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Il sogno del gran ritorno di Dibba s'è già infranto

Redazione

Malumori interni e questioni di genere. Così il M5s cambia cavallo per l'AgCom: non andrà Emilio Carelli, ma Elisa Giomi. E così per l'ex deputato non si libera alcun seggio

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L'incastro perfetto che non lo era. La congiunzione astrale che, nella mente di qualche dirigente del M5s, avrebbe potuto consentire ad Alessandro Di Battista di tornare in Parlamento, è durata giusto il tempo di qualche ora, lo spazio breve di una suggestione estiva. Poi i malumori dei gruppi grillini alla Camera, e soprattutto al Senato, hanno fatto abortire il piano, fino al messaggio inviato dai direttivi a cinque stelle alle loro pattuglie quando stava per scattare la mezzanotte di ieri. E dunque no, non sarà Emilio Carelli il nome scelto dal M5s per il consiglio dell'AgCom (al suo posto è stata indicata Elisa Giomi), e di conseguenza non si libererà il seggio a Montecitorio a cui Dibba avrebbe potuto aspirare attraverso un'elezione alle suppletive per il collegio uninominale di Roma Fiumicino, dove l'ex direttore di SkyTg24 era stato eletto nel marzo del 2018. 

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L'incastro perfetto che non lo era. La congiunzione astrale che, nella mente di qualche dirigente del M5s, avrebbe potuto consentire ad Alessandro Di Battista di tornare in Parlamento, è durata giusto il tempo di qualche ora, lo spazio breve di una suggestione estiva. Poi i malumori dei gruppi grillini alla Camera, e soprattutto al Senato, hanno fatto abortire il piano, fino al messaggio inviato dai direttivi a cinque stelle alle loro pattuglie quando stava per scattare la mezzanotte di ieri. E dunque no, non sarà Emilio Carelli il nome scelto dal M5s per il consiglio dell'AgCom (al suo posto è stata indicata Elisa Giomi), e di conseguenza non si libererà il seggio a Montecitorio a cui Dibba avrebbe potuto aspirare attraverso un'elezione alle suppletive per il collegio uninominale di Roma Fiumicino, dove l'ex direttore di SkyTg24 era stato eletto nel marzo del 2018. 

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L'accordo che M5s e Pd avevano raggiunto nei giorni scorsi prevedeva infatti i nomi di due deputati, uno dem e uno grillino, per il consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Il nome scelto dal Nazareno era quello di Antonello Giacomelli: già sottosegretario al Mise nei governi Renzi e Gentiloni con delega alle telecomunicazioni, l'uomo vicino a Dario Franceschini sarebbe stato votato dall'Assemblea di Montecitorio, che si riunisce oggi pomeriggio. I grillini avevano invece avanzato agli alleati l'ipotesi di Carelli, da eleggere in modo compatto dall'Aula del Senato. 

 

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Ma qualcuno, tra i senatori e le senatrici del M5s, ha avanzato questioni di parità di genere. Qualcuno, più sottilmente, ha fiutato l'aria e ha ritenuto di dover scongiurare il possibile gran ritorno del Dibba, elemento di costante instabilità all'interno del partito. "Ci manca solo lui, in questo macello"; "Un collegio uninominale? Comunque non lo accetterebbe, perché Dibba vorrebbe la candidatura blindata": era un po' questo il tenore dei messaggi scambiati ieri sera tra parlamentari e sottosegretari del M5s. E così, alla fine, tutte le trattative sono state stravolte e i capigruppo del M5s hanno deciso di ripescare altri candidati, e uno in particolare, già vagliati, mesi, nelle consultazioni interne alle delegazioni parlamentari. Ed erano da poco passate le 23 di ieri quando deputati e senatori si sono visti recapitare, nelle loro chat interne, il nuovo ordine. E così, per il consiglio dell'AgCom, il M5s proporrà questo pomeriggio una donna: si tratta di Elisa Giomi, professoressa associata di Sociologia all'Università Roma Tre, e da sempre impegnata sui temi della discriminazione di genere. E' stato quindi comunicato anche il nome che il M5s voterà come suo rappresentante nel collegio del Garante per la Privacy: si tratta di Guido Scorza, avvocato che vanta una lunga esperienza nel settore e che dal 2016 lavora per il Team della trasformazione digitale, ora al servizio del ministro dell'Innovazione Paola Pisano.  

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