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L'intervista

Scalfarotto: "Nessuna pregiudiziale a un governo con Conte"

Luca Roberto

"Abbiamo dato le dimissioni perché il governo necessitava di una discontinuità. Al premier abbiamo dato fiducia una volta, possiamo dargliela una seconda. Ma se preferisce un governo con Mastella, buon viaggio". Parla l'ex sottosegretario (dimissionario) di Italia viva

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"Abbiamo dato le dimissioni perché questo governo necessitava di una discontinuità. E' un governo che non può gestire una situazione eccezionale. Ci vogliono un calibro e un approccio di tutt'altro genere". Può darlo Conte? "Se lui ci si mette, gli abbiamo dato la fiducia una volta, gliela possiamo dare anche una seconda. Ma se la risposta è 'faccio un governo con Mastella', cosa vuole che le dica? Buon viaggio". Ivan Scalfarotto ha preso parola in Aula al termine dell'intervento del premier Conte. Ha voluto spiegare le ragioni per cui la delegazione del suo partito, Italia viva, ha scelto di andarsene dal Conte bis. E seppure non abbia lesinato critiche all'azione di governo, descritta come "mediocre" e "priva di visione", è sembrato fare almeno in parte qualche apertura nei confronti del premier. "Se ci sarà modo di dare un governo vero al paese, Italia viva non mancherà", ha detto in Aula. 

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"Abbiamo dato le dimissioni perché questo governo necessitava di una discontinuità. E' un governo che non può gestire una situazione eccezionale. Ci vogliono un calibro e un approccio di tutt'altro genere". Può darlo Conte? "Se lui ci si mette, gli abbiamo dato la fiducia una volta, gliela possiamo dare anche una seconda. Ma se la risposta è 'faccio un governo con Mastella', cosa vuole che le dica? Buon viaggio". Ivan Scalfarotto ha preso parola in Aula al termine dell'intervento del premier Conte. Ha voluto spiegare le ragioni per cui la delegazione del suo partito, Italia viva, ha scelto di andarsene dal Conte bis. E seppure non abbia lesinato critiche all'azione di governo, descritta come "mediocre" e "priva di visione", è sembrato fare almeno in parte qualche apertura nei confronti del premier. "Se ci sarà modo di dare un governo vero al paese, Italia viva non mancherà", ha detto in Aula. 

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A un tratto avete preso una posizione più conciliante? "Quello che ho detto Aula è: noi chiedevamo un governo migliore e lui, Conte, si è messo a lavorare per un governo peggiore", dice Scalfarotto al Foglio. "La richiesta da parte nostra era: mettiti a migliorare l'azione del governo. Lui invece, sin dal 30 dicembre, ha detto che avrebbe cercato un'altra maggioranza e si è messo a cercare di fare un governo con Mastella, che mi sembra un esecutivo peggiore anche perché aritmeticamente meno stabile. Ma se torniamo all'idea di un governo che funziona, all'altezza di questa sfida, noi ci siamo". Cos'è che non ha funzionato in questi 15 mesi, ci spieghi? "Per prima cosa non si è mai arrivati a un patto di legislatura, non si è mai discussa la squadra di governo. La trattativa, il lavoro politico, non sono mai andati avanti. Si è continuato a traccheggiare, a rimandare". Non sono bastati i compromessi migliorativi sul Recovery Fund. La remissione della delega sui servizi segreti, come annunciato oggi alla Camera? "E cosa c'è voluto per farla rimettere: un cataclisma! Il problema è che lui le forze della sua coalizione non le ascolta. Ho detto in Aula che per leggere il documento che avremmo dovuto contribuire a scrivere, abbiamo dovuto puntare i piedi. Ma normalmente una forza di maggioranza è lì quando lo si scrive, non che me lo fai leggere per farmi una cortesia", racconta l'ex sottosegretario. Che per il premier ha trovato un'analogia con la figura dello zio manzoniano, intento al "sopire, troncare", dal passo per natura felpato. Inadatto, sostiene, alle fasi di emergenza.

 

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A un certo punto, subito dopo la prolusione contiana, quella in cui il presidente del Consiglio è stato categorico nello sbarrare la strada a un ripensamento, anzi spendendosi molto nell'appello alla ridefizione "europeista e anti sovranista" dei confini della maggioranza, alla pattuglia di deputati di Italia viva, raccontano le chat interne, è venuta voglia di tentare lo sberleffo: non più astenersi ma votare contro la risoluzione di maggioranza. Stizza rientrata perché, come raccontavano i renziani, "non dobbiamo rispondere alla provocazione". Spiega Scalfarotto che si asterranno perché "non abbiamo voglia di votare insieme a Salvini, alla Meloni. Veniamo raccontati come gli irresponsabili. Invece siamo persone con la testa sul collo e stiamo chiedendo delle risposte per un paese che ne ha bisogno. Un esempio. Nel mese di marzo scade il divieto di licenziamenti: per caso sta sentendo un dibattito a livello governativo su come ci organizziamo? Sarà una tragedia, quando succederà. Questo non è un momento per affrontare le cose all'ultimo momento, ma strutturalmente. Lo stesso piano di ripartenza e resilienza deve essere un documento strategico, non può essere come una legge di bilancio".

 

Non sembra che il Pd sia molto a favore di un vostro rientro in maggioranza. "E' chiaro che se l'obiettivo strategico del Partito democratico è l'alleanza con il M5s, per noi è più difficile dare un contributo in termini di riformismo. Se solo non ci avessero lasciati soli a combattere battaglie riformiste come sulla prescrizione o un certo statalismo di ritorno che abbiamo visto nelle politiche economiche", rincara Scalfarotto. Come andra a finire, deputato? E allora l'esponente di Italia viva diventa quasi ripetitivo nel ripetere che "non abbiamo nessuna pregiudiziale su Conte, abbiamo però una richiesta molto netta di dare un governo più efficace al paese. Non ci si può rispondere che davanti a questa situazione si preferisce un governo senza maggioranza al Senato. Mettiamo davanti a tutto l'interesse del paese. Io non mi sento in scienza e coscienza che questo governo, con questo suo passo felpato, lo stia facendo. Se Conte invece di mettersi a cercare maggioranze raccogliticce vuole sedersi a un tavolo e vuole parlare di come governiamo in modo più efficiente ed efficace il paese, noi ci siamo. Se invece è soltanto una questione di pallottoliere, pazienza". 

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