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David, ripensaci!

Che ci fa David Sassoli a colloquio con Gunter Pauli?

Buone ragioni per annullare un evento surreale

Luciano Capone e Valerio Valentini

Il 23 settembre il presidente del Parlamento europeo terrà un colloquio sul futuro dell'Europa insieme a Beppe Grillo e al divulgatore belga, già consulente economico di Conte, propalatore di bufale antiscientifiche sul Covid

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David Sassoli a colloquio con Gunter Pauli e Beppe Grillo, col patrocinio del Parlamento euopeo. Quando si dice esportare le eccellenze. Il suo guru preferito, il comico genovese lo aveva già imposto a Palazzo Chigi, dove Giuseppe Conte lo arruolò su suggerimento del fondatore del M5s a inizio marzo, come consulente economico della presidenza del Consiglio per affrontare l'emergenza Covid. Incarico a lungo rimasto in sospeso, tra conferme e smentite più o meno ufficiali, prima che dallo staff del premier si premurassero, a estate inoltrata, di precisare che non era stato firmato alcun contratto. E certo, per il divulgatore belga, l'inventore della "Blue economy" e decrescitista convinto della perniciosità dei vaccini, doveva essere stata una grossa delusione, quella investitura a metà. E però, certe passioni non sbiadiscono facilmente. E così, appena ha potuto, Grillo ha subito offerto un nuovo palcoscenico di prestigio al suo Gunter Pauli. Stavolta, addirittura in campo internazionale. Che tutti sappiano di che illustri competenze si circonda lo stato maggiore del partito di maggioranza relativa italiano.

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David Sassoli a colloquio con Gunter Pauli e Beppe Grillo, col patrocinio del Parlamento euopeo. Quando si dice esportare le eccellenze. Il suo guru preferito, il comico genovese lo aveva già imposto a Palazzo Chigi, dove Giuseppe Conte lo arruolò su suggerimento del fondatore del M5s a inizio marzo, come consulente economico della presidenza del Consiglio per affrontare l'emergenza Covid. Incarico a lungo rimasto in sospeso, tra conferme e smentite più o meno ufficiali, prima che dallo staff del premier si premurassero, a estate inoltrata, di precisare che non era stato firmato alcun contratto. E certo, per il divulgatore belga, l'inventore della "Blue economy" e decrescitista convinto della perniciosità dei vaccini, doveva essere stata una grossa delusione, quella investitura a metà. E però, certe passioni non sbiadiscono facilmente. E così, appena ha potuto, Grillo ha subito offerto un nuovo palcoscenico di prestigio al suo Gunter Pauli. Stavolta, addirittura in campo internazionale. Che tutti sappiano di che illustri competenze si circonda lo stato maggiore del partito di maggioranza relativa italiano.

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L'occasione arriverà il 23 settembre prossimo. Quando, cioè, Gunter Pauli verrà ospitato dal presidente del Parlamento europeo, l'italiano David Sassoli del Pd, a parlare dell'Europa che verrà. All'incontro, che rientra nel ciclo di dialoghi pubblici "Idee per un nuovo mondo", prenderà parte anche Grillo. "L’obiettivo di questi dialoghi – si legge nella nota ufficiale diffusa dal Parlamento – è quello di ragionare insieme su un’Europa più utile e più vicina ai suoi cittadini in un momento che richiede immaginazione, azione e coraggio politico per abbandonare le ricette del passato e affrontare le sfide del presente con strumenti nuovi".

 

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In attesa di scoprire quali siano, gli "strumenti nuovi" che Pauli ha in mente, viene da pensare che Sassoli non sappia chi sia il suo prossimo interlocutore. O, almeno, viene da sperare che sia frutto di una scarsa conoscenza di chi sia Pauli, se il presidente del Parlamento europeo accetta di dialogare sul futuro dell'Europa con chi, come Pauli, nei mesi scorsi è arrivato a insinuare che la diffusione del Covid fosse collegato con lo sviluppo del 5g, correlando – attraverso una sua supposta "logica scientifica" – l'asserita maggiore presenza della famigerate "antenne" a Wuhan e nel nord Italia e la particolare intensità del coronavirus in quelle regioni. 

 

Nello stesso periodo, Pauli ha poi rilanciato sul suo profilo Twitter, e da "consulente economico del governo italiano", bufale antiscientifiche contro i vaccini e l'uso delle mascherine certificate sugli aerei. Ed è perfino arrivato a dire che grazie al Covid "la terra sta respirando ancora".  Della serie: anche il virus ha fatto cose buone. Quando la pandemia era nella sua fase iniziale, a inizio dello scorso febbraio, Pauli s’è scagliato contro l’attuale sistema di approvazione dei vaccini: un sistema che impiega anni a fornire risposte ufficiali, e spesso lo fa quando il virus è già scomparso. Per questo “i vaccini rappresentano meno del 5 per cento del mercato mondiale dei medicinali”. E invece, ecco la trovata: “Gli algoritmi biotech trovano soluzioni nel giro di qualche ora laddove i regolatori impiegano anni. Ed è così che ci roviniamo la salute”.

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E come se non bastasse, Pauli s'è spinto a criticare apertamente la bontà degli strumenti e delle tecnologie su cui l'Unione europea ha deciso di puntare per il rilancio dell'economia. Per Pauli, ad esempio, il 5g su cui tanto insiste la Commissione, "non è altro che parte di una strategia per impossessarsi e controllare i nostri dati in ogni momento da tutti i nostri dispositivi".  Pauli ne è certo: "Non è questione di quantità e velocità" di dati trasmessi. Il punto è che "l'industria non è preoccupata dagli effetti sulla salute" delle persone. 

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Insomma, un guru imprescindibile, nel pantheon antisviluppista del M5s. E non a caso anche l'attuale viceministro dello Sviluppo, quello Stefano Buffagni che pure si presenta come il grillino pragmatico che parla con le industrie del nord, condivide sui social le bislacche teorie della "blue economy", una sorta di "green economy" esasperata fino al punto di esaltare le produzioni casalinghe di medicinali e detersivi, passando per il vagheggiamento di "creazione di ricchezza a costo zero". Tutta una retorica a metà strada tra il Serge Latouche della "decrescita felice" e il Giovanni Muciaccia di Art Attack, che Buffagni celebra come "il modello di sviluppo del M5s". Ecco, infatti, come lo stesso Pauli spiega ai profani i princìpi della sua economia alternativa: “Se beviamo un espresso”, ci dice Pauli, “il residuo del caffè può subito essere usato per far crescere un fungo, che potrà essere colto dopo due settimane. E a quel punto, avremo un eccellente mangime per le nostre galline, che più tardi deporranno le uova”. E quindi, miracolo. “Anziché avere un solo reddito, un solo flusso di moneta, ne avremo ben quattro”. 

 

E insomma, nella galassia grillina, è anche giusto che Gunter Pauli risplenda tra le stelle più luminose del firmamento anti-scientifico. Non a caso già Luigi Di Maio, da ministro dello Sviluppo economico nel governo gialloverde, lo aveva ricevuto con tutti gli onori nei suoi uffici di Via Veneto. Lorenzo Fioramonti, da ministro dell'Istruzione del M5s, voleva distribuire i libri di Pauli nelle scuole. Grillo lo aveva portato come special guest sul palco di Italia 5 stelle a Napoli, nell'ottobre 2019. E ora se lo porta a Bruxelles. 

Non si capisce, invece, cosa abbia da condividere, con Pauli, David Sassoli. E non si capisce perché il Parlamento europeo debba dare visibilità a chi diffonde teorie così strampalate su economia e salute. Che senso ha finanzioare una task force europea contro le Fake news, e poi legittimare una persone che considera il Covid un prodotto del 5G? Mancano cinque giorni alla data dell'incontro di Sassoli con Pauli e Grillo. C'è da augurarsi che il presidente del Parlamento europeo li usi per annullare l'evento.

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