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Gaudio rinuncia, Strada in bilico. La Calabria è ancora senza un commissario

Valerio Valentini

L'ex rettore della Sapienza annuncia il suo gran rifiuto all'indomani del conferimento del suo incarico. E' il terzo in dieci giorni. Resta solo il fondatore di Emergency: che però, stando alle indiscrezioni interne al M5s, starebbe per tirarsi indietro

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In principio fu Cotticelli. Dopo Cotticelli venne Zuccatelli. Dopo Zuccatelli, Gaudio. Dopo Gaudio, chissà. Prosegue, ininterrotta, la catena di sacrifici d'uomini e d'intelligenze prestate alla Calabria. E dunque anche Eugenio Gaudio, l'ex rettore dell'Università Sapienza di Roma nominato appena ieri commissario straordinario alla sanità calabrese, rinuncia all'incarico conferitogli poche ore fa, al termine dell'ennesimo tribolato Cdm, dal ministro della Salute Roberto Speranza. Il quale ora si ritrova così a dover gestire la terza nomina per uno stesso ruolo nel giro di una settimana.  

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In principio fu Cotticelli. Dopo Cotticelli venne Zuccatelli. Dopo Zuccatelli, Gaudio. Dopo Gaudio, chissà. Prosegue, ininterrotta, la catena di sacrifici d'uomini e d'intelligenze prestate alla Calabria. E dunque anche Eugenio Gaudio, l'ex rettore dell'Università Sapienza di Roma nominato appena ieri commissario straordinario alla sanità calabrese, rinuncia all'incarico conferitogli poche ore fa, al termine dell'ennesimo tribolato Cdm, dal ministro della Salute Roberto Speranza. Il quale ora si ritrova così a dover gestire la terza nomina per uno stesso ruolo nel giro di una settimana.  

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Solo dieci giorni fa, infatti, Giuseppe Conte annunciava la rimozione immediata di Saverio Cotticelli dal vertice della struttura commissariale a cui lo stesso Giuseppe Conte, quand'era a capo del governo gialloverde, aveva contributo a destinarlo, d'intesa con l'allora ministra Giulia Grillo. La pietra dello scandalo era stata un'imbarazzante intervista andata in onda su Titolo V, la trasmissione di Rai 3, in cui Cotticelli, generale dei Carabinieri in pensione, dimostrava di non sapere che spettava a lui stilare il piano d'emergenza per la gestione della pandemia. E venne il turno di Giuseppe Zuccatelli. Nominato subito, per rimediare alla figuraccia mediatica, durante un Cdm convocato in tutta fretta. E altrettanto subito, però, finito pure lui al centro delle polemiche per le sue dichiarazioni para-negazioniste in cui ridimensionava l'utilità delle mascherine per prevenire il contagio, oltre che per la sua appartenenza politica allo stesso partito del ministro che lo aveva nominato, e cioè Speranza

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E così si è arrivato a Gaudio. Cosentino, specializzato in Medicina interna, già alla guida del più importante ateneo romano, sembrava la persona giusta. E invece il suo mandato è finito prima d'incominciare, dopo appena mezza giornata trascorsa, manco a dirlo, nel trambusto di polemiche politiche (alimentate dal M5s e non solo) che denunciavano l'indagine a suo carico condotta dalla procura di Catania in merito a presunte irregolarità nei concorsi accademici dell'università etnea. E però alla base del suo gran rifiuto ci sarebbe, in verità, "motivi personali". Questa, almeno è la giustificazione addotta da Gaudio di fronte al ministro Speranza, col quale si è sentito telefonicamente in mattinata. Pubblicamente, Gaudio spiega che "mia moglie non ha intenzione di trasferirsi in Calabria, e dunque non me la sento di accettare un incarico che aprirebbe una crisi famigliare"

 

E insomma, dopo questa decimazione di candidati più o meno improbabili, pare restare in corso solo Gino Strada, il chirurgo di Emergency fortemente voluto dal senatore grillino Nicola Morra. Se non fosse che lo stesso Strada da qualche ora continua a ripetere di essere in attesa di comunicazioni formali da parte del governo, smentendo le indiscrezioni che lo volevano "in tandem" con Gaudio. E proprio in queste ore, sulla chat dei parlamentari grillini della Calabria rimbalza una voce che sa di beffa: "Anche Gino Strada starebbe per rinunciare". L'ultimo spenga la luce. 

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