“Le condizionalità diamocele noi”. La ricetta di Monti per non sprecare i fondi Ue
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Roma. A vederlo lì, il premier osannato dall’Aula del Senato, Mario Monti si ritrae come chi non ama unirsi al coro della folla. “Per carità, Giuseppe Conte è stato un bravo negoziatore. E ha dimostrato, anche, che forse il periodo di stage di tanti esponenti della nostra giovane classe dirigente può dirsi terminato”. Uno stage? “Un lungo apprendistato, durato due anni, che al nostro paese è costato caro in termini di spread e di perdita di credibilità. Oggi che il populismo ha sbattuto il naso contro la durezza della realtà, sembra quasi impossibile che fino a pochi mesi fa degli esponenti del governo italiano insultassero la cancelliera tedesca e incoraggiassero i gilet gialli”.
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