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I Radicali: Draghi è uno di noi

David Allegranti

Il presidente nella replica alla Camera ha citato il sovraffollamento carcerario e l'emergenza sanitaria nelle prigioni. Ci dice Emma Bonino: "Ci ha quasi emozionati. Penso che sia dovuto alla sensibilità e alla presenza della signora ministra Cartabia, che da presidente della Corte costituzionale ha organizzato le visite nelle carceri per gli altri membri della Corte”.

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La senatrice Emma Bonino nel suo intervento al Senato, mercoledì, l’aveva ribadito ancora una volta: la situazione delle carceri in Italia “fa vergogna”. Il giorno dopo, nella sua replica di 13 minuti alla Camera, il presidente Mario Draghi ha dedicato un passaggio non secondario alla questione, stupendo anche le associazioni che si battono in difesa dei diritti delle persone private della libertà personale: “Non dovrà essere trascurata la condizione di tutti coloro che lavorano e vivono nelle carceri, spesso sovraffollate, esposte a rischio e paura del contagio e particolarmente colpite dalla funzione necessarie a contrastare la  diffusione del virus”. La giustizia è stata un tema affrontato da Bonino durante le sue consultazioni con l’allora presidente incaricato, ma neanche la senatrice si aspettava che Draghi ribadisse in aula alcuni concetti: “Penso che sia dovuto alla sensibilità e alla presenza della signora ministra Cartabia, che da presidente della Corte costituzionale ha organizzato le visite nelle carceri per gli altri membri della Corte”, dice Bonino al Foglio.

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La senatrice Emma Bonino nel suo intervento al Senato, mercoledì, l’aveva ribadito ancora una volta: la situazione delle carceri in Italia “fa vergogna”. Il giorno dopo, nella sua replica di 13 minuti alla Camera, il presidente Mario Draghi ha dedicato un passaggio non secondario alla questione, stupendo anche le associazioni che si battono in difesa dei diritti delle persone private della libertà personale: “Non dovrà essere trascurata la condizione di tutti coloro che lavorano e vivono nelle carceri, spesso sovraffollate, esposte a rischio e paura del contagio e particolarmente colpite dalla funzione necessarie a contrastare la  diffusione del virus”. La giustizia è stata un tema affrontato da Bonino durante le sue consultazioni con l’allora presidente incaricato, ma neanche la senatrice si aspettava che Draghi ribadisse in aula alcuni concetti: “Penso che sia dovuto alla sensibilità e alla presenza della signora ministra Cartabia, che da presidente della Corte costituzionale ha organizzato le visite nelle carceri per gli altri membri della Corte”, dice Bonino al Foglio.

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D’altronde, come spiegò Cartabia dopo gli incontri con i detenuti, “ogni storia e ogni uomo ha alle spalle qualcosa di unico, per questo la pena non deve dimenticare l’unicità di ciascuno”. Sembra tutta un’altra storia rispetto al corso di Alfonso Bonafede. “Credo la ministra Cartabia abbia avuto un peso, certo - sorride Bonino - maggiore del mio. Noi tutti comunque siamo rimasti quasi emozionati per le parole di Draghi. È la prima volta che un presidente del consiglio ascolta e in sede di replica, oltre a dire che va riformata la giustizia penale e la giustizia civile, aggiunge anche certe considerazioni rispetto alle carceri”. La “sensibilità della signora ministra Cartabia”, sottolinea Bonino, ha senz’altro influito. “Penso che questa lotta che abbiamo portato avanti, specialmente da Rita Bernardini, troverà nei tempi e nei modi opportuni un riconoscimento importante per gli operatori in carcere oltre che per i detenuti”.

 

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Poi si vedrà, concretamente, cosa sarà fatto. “Intanto mi rallegra e mi conforta che il presidente Draghi abbia ripreso con parole chiare questa questione. Mi fa ben sperare. Ora immagino che la signora ministra in audizione in Commissione dirà qual è il suo programma su questioni che si manifesteranno con una certa urgenza. Per ora mi piace sottolineare l’ottimo inizio su un settore importantissimo come la giustizia”. Serve concretezza, la ministra a tempo debito espliciterà le sue linee programmatiche e Bonino è consapevole che “non si potrà fare tutto e che bisognerà stabilire delle priorità”. Anche per quanto riguarda la questione della prescrizione. Una strada lunga e complessa, viste anche le diverse anime della maggioranza di governo, ma inevitabile.

  

Paolo Vigevano, ingegnere, già editore di Radio Radicale, compagno di scuola di Mario Draghi (“grande amicizia da piccoli, poi ci siamo guardati a distanza con grande affetto”), dice che Draghi, che conosce Bonino e conosceva Marco Pannella, “aveva attenzione al mondo radicale, questo lo so, perché è un uomo sensibile e attento”.

  

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