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Il partito per Conte ha già un sito internet. Ecco "Italia23"

Un think tank, secondo i proclami degli organizzatori. Ma l'operazione politica è chiara: raggruppare una pattuglia di responsabili e sterilizzare Matteo Renzi. Le trattative in corso, e il riferimento ai guai giudiziari dell'ex premier per convincere i senatori di Iv

Valerio Valentini

L'associazione è stata fondata l'11 dicembre. A guidare l'operazione, che prevede già la costituzione di gruppi parlamentari, è il senatore Raffaele Fantetti, eletto con Forza Italia e ora passato al Maie. Sta già chiamando i renziani indecisi: "Venite, prima che sia tardi". Il premier, informato, resta cauto

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Che il partito nasca davvero, è ancora presto per dirlo. Ma siccome è bene farsi trovare pronti, le truppe di riserva per Giuseppe Conte iniziano a organizzarsi. E, come la prassi impone, partono da un sito internet con tanto di simbolo patriottico e think tank annesso. Si chiama "Italia23", l'associazione che potrebbe trasformarsi, in tempi neppure troppo lunghi, nella zattera di salvataggio del premier. Che dell'operazione è stato informato, come si fa del resto col potenziale beneficiario di un'impresa: e lui, evidentemente lusingato, la notizia l'ha accolta così, senza esprimere un giudizio netto, senza insomma né concedere né una benedizione formale né opporre un suo diniego. E non gli sarà sfuggito che il nome dell'associazione ricalca da vicino quell'"Agenda 2023", o "Piano 2023", di cui a Palazzo Chigi si parla dall'ottobre 2019: da quando, appunto, additare una prospettiva per la fine della legislatura iniziò a essere utile per frenare l'arrembaggio di Matteo Renzi. E che questo lavorio si ponga uno scopo nel gioco di posizionamento tattico in corso tra la Camera e il Senato in queste ore, lo dimostra il fatto che sul sito dell'associazione, tra i vari menù disponibili, c'è quello relativo al "Gruppo parlamentare". Pagina ancora bianca, per ora. Ma destinata, nelle ambizioni di chi promuove l'iniziativa, a crescere già nei prossimi giorni.

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Che il partito nasca davvero, è ancora presto per dirlo. Ma siccome è bene farsi trovare pronti, le truppe di riserva per Giuseppe Conte iniziano a organizzarsi. E, come la prassi impone, partono da un sito internet con tanto di simbolo patriottico e think tank annesso. Si chiama "Italia23", l'associazione che potrebbe trasformarsi, in tempi neppure troppo lunghi, nella zattera di salvataggio del premier. Che dell'operazione è stato informato, come si fa del resto col potenziale beneficiario di un'impresa: e lui, evidentemente lusingato, la notizia l'ha accolta così, senza esprimere un giudizio netto, senza insomma né concedere né una benedizione formale né opporre un suo diniego. E non gli sarà sfuggito che il nome dell'associazione ricalca da vicino quell'"Agenda 2023", o "Piano 2023", di cui a Palazzo Chigi si parla dall'ottobre 2019: da quando, appunto, additare una prospettiva per la fine della legislatura iniziò a essere utile per frenare l'arrembaggio di Matteo Renzi. E che questo lavorio si ponga uno scopo nel gioco di posizionamento tattico in corso tra la Camera e il Senato in queste ore, lo dimostra il fatto che sul sito dell'associazione, tra i vari menù disponibili, c'è quello relativo al "Gruppo parlamentare". Pagina ancora bianca, per ora. Ma destinata, nelle ambizioni di chi promuove l'iniziativa, a crescere già nei prossimi giorni.

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A spendersi a tal fine è, in primo luogo, Raffaele Fantetti. Romano di nascita ma londinese d'adozione, eletto coi voti degli italiani residenti all'estero tra le file di Forza Italia, Fantetti ha cambiato casa e casacca a metà ottobre, aderendo al Maie. E si è subito messo all'opera per trovare un nuovo spazio politico. E così il 16 novembre ha creato - attraverso la Scenarya di Alfredo Vinella, società romana specializzata in media marketing e dintorni - il sito di "Italia23". Che meno di un mese dopo, l'11 dicembre, è diventata anche un'associazione attraverso la firma di uno statuto fondativo, siglato pure questo nella Capitale. "Si tratta di un think tank che raccoglie illustri esponenti della società civile, che a partire da gennaio ci invieranno dei position paper", ci spiega, con garbo, Fantetti. Che subito si schermisce, però, quando gli si chiede delle trattative parlamentari connesse alla sua iniziativa: "Non vi posso confermare nulla perché non c'è nulla di confermabile", dice. 

 

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E però, a testimoniare di come qualcosa si muova, basta parlare coi parlamentari di Italia viva. Specie quelli che nei retroscena giornalistici vengono considerati come renziani titubanti, pronti ad abbandonare la compagnia nel caso in cui il senatore di Scandicci dovesse arrivare davvero alla rottura con Conte. Sarebbero cinque o sei a Montecitorio. Altrettanti a Palazzo Madama. E proprio da Fantetti, nei giorni scorsi, sono stati contattati e blanditi, con argomenti più o meno convincenti che partivano dalla necessità di garantire la durata della legislatura e arrivavano talvolta fino ai guai giudiziari dei genitori di Renzi: come a suggerire, insomma, che sarebbe conveniente per tutti svincolarsi dall'ex premier prima che sia troppo tardi.

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