Beppe Grillo in visita all'ambasciata cinese nel 2019

Biden chiede un'alleanza anti Cina. E Grillo va in visita all'ambasciata cinese

Redazione

Nelle stesse ore in cui Biden chiede ai paesi del G7 di fare fronte comune contro Xi Jinping, il fondatore del M5s si reca dall'ambasciatore Li Junhua per un incontro di "routine". Invitato anche Conte, che rinuncia "per motivi personali"

Nelle stesse ore in cui il presidente americano Joe Biden arrivava in Europa con uno specifico obiettivo, e cioè rinsaldare l'alleanza dei paesi del G7 in ottica anticinese, Beppe Grillo si recava in visita presso l'ambasciatore cinese in Italia Li Junhua. Per fare cosa? Un incontro di "routine", come riferiscono fonti parlamentari. Avrebbe dovuto partecipare anche il nuovo leader del Movimento Giuseppe Conte, che però ha rinunciato "per impegni e motivi personali". 

Il fondatore del Movimento, che in passato è stato un violentissimo contestatore di quello che definiva "il regime cinese", da quando frequenta l'ambasciata cinese ha smesso di essere così critico. Per esempio, nei suoi post non si parla più del Dalai Lama, degli "uiguri scomparsi", dei diritti umani violati in Cina. Niente di niente.

 

 

Il primo incontro all'ambasciata avvenne nel 2013 con Casaleggio senior. Poi, nel 2019, la seconda visita con tanto di fotografia - e polemiche successive, addirittura corrette "ufficialmente" dalla stessa ambasciata. (All'epoca scrivevamo: "Il problema con Grillo è sempre il solito: in che veste si è presentato dall’ambasciatore? Come “garante” dei Cinque stelle al governo oppure come privato cittadino?", certe domande valgono ancora oggi).

 

Il rapporto tra il M5s e il governo cinese è sempre stato oggetto di attenzione da parte degli analisti che si occupano della materia. E per raccontare le ambiguità del Movimento, non serve nemmeno tornare alla firma del memorandum sulla Via della seta, promossa dal governo gialloverde, e nemmeno a tutte quelle occasioni in cui i grillini hanno manifestato particolare simpatie per la Cina, promuovendone le aziende.

 

Cancellati tutti i post anticinesi del passato, solo qualche settimana fa sul Blog di Grillo è apparso un articolo/appello in cui si mette in discussione la narrazione che hanno fatto i media occidentali sulla repressione del governo cinese nella regione dello Xinjiang. Un documento che avrà almeno in parte imbarazzato il ministro degli Esteri Di Maio, nel frattempo mossosi sulla linea atlantica.

La visita di queste ore di Grillo di sicuro ha l'effetto di far apparire il M5s sotto una luce sempre più ambigua in tema di politica estera. 

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