PUBBLICITÁ

La lectio magistralis

Bentornato, prof.

David Allegranti

Le parole, il clima, il dialogo, i messaggi e i vecchi alleati. A tu per tu con il nuovo Conte

PUBBLICITÁ

Gli dicono tutti bentornato – il sindaco, il presidente di regione, il rettore – ma sanno che l’avventura politica di Giuseppe Conte non è ancora finita, forse si decide a Bibbona grazie anche alla spinta dell’ex partito di Bibbiano, quel Pd che ancora non ha esaurito le speranze sul Conte federatore o quantomeno ispiratore di un rinnovato M5s. Scambio di messaggi con Dario Nardella (Conte non ce l’ha fatta a palesarsi in Palazzo Vecchio, sarà per la prossima volta), che poi lo saluta anche con un tweet. “Dopo l’onorevole servizio al paese in uno dei momenti più difficili della storia italiana, siamo felici che Giuseppe Conte torni a insegnare nella prestigiosa Università della nostra città. Bentornato a Firenze!”, dice il sindaco Nardella. Tweet con foto invece di Eugenio Giani, che gli stringe la mano, sembra di adesso ma è d’archivio.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Gli dicono tutti bentornato – il sindaco, il presidente di regione, il rettore – ma sanno che l’avventura politica di Giuseppe Conte non è ancora finita, forse si decide a Bibbona grazie anche alla spinta dell’ex partito di Bibbiano, quel Pd che ancora non ha esaurito le speranze sul Conte federatore o quantomeno ispiratore di un rinnovato M5s. Scambio di messaggi con Dario Nardella (Conte non ce l’ha fatta a palesarsi in Palazzo Vecchio, sarà per la prossima volta), che poi lo saluta anche con un tweet. “Dopo l’onorevole servizio al paese in uno dei momenti più difficili della storia italiana, siamo felici che Giuseppe Conte torni a insegnare nella prestigiosa Università della nostra città. Bentornato a Firenze!”, dice il sindaco Nardella. Tweet con foto invece di Eugenio Giani, che gli stringe la mano, sembra di adesso ma è d’archivio.

PUBBLICITÁ

 

Conte torna a Firenze, ma vive a Roma. Bentornato professor Conte, gli dice il rettore Luigi Dei accogliendolo in piazza San Marco, prima di una lectio magistralis sulla “tutela della salute e salvaguardia dell’economia” trasmessa su YouTube e il cui testo scritto viene poi divulgato a metà pomeriggio nelle chat che furono presidenziali (inviato non da Rocco Casalino, ma da Mariachiara Ricciuti) e oggi sono solo professorali. Già, Conte è tornato all’università. Lo attende, seppur a distanza per ragioni anti-Covid, il quartiere di Novoli, dove c’è il polo delle Scienze sociali con Giurisprudenza, Scienze politiche ed Economia e dove sono nati in nuce i governi Conte, grazie all’incontro con l’ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, colui che l’ha reso noto al grande pubblico e che a Novoli un tempo faceva il cultore della materia. “Conte tornerà a fare il professore a tutti gli effetti”, dice il professor Dei, che sul futuro politico del collega glissa: “Ho visto Conte molto motivato come docente e ricercatore, non abbiamo parlato di altro”. Il rettore dice che Conte ha dato la sua disponibilità a tenere lezioni, conferenze e seminari all’interno dell’offerta didattica già programmata per approfondire alcune questioni del corso di studi sul diritto privato (tradotto: per questo semestre non farà corsi suoi).

 

PUBBLICITÁ

“Le lezioni e le conferenze si terranno in modalità online”. I contestatori del Collettivo politico, in piazza, sono pochi e hanno pure la voce fioca: “Conte e Dei: i vostri teatrini non garantiscono il diritto allo studio. Priorità all’istruzione pubblica”, c’è scritto su uno striscione. Sono più i fotografi dei manifestanti. Conte, nel frattempo, parla. Difende i suoi dcpm, dice che non è stata lesa alcuna maestà di alcun parlamento. “Con lo scorrere del tempo, uscendo dall’orizzonte fortemente condizionante della cronaca ed entrando nella dimensione ampia e dilatata della storia, saranno possibili bilanci esaustivi e valutazioni ponderate”. In attesa del pronunciamento della storia, resta la cronaca. Resta pure qualche domanda: che cosa succederebbe al Conte professore se il Conte politico venisse scelto come capo del M5s? Lo spiega il rettore Dei: qualora diventasse “segretario o presidente di un partito che ha rappresentanti in Parlamento, c’è una legge, la numero 382 del 1980, che lo rimanda in aspettativa obbligatoria. È un’aspettativa automatica, io non posso farci niente”. Bisogna vedere quanto gli va stretta Novoli, al professor Conte.

 

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ