il retroscena

Conte apre al Ponte sullo Stretto. E il M5s si azzuffa in videoconferenza

Domenico Di Sanzo

L'assemblea dei grillini in diretta. "Giuseppe è d'accordo con me: serve una commissione per valutare l'utilità del ponte", dice il sottosegretario Cancelleri. E tra i parlamentari parte il rodeo. Insulti e psicodrammi, in un Movimento allo sbando permanente

Quando comincia il collegamento su Zoom, il secondo in due giorni, l'atmosfera non può che essere surreale. Nemmeno dopo tutte le piroette grilline di questi anni è facile immaginare un'assemblea congiunta dei deputati e dei senatori del M5s con all'ordine del giorno il Ponte sullo Stretto di Messina. La lingua di mare tra Calabria e Sicilia attraversata a nuoto da Beppe Grillo in una sua spacconata dell'ottobre del 2012, sotto le elezioni regionali siciliane. All'epoca il candidato governatore era Giancarlo Cancelleri. Storico proconsole stellato nell'Isola. Lo stesso che ora ha acceso i fuochi di un dibattito paradossale. "Dieci anni e vedremo il Ponte sullo Stretto di Messina", ha detto ieri Cancelleri. Chat roventi, parlamentari di stucco, fuoriusciti sulle barricate.

 

"Con tutti questi problemi che abbiamo ci mancava solo questa stupidaggine del Ponte", dice al Foglio un deputato alla seconda legislatura. Altri parlamentari, dopo il tour de force di ieri, preferiscono non accendere il pc all'ora di cena per il secondo giorno consecutivo per paura di crollare sotto i colpi della sonnolenza. Nel frattempo Davide Casaleggio sul Blog delle Stelle ha già ricordato ai grillini un post del 28 settembre 2016 firmato da Beppe Grillo in cui il Ponte era definito una "boiata" e "il trionfo del nulla politico". E Silvio Demurtas, curatore speciale del M5s nominato dal Tribunale di Cagliari, ha già chiesto a Rousseau di consegnargli i dati degli iscritti oppure di indire attraverso la piattaforma di Casaleggio una votazione per eleggere il comitato direttivo. Ma Demurtas all'Adnkronos dice di aver ricevuto una risposta "vaga" dall'Associazione del figlio del cofondatore.

 

In questo clima si arriva alla riunione situazionista sul Ponte sullo Stretto, vecchio spot elettorale di Silvio Berlusconi tra i tardi anni novanta e i primi anni duemila. M5s spaccato a metà tra chi si esprime contro Giancarlo Cancelleri e chi è possibilista. Il sottosegretario alle Infrastrutture comincia a parlare e difende la sua posizione. "Non sono il paladino di un'opera, oggi rappresento il confronto della quasi totalità dei portavoce siciliani", esordisce. "Non possiamo avere il freccia rossa per esempio, perché non entra nel traghetto", controbatte alle critiche che gli sono piovute addosso in questi giorni. Cancelleri la butta sull'Alta velocità: "Vorremmo cominciare serenamente a discutere se c'è la possibilità non di fare il ponte sullo Stretto, di cui non mi frega nulla, perché il ponte di berlusconiana memoria è morto, ma se c'è la possibilità di cominciare a vedere i treni a lunga percorrenza anche nella nostra Regione". Quindi annuncia una commissione apposita: "Oggi pomeriggio ho sentito Conte, ci siamo confrontati su questo tema e siamo arrivati insieme alla conclusione che sarebbe bene venisse costituita una Commissione per analizzare dal punto di vista tecnico e politico questa questione. Ne dobbiamo cominciare a parlare e i nostri portavoce vogliono che si abbandoni un pregiudizio ideologico". Il reggente Vito Crimi parla di intervento "inopportuno" del sottosegretario e lui chiude: "Chiedo scusa se qualcuno si è sentito offeso dalla mia intervista".