del Pd attuale è di non occuparsi, tranne nei convegni, del ritorno alle scuole professionali che non piace ai sindacati. E non parlateci di difesa dell’italianità. Carlos Tavares, capo di Stellantis, ha giudicato la nostra struttura del lavoro onerosa per le aziende, poco formativa e con bassi stipendi. Un paradosso inestricabile. Tavares non viene dal Far West, è portoghese e ha fatto successo alla Renault e alla Psa, nella culla dello statalismo.

Di più su questi argomenti: