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Il M5s è talmente allo sbando che le regionali sono l'ultimo dei problemi

Alla vigilia del disastro annunciato, Casaleggio trascina i grillini nel caos dei litigi interni

Luca Roberto

A poche ore dalle urne il gruppo parlamentare della Camera ha indetto una riunione d'emergenza per discutere di formalità. Le autosospensioni e le polemiche per l'utilizzo dei fondi per fare propaganda a Salvini e Meloni

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A meno di 48 ore da una tornata elettorale che rischia di avere ripercussioni sul governo di cui sono il partito di maggioranza relativa, i cinque stelle hanno convocato una riunione d'emergenza: il gruppo parlamentare alla Camera si radunerà di tutta fretta questo venerdì, via Zoom, sorta di sfogatoio virtuale, per sciogliere le priorità più incombenti. Ordine del giorno: il calendario trimestrale. Quando si dice: avere il senso delle priorità.

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A meno di 48 ore da una tornata elettorale che rischia di avere ripercussioni sul governo di cui sono il partito di maggioranza relativa, i cinque stelle hanno convocato una riunione d'emergenza: il gruppo parlamentare alla Camera si radunerà di tutta fretta questo venerdì, via Zoom, sorta di sfogatoio virtuale, per sciogliere le priorità più incombenti. Ordine del giorno: il calendario trimestrale. Quando si dice: avere il senso delle priorità.

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D'altronde, è giusto che sia questo lo sbocco naturale di una settimana cominciata con Davide Casaleggio che annuncia il ridimensionamento della piattaforma Rousseau, addossando tutte la colpe ai parlamentari che in questi mesi si sono dimenticati o hanno liberamente smesso di versare nelle casse dell'associazione da lui presieduta i 300 euro al mese stipulati al momento della candidatura. E proseguita poi con l'imbarazzo per la scoperta che il gruppo 5 stelle alla Camera stava pubblicizzando il sì al referendum sul taglio dei parlamentari spingendosi fin oltre quanto consentito durante l'èra del governo gialloverde: propagandando con tanto di card e ammiccamenti alla “lealtà” dimostrata le posizioni e gli interventi di Salvini e della Meloni.

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Secondo Giordano Masini, coordinatore della segreteria di Più Europa, l'imbarazzo politico sarebbe un tema secondario. “Chiediamo un intervento immediato del presidente Fico e del Collegio dei Questori”, ha detto, perché quello operato dai cinque stelle sarebbe contrario a quanto disposto dall'articolo 15 comma 4 del regolamento dei gruppi parlamentari della Camera. “I fondi dei gruppi parlamentari non possono finanziare attività di propaganda elettorale” ha aggiunto Masini.

 

 

A rendere necessaria una riunione urgente era stato lo sfaldamento di una parte della pattuglia dopo la fuga in avanti di Casaleggio. Con una lettera aperta in cui denunciano la decisione unilaterale del figlio di Gianroberto e chiedono una data certa “a stretto giro” per gli Stati generali, i deputati Fabio Berardini, Carlo De Girolano e Paolo Romano, hanno annunciato la loro autosospensione immediata dal movimento. Finendo, però, subito impallinati dai responsabili di Rousseau, che con un post anonimo sul SacroBlog hanno smontato, con discutibile efficacia di argomenti ma con evidente risentimento, le proteste dei tre ribelli. Innescando, in una catena di paranoie autoreferenziali, le ire di Roberta Lombardi, che dal suo asilo dolceamaro della regione Lazio è riemersa per prendersela col figlio padrone del Movimento: "A Davide Casaleggio dico che l’associazione Rousseau per eventuali comunicazioni si deve ricordare di usare il suo sito istituzionale perché il blog delle Stelle è lo strumento ufficiale di comunicazione del MoVimento 5 Stelle e in quanto tale deve essere usato per comunicati del partito di maggioranza relativa all’interno della coalizione del Governo italiano. Inoltre, il fatto che ‘pacta sunt servanda’ e quindi che gli eletti siano tenuti a rispettare gli impegni presi alla candidatura, non autorizza il presidente di un’associazione di servizio ad usare i canali ufficiali del M5S".

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Nel frattempo, però, per aggiungere complessità a questo garbuglio di polemiche interne, la deputata Dalila Nesci, fondatrice del sottogruppo grillino “Parole Guerriere”, proponeva di discutere “prima di proposte e poi di facce” è sembrato ad alcuni un ennesimo atto d'accusa verso l'operato del direttivo a 5 stelle, composto dal capo politico Vito Crimi e dai capigruppo Crippa e Perilli. 

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Domenica e lunedì si vota ed è lecito aspettarsi che fino ad allora una calma tattica sopirà le divergenze nei partiti prima di passare ai bilanci post voto. Nel Movimento cinque stelle invece il redde rationem è già partito da giorni e la contesa elettorale sembra essere l'ultimo dei problemi. Di sicuro dopo il calendario trimestrale. 

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