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M5S, sette saggi per mettere d'accordo Grillo e Conte

Simone Canettieri

Il comico vuole essere "custode dell'azione politica". La strategia per evitare lo strappo

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Si riapre la trattativa nel M5s. Tutto ruota intorno a tre parole: Grillo vuole rimanere "custode dell'azione politica". Per mantenere cioè le prerogative contenute nell'attuale statuto e che Giuseppe Conte aveva cancellato in quel nuovo elaborato in quattro mesi di lavoro, lasciandogli la facoltà di rimane garante solo dei "valori dell'associazione M5s". Sembra una sfumatura, ma non lo è, visto che il comico non è intenzionato a cedere.

  

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Ma per evitare lo strappo che avrebbe portato alla scissione con l'ex premier ieri ha "sospeso", e non annullato, il voto sul direttivo a cinque. Allo stesso tempo Grillo ha dato mandato a sette figure di trovare una sintesi tra i due statuti. Chi sono i "magnifici sette"? Tre sono contiani purissimi: Vito Crimi, Stefano Patuanelli ed Ettore Licheri. Gli altri no: Roberto Fico, Luigi Di Maio, Tiziana Beghin e Davide Crippa. Questi ultimi hanno evitato in questi giorni di schierarsi e di parlare e soprattutto hanno mantenuto un filo diretto con il Fondatore. Adesso i sette hanno tempo tre giorni, ma magari di più, per tentare una mediazione. Grillo non vuole rinunciare al suo ruolo di Garante e custode dell'azione politica della sua creatura.

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