PUBBLICITÁ

accoppiamenti poco giudiziosi

In Romagna col Pd, a Roma con la Raggi. L'insostenibile doppiezza di Max Bugani (e del M5s)

Le amministrative a Faenza, dove M5s e Pd tentano l'alleanza. Col timore che anche stavolta il laboratorio rossogiallo si trasformi in un garbuglio

Samuele Maccolini

A Faenza il M5s sostiene il candidato del Pd. E a favorire l'alleanza è stato l'ex fedelissimo di Casaleggio. Che però, nella Capitale, spinge la Raggi alla ricandidatura solitaria. Emblema del grillismo allo sbando

PUBBLICITÁ

Sabato 12 settembre Luigi Di Maio e Paola Taverna hanno in programma un comizio a Faenza, un piccolo comune della Romagna di cui molto si è parlato nei giorni scorsi grazie alla storica vittoria al Gran Premio di Monza firmata Pierre Gasly dell’Alpha Tauri, scuderia con sede nella città manfreda. Ma cosa spinge, a una settimana esatta dal referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari e dalle amministrative faentine, l’ex capo politico e la vicepresidente del Senato del M5S a presenziare in Piazza della Libertà assieme? 

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Sabato 12 settembre Luigi Di Maio e Paola Taverna hanno in programma un comizio a Faenza, un piccolo comune della Romagna di cui molto si è parlato nei giorni scorsi grazie alla storica vittoria al Gran Premio di Monza firmata Pierre Gasly dell’Alpha Tauri, scuderia con sede nella città manfreda. Ma cosa spinge, a una settimana esatta dal referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari e dalle amministrative faentine, l’ex capo politico e la vicepresidente del Senato del M5S a presenziare in Piazza della Libertà assieme? 

PUBBLICITÁ

È proprio qui, a Faenza, nell’ex feudo bianco della Romagna rossa, che si gioca la partita delle future alleanze locali tra Pd e Cinque Stelle. La corsa a Palazzo Manfredi ha iniziato ad attirare l’attenzione della politica e dei media nazionali quando a metà agosto il M5S di Faenza ha annunciato che alle prossime elezioni comunali del 20-21 settembre sosterrà il candidato del centrosinistra Massimo Isola, attuale vicesindaco della città, esponente del Partito democratico con un passato nei Ds. È la conclusione naturale di un processo inaugurato verso la fine del 2019 in Consiglio Comunale, dove grillini e dem avevano iniziato a votare assieme su temi come ambientalismo, mobilità e fonti rinnovabili. L’operazione aveva poi trovato due promotori d’eccezione: da un lato, Elly Schlein con la sua lista ecologista e progressista Coraggiosa aveva provato a tirare sotto il cappello di Bonaccini il Movimento 5 Stelle alle elezioni regionali di gennaio. Dall’altra parte c’era Max Bugani, punto fermo del Movimento in Emilia-Romagna, ancora ora che è caduto in disgrazia a molti degli attivisti e dei parlamentari locali. Trovarono l’intesa, la Schlein e Bugani, ma l’alleanza dovette sfumare: il Movimento voleva evitare una nuova Umbria. Scelta nefasta: i grillini arriveranno terzi; il loro candidato collezionerà un misero 3,47 per cento. Ma a Faenza i fidati della Schlein proseguirono il loro dialogo coi grillini, creando un coordinamento comune in cui entrano anche socialisti e verdi. Arrivato il momento giusto, previo via libera di Rousseau alle alleanze amministrative, il coordinamento ha fatto fronte comune e il Pd ha accolto la lista del M5S a sostegno di Isola. 

 

PUBBLICITÁ

Sono poche le città italiane dove grillini e dem correranno assieme. C’è ad esempio Pomigliano d’Arco, città di Luigi Di Maio, dove il candidato giallorosso è il docente universitario Gianluca Del Mastro. Ma sicuramente Faenza è il comune più importante dove verrà testato il nuovo laboratorio di alleanze locali. Lo sanno bene al Nazareno, lo sa Di Maio, e lo sa anche Matteo Salvini che, sognando il fallimento dell’esperimento faentino, è già stato ospite il 21 agosto proprio nel capoluogo romagnolo per sostenere la campagna del candidato del centrodestra Paolo Cavina, un civico cattolico proveniente da una lista molto popolare in città, già decisiva nel 2010 quando portò a Palazzo Manfredi il sindaco del centrosinistra Giovanni Malpezzi, ora in quota Pd. Oggi invece, Insieme per Cambiare, in rotta di collisione con l’amministrazione, sostiene Cavina, portando in dote al centrodestra l’appoggio di parte del mondo cattolico faentino. 

 

Tutto torna, insomma, nell’alleanza manfreda incardinata a poche settimane dal voto. Solo un elemento è fuori posto: quel Max Bugani che da un lato, nella sua Emilia-Romagna, è il primo a costruire ponti per il dialogo tra Pd e Movimento 5 Stelle, mentre dall’altro, nella Roma dove Bugani è capo staff di Virginia Raggi, fa di tutto per sabotare una candidatura comune nella Capitale, supportando la sindaca uscente nella sua corsa al Campidoglio che, senza l’appoggio del Pd, sarà solitaria. A fare due conti pare che il piano di Bugani sia solamente quello di riprendersi la sua terra, l’Emilia-Romagna, dove il grillismo è stato prima glorificato, poi rinnegato, lasciando invece Roma alla sua sorte. A Parma, Federico Pizzarotti, prima idolatrato dalle folle, poi abbandonato dal M5S, si è costruito una carriera politica marciando contro il suo ex partito. A Imola, in piena Romagna, i grillini, dopo aver espugnato la roccaforte rossa, si sono sentiti accusare “di non esistere più” a livello politico – o peggio, di essere morti “quando è morto Gianroberto Casaleggio” – dall’ex sindaco dimissionario Manuela Sangiorgi

È chiaro che quella di Bugani è una battaglia personale per rivendicare che invece no, il Movimento è ancora vivo nella sua terra, l’Emilia-Romagna. È una scommessa: vincere a Faenza per poi dividersi Bologna, al voto nel 2021, col Pd. Chissà se la città manfreda fungerà da volano per la nuova alleanza giallorossa a livello locale, o se invece ne sancirà il fallimento, come del resto è avvenuto un po' dovunque dove si è tentato l'esperimento

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ