(foto Ansa)

Consultazioni, cosa hanno detto i partiti a Mattarella

redazione

Il Pd ha sostenuto un reincarico a Conte, Italia viva no (e chiede che prima si discuta di temi tra le forze di maggioranza). Cos'è rimasto di questo giorno di colloqui al Quirinale con il capo dello stato

Dopo la giornata di ieri, che aveva visto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intrattenersi con i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Elisabetta Alberti Casellati, oggi hanno sfilato al Quirinale, sin da questa mattina, altri cinque gruppi parlamentari. Vediamo sinteticamente che tipo di posizioni hanno espresso al Capo dello stato, come hanno spiegato loro stessi alla stampa subito dopo i colloqui. 

 

Partito democratico: "Sosteniamo Conte. E' il momento di chiamare a raccolta le energie disponibili in Parlamento"

Il segretario del Pd Nicola Zingaretti è stato l'ultimo, insieme alla sua delegazione, a essere ricevuto quest'oggi dal presidente Mattarella. "E' il momento di "chiamare a raccolta le energie disponibili in Parlamento", ha detto Zingaretti. Che ha poi voluto rimarcare "la nostra grande preoccupazione per l'apertura della crisi di governo che continuiamo a considerare un atto irresponsabile per gli effetti sul Paese, sulle persone, i lavoratori e le imprese. Ricadute gravi che rischiano di pagare i giovani e le donne". Sulle proposte il segretario dem ha detto di "auspicare una soluzione della crisi in tempi rapidi" e che il Partito democratico ha "indicato al presidente la disponibilità a sostenere un reincarico al presidente Conte, che si è dimostrato un punto di equilibrio" per la coalizione. Il segretario ha anche parlato della necessità di avere un esecutivo con una "ampia base parlamentare" che possa approvare tutta una serie di riforme, anche di natura elettorale e istituzionale. 

 

Renzi: "Veti su Conte? Non siamo ancora al punto di decidere chi guiderà il governo"

Prima del Pd, era stato il turno di Italia viva. Renzi alla fine del colloquio con Mattarella ha detto che "abbiamo voluto esprimere al presidente la nostra preoccupazione per la crisi sanitaria, economica ed educazionale in cui versa il paese". Interrogato dal Foglio sul tema veti sul nome di Conte, Renzi ha spiegato che "dobbiamo abituarci a seguire l'assunto latino nomina sunt consequentia rerum. Se lei deve andare in un posto, prima sceglie dove deve andare. Poi sceglie il mezzo con cui ci va. Poi con quali persone ci va, e alla fine sceglie, se va in macchina, chi guida. Noi purtroppo non siamo ancora a scegliere chi guida. Ovviamente abbiamo le nostre idee anche su quello. Ma ancora non siamo lì", ha detto. Preludendo a un concetto che esplicitato in maniera più chiara: Italia viva non ha fatto a Mattarella il nome di Conte. E poi ancora, sul Mes, Renzi ha detto: "Ci suona strano che un governo che dovrebbe essere europeista tema il Mes in nome delle condizionalità europee. So che entriamo nel tecnicismo, ma diciamolo con chiarezza: le condizionalità del Next Generation Eu sono decisamente più stringenti delle condizionalità del Mes". Il senatore fiorentino ha anche detto di preferire un governo politico a uno istituzionale, fermo restando la disponibilità a sostenere un governo del presidente nel caso ce ne fosse bisogno. "L'unica cosa che chiediamo è di fare presto, perché il paese non si può permettere dopo 15 giorni in cui abbiamo assistito alla caccia al singolo parlamentare, che si perda ulteriore tempo". 

 

Leu: "Proseguire con Conte allargando la maggioranza"

Come avevano già fatto i colleghi del Senato, il gruppo di Leu alla Camera ha proposto al presidente della Repubblica un reincarico per Conte.  "I veti non agevolano, serve senso di responsabilità e del limite", ha detto il deputato Federico Fornaro. A tal proposito, secondo Leu, legittimo è il tentativo di allargare la maggioranza. 

 

Gruppo per le Autonomie: "Preferenza per un Conte ter"

La prima delegazione a essere stata accolta è stata quella del Gruppo per le Autonomie, un gruppo che si è costituito al Senato e che raggruppa 8 esponenti delle cosiddette minoranze linguistiche e delle province e regioni autonome (vi aderiscono ad esempio la Sudtiroler Volkspartei e l'Union Valdôtaine). "Abbiamo confermato al presidente Mattarella il sostegno per qualsiasi formazione per un nuovo Governo, purché sia fortemente europeista e abbia nel programma la tutela delle minoranze linguistiche e delle autonomie speciali. Il Paese non ha bisogno di una crisi. Si deve trovare una soluzione politica e non un Governo tecnico", ha spiegato la presidente del gruppo, Julia Unterberger. "Abbiamo una preferenza per un eventuale Conte Ter. Abbiamo avuto una buona esperienza con Conte, che ci ha sempre dato una mano. Pensiamo sia un punto di equilibrio tra tutti i partiti che formano questo governo e senza di lui è difficile avere una stabilità. Se tre partiti grandi suggeriscono il nome di Conte, crediamo si debba lavorare in questa direzione", ha chiosato. Rendendo esplicita la volontà di garantire una certa continuità all'operato di governo. Il Gruppo per le Autonomie aveva già dimostrato, per ultimo in occasione del voto di fiducia al Senato chiesto dal governo prima che Conte si dimettesse, di sostenere il premier. 

 

Gruppo Misto al Senato: "Allargare la maggioranza ma proseguire con Conte"

La presidente del Gruppo Misto al Senato Loredana De Petris (che è esponente di Leu), ha dichiarato che "partendo dalla situazione del Paese abbiamo espresso la nostra indicazione che è quella del presidente Conte, perché è indispensabile e necessario costruire intorno al presidente uscente e rinforzare la maggioranza e allargarla su contenuti molto chiari, oltre all'emergenza anche portare a compimento il Recovery. E' necessario che Conte possa continuare in Europa il lavoro importante che e' stato fatto". La De Petris ha anche commentato la possibilità di riallacciare i rapporti con Italia viva: "Il nostro giudizio sulla scelta del senatore Renzi di aprire la crisi è molto duro, di grave irresponsabilità nei confronti del Paese e di cui abbiamo fin troppo compreso i motivi". Il nuovo governo dovrà garantire "stabilità senza ogni volta dover arrivare a contrattazioni o impuntature", ha detto. 

 

Più Europa: "Disponibili a maggioranza Ursula ma non a Conte ter"

"Abbiamo manifestato al presidente Mattarella con chiarezza che non siamo disponibili a nessun tipo di continuità", ha detto la senatrice Emma Bonino parlando con la stampa in rappresentanza del gruppo di Più Europa e di Azione, che aderiscono al più generico Gruppo Misto. "Ma siamo disponibili a discutere di contenuti con un nuovo eventuale presidente incaricato con un autorevole profilo europeista e riformatore con una maggioranza più ampia e pari a quella che nella Commissione Ue sostiene Ursula Von Der Leyen". Linea che era stata condivisa anche dall'europarlamentare Carlo Calenda per cui è possibile condividere un governo con i 5 stelle ma a patto che Conte non sia più premier. 

 

Maie-Europeisti-Centro democratico: "Per noi Conte è l'unica soluzione"

"Il premier Conte per noi è l'unica soluzione per portare avanti la legislatura", ha detto a termine delle consultazioni con il capo dello stato il deputato del gruppo Maie-Europeisti-Centro democratico e sottosegretario agli Esteri, Ricardo Merlo. "Con il governo uscente stavamo già lavorando a un cambio di passo. Non c'è bisogno di perdere tempo", ha aggiunto il senatore Gregorio De Falco, un'altro di quelli che hanno aderito al nuovo gruppo. "Conte è il punto di equilibrio di questa legislatura", ha aggiunto poi Bruno Tabacci (Centro democratico-Italiani in Europa).