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Bertolaso fuori dalla corsa per il Campidoglio? Forza Italia dice di no

Gianluca De Rosa

“Io candidato a sindaco di Roma? Non ne so nulla", ha detto in una conferenza stampa l’ex capo della Protezione civile, chiamato come consulente per il piano vaccini in Lombardia. Ma negli ambienti azzurri ridimensionano: "È la scelta più probabile, ma sul nome non c’è ancora l’accordo”

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E adesso anche Guido Bertolaso si tira indietro. La corsa al Campidoglio per sostituire Virginia Raggi è la gara più disertata del mondo. Tutti la criticano, tutti fanno capire che saprebbero e potrebbero fare meglio di lei, ma sinora - tolta la candidatura solitaria di Carlo Calenda - nessuno la sfida. A destra come a sinistra i nomi latitano e le ufficialità tardano ad arrivare.

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E adesso anche Guido Bertolaso si tira indietro. La corsa al Campidoglio per sostituire Virginia Raggi è la gara più disertata del mondo. Tutti la criticano, tutti fanno capire che saprebbero e potrebbero fare meglio di lei, ma sinora - tolta la candidatura solitaria di Carlo Calenda - nessuno la sfida. A destra come a sinistra i nomi latitano e le ufficialità tardano ad arrivare.

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Nel centrodestra però si dava ormai quasi per scontata la scelta di Guido Bertolaso. L’ex capo della Protezione civile, chiamato a capo della struttura logistica della Regione Lombardia per il piano vaccini, questa mattina rispondendo ai cronisti nel corso di una conferenza stampa ha smentito: “Io candidato a Roma? Non ne so nulla. E comunque - ha aggiunto sprezzante - siamo in Lombardia e ci stiamo occupando di una cosa molto più grave e difficile: siamo tutti focalizzati per sconfiggere il virus, gli altri argomenti non sono appropriati oggi”.

    

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Anche Bertolaso, dunque, si tira indietro dalla corsa? Negli ambienti di Forza Italia, che lo sponsorizza da mesi, però le dichiarazioni dell’ex capo della Protezione civile vengono ridimensionate. “No, no il nome di Guido è assolutamente ancora sul tavolo, è la scelta più probabile, ma sul nome non c’è ancora l’accordo. Lui intanto cosa dovrebbe fare il candidato del centrodestra in pectore? Si da da fare come sempre, e come sempre gratuitamente”. E allora perché così tanto fastidio nel rispondere alla domanda di un cronista quando sarebbe bastato un semplicissimo: “Non è questo il momento”? La questione è che i tavoli della coalizione avrebbero dovuto chiudere sul nome del candidato del centrodestra addirittura prima della fine del 2020. Poi tra pandemia, vaccini, crisi di governo e, soprattutto, probabilissimo rinvio delle elezioni amministrative a dopo l’estate le cose sono inesorabilmente cambiate. Per scegliere il nome c’è più tempo e così Bertolaso, comunque favorito, è rimasto, anche piuttosto scocciato, incastrato in un pantano che non si addice alla sua nota dinamicità. Il partito che lo ha lanciato com’è possibile candidato già in autunno continua comunque a sostenerlo. Maurizio Gasparri, commissario romano di Forza Italia, sprona gli alleati: “Abbiamo già 40 candidati su 48 per il comune e 270 su 275 per i municipi. Noi il nostro candidato lo abbiamo presentato se gli altri preferiscono qualcun altro lo dicano, ma servono nomi che i romani conoscono”. 

   

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