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forza italia-azione?

"Forza Italia scelga tra Salvini e Calenda. Noi siamo aperti a tutti". Parla Richetti

Domenico Di Sanzo

Il senatore di Azione spiega le trame dell'ex ministro dello Sviluppo. "Le regionali saranno l'8 settembre del Cav. Noi siamo attrattivi anche per i riformisti del Pd e per i grillini competenti. Renzi? Una delusione"

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Non devono essere loro ad andare verso gli altri, ma gli altri a unirsi a loro. Il senso del ragionamento di chi ormai si sente la calamita in grado di attrarre tutti i frustrati dal grillismo e dal salvinismo sta tutto qua. Matteo Richetti, senatore e fondatore di Azione insieme a Carlo Calenda, risponde da Palazzo Madama. E nell'attesa di entrare in Aula commenta l'indiscrezione lanciata dal Foglio sull'idea della capogruppo di Forza Italia alla Camera Maria Stella Gelmini, che sarebbe pronta a battezzare un nuovo gruppo parlamentare con i calendiani, in vista, chissà, di una fusione organica. "Non siamo interessati a fare operazioni di geometria politica, a me interessa la prospettiva". Richetti butta la palla nel campo degli azzurri: "È Forza Italia che deve dirci se vogliono stare nel centrodestra con Salvini e la Meloni oppure se vogliono fare come in Europa".

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Non devono essere loro ad andare verso gli altri, ma gli altri a unirsi a loro. Il senso del ragionamento di chi ormai si sente la calamita in grado di attrarre tutti i frustrati dal grillismo e dal salvinismo sta tutto qua. Matteo Richetti, senatore e fondatore di Azione insieme a Carlo Calenda, risponde da Palazzo Madama. E nell'attesa di entrare in Aula commenta l'indiscrezione lanciata dal Foglio sull'idea della capogruppo di Forza Italia alla Camera Maria Stella Gelmini, che sarebbe pronta a battezzare un nuovo gruppo parlamentare con i calendiani, in vista, chissà, di una fusione organica. "Non siamo interessati a fare operazioni di geometria politica, a me interessa la prospettiva". Richetti butta la palla nel campo degli azzurri: "È Forza Italia che deve dirci se vogliono stare nel centrodestra con Salvini e la Meloni oppure se vogliono fare come in Europa".

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Si torna, inevitabilmente, alla cosiddetta maggioranza "Ursula". "Un'esperienza di governo tra i moderati e i riformisti di centrosinistra", dice Richetti. Che squaderna il progetto politico di Azione: "Noi vogliamo rappresentare e aggregare anche la cultura dei popolari, non ci nascondiamo". Il parlamentare sembra quasi tratteggiare quel partito della Nazione immaginato da Matteo Renzi prima della sconfitta al referendum costituzionale del 2016: "Siamo attrattivi e aperti sia verso la parte più riformista del Pd sia verso i pezzi di Forza Italia che non vogliono morire salviniani". Paradossalmente, le porte sono chiuse proprio a quel leader, Renzi, che a un certo punto aveva cominciato a sognare un futuro non troppo dissimile dalla visione di Richetti: "Il problema di Italia Viva è l'incoerenza, il Renzi dei tweet è bellissimo e sono d'accordo con lui, poi però sta al governo con il M5s e appoggia, di fatto, il reddito di cittadinanza e quota cento. Mi piacciono i tweet di Renzi quando dice di ispirarsi al garantismo e alla tradizione di Beccaria, peccato che Beccaria e Bonafede abbiano in comune soltanto l'iniziale".

 

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Ma torniamo alla Gelmini, pensa che il suo obiettivo potrebbe essere quello di farvi entrare nel centrodestra? Richetti ride. Poi risponde, tranchant: "Noi dobbiamo essere attrattivi anche per i riformisti del Pd, non diventare come Ncd". Risalta l'orgoglio per il percorso di Azione: "Le confesso una cosa: io e Carlo non ce la facciamo a rispondere a tutte le richieste e all'entusiasmo che ci arriva dal territorio". Richetti non vede l'ora di osservare ciò che accadrà durante l'autunno politico, dopo le regionali. E Forza Italia è nel mirino: "Per loro le prossime elezioni saranno come un 8 settembre, però posticipato di 12 giorni". Dopo potrà succedere di tutto. Con un proporzionale che, se vedesse la luce, potrebbe favorire le fughe da una coalizione a trazione sovranista: "Sì ma a fare da acceleratore saranno le nostre proposte".

 

E però persino del M5s non si butta via tutto. "Noi siamo aperti agli esponenti della società civile che i Cinque Stelle avevano candidato all'uninominale, persone che avevano riposto le loro speranze di cambiamento nell'illusione del grillismo", ci spiega Richetti. Che conclude la chiacchierata con due esempi virtuosi: "Prenda Nunzio Angiola, ex M5s, che ieri è passato con noi, è un professore universitario molto competente, chiamato dai grillini per chiudere le liste, perché nemmeno loro si aspettavano di vincere in tutti quei collegi. Ho parlato anche con Gianluca Rospi, presidente dell'ordine degli Ingegneri di Matera, una persona preparata". Al centro la caccia è aperta.

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