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Crimi rottama Casaleggio e Casalino boys. E per la comunicazione s'affida a Comin

Luca Roberto

Il capo polito reggente si è rivolto a Comin & Partners per una consulenza in vista degli Stati generali. Altro che lotta alla casta. Un segnale di moderazione, mentre il Movimento si spacca sulle espulsioni

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L'espulsione odierna da parte dei probiviri della senatrice Marinella Pacifico e del deputato Paolo Nicolò Romano è l'ultimo e più limpido segnale di un Movimento 5 stelle in perenne stato di agitazione. Alimentato dai deludenti risultati delle elezioni regionali, e con la voglia di ripensare la propria struttura interna, il Movimento si avvia a una discussione che dovrà confluire negli Stati generali del 7 e 8 novembre, una sorta di congresso dove dovrebbero fronteggiarsi l'anima governista, attenta a costruire attorno all'esperienza di governo una nuova piattaforma politica che magari preveda un'alleanza di sistema col Partito democratico, e quella dura e pura rappresentata da Alessandro Di Battista e il suo delirante manifesto programmatico che vuole chiudere i centri commerciali la domenica ed equiparare i reati ambientali all'omicidio preterintenzionale. 

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L'espulsione odierna da parte dei probiviri della senatrice Marinella Pacifico e del deputato Paolo Nicolò Romano è l'ultimo e più limpido segnale di un Movimento 5 stelle in perenne stato di agitazione. Alimentato dai deludenti risultati delle elezioni regionali, e con la voglia di ripensare la propria struttura interna, il Movimento si avvia a una discussione che dovrà confluire negli Stati generali del 7 e 8 novembre, una sorta di congresso dove dovrebbero fronteggiarsi l'anima governista, attenta a costruire attorno all'esperienza di governo una nuova piattaforma politica che magari preveda un'alleanza di sistema col Partito democratico, e quella dura e pura rappresentata da Alessandro Di Battista e il suo delirante manifesto programmatico che vuole chiudere i centri commerciali la domenica ed equiparare i reati ambientali all'omicidio preterintenzionale. 

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Fatto sta che per l'uomo che s'è trovato a gestire questa fase non deve essere stato facile far fronte a queste continue spinte centripete che, mettendoci dentro anche il deterioramento dei rapporti con Davide Casaleggio, hanno squassato l'idea che una parte dei grillini aveva di se stessi. E così Vito Crimi ha iniziato a prendere atto che un percorso di normalizzazione sarebbe stato funzionale a stabilizzare la situazione in attesa del grande appuntamento novembrino. Ha così cercato di interpretare una linea di compromesso tra gli opposti, ora dando seguito all'impegno di procedere alla fase congressuale richiesta con gran voce dall'ala dibattistiana. Ora radunando i maggiorenti dell'esecutivo nella tenuta dell'agriturismo romano Cobragor, di modo che il messaggio che ne venisse fuori era quello di una compattezza in realtà solo simualata.

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Nelle ultime ore si è saputo che, di sua iniziativa, il capo politico reggente ha chiesto a Gianluca Comin, della omonima Comin and Partners, una consulenza per ricevere un supporto strategico e di analisi proprio in vista degli Stati generali. Un modo per avere un punto di vista esterno al Movimento nel momento in cui la comunicazione grillina sembra muoversi in maniera molto disomogenea tra gruppo parlamentare ed esponenti di governo. E spesso attira, nel mostrarsi completamente inadeguata, un bel po' di critiche, come quando si è scoperto che il gruppo dei cinquestelle alla Camera finanziava una pagina per il sì al referendum facendo propaganda a Salvini e alla Meloni. Non il massimo come primo atto da parte del nuovo capo della comunicazione a Montecitorio, Andrea Cottone.

 

Comin and Partners è una delle principali e più autorevoli aziende che forniscono consulenza strategica nella comunicazione e nelle relazioni istituzionali in Italia, fondata nel 2014 dallo stesso Gianluca Comin. Negli anni ha lavorato con grandi aziende italiane e internazionali, sia pubbliche che private, da Trenitalia ad Amazon. E nel campo del supporto alle campagne elettorali si muove con un rigoroso approccio anglosassone che in passato è stato apprezzato da schieramenti bipartisan. 

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Crimi, forse auscultando il bisogno di farsi percepire come una forza politica che vuole rinnovarsi sin nelle abitudini più profonde, ha quindi coinvolto delle figure professionali, anche a costo di ridimensionare l'artigianalità della comunicazione grillina. E' una grande notizia non solo perché per una volta hanno deciso di rivolgersi ai competenti. Ma anche perché è un ulteriore prova che forse, a poco a poco, il movimento che strumentalmente faceva la guerra agli esperti finalmente finirà per votarsi all'uno non vale uno. O almeno questi sono i piani che sembra avere in testa il reggente temporaneo per il futuro del Movimento. Prima che arrivi qualcun altro al posto suo. 

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