“Io la definisco pagliacciata, la dimostrazione che siamo di fronte a un governo anarchico, a degli estremisti della paralisi che stanno conducendo l’Italia in un pantano. È la palude la loro meta”. E se fosse per Edoardo Rixi, il leghista che si è conquistato l’autorevolezza attraverso la sobrietà, bisognerebbe immediatamente sfiduciare - lo pensa davvero - il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, (“Non può scaricare le responsabilità sugli altri. Il guaio è che la sfiducia non sarebbe sufficiente”) e con lei tutti i ministri del governo che non hanno deciso ma che si sono piegati al principio di realtà.

“Io la definisco pagliacciata, la dimostrazione che siamo di fronte a un governo anarchico, a degli estremisti della paralisi che stanno conducendo l’Italia in un pantano. È la palude la loro meta”. E se fosse per Edoardo Rixi, il leghista che si è conquistato l’autorevolezza attraverso la sobrietà, bisognerebbe immediatamente sfiduciare - lo pensa davvero - il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, (“Non può scaricare le responsabilità sugli altri. Il guaio è che la sfiducia non sarebbe sufficiente”) e con lei tutti i ministri del governo che non hanno deciso ma che si sono piegati al principio di realtà.

Il Mit ha annunciato che il nuovo Ponte Morandi sarà gestito dal vecchio concessionario che gestiva il Ponte Morandi. Rimane insomma ad Autostrade, quella società che, dopo la catastrofe, il M5S chiedeva di bruciare in piazza, appendere e torturare con le tenaglie, ma a cui non si riesce, dopo un anno, a revocare la concessione, perché il diritto non è poi un gargarismo. E infatti, per Rixi la notizia non è una, ma sono due. “Non c’è solo l’affidamento del Ponte, ma c’è anche la proroga della concessione, sempre ad Autostrade, di Adr, l’aeroporto di Roma.

Si sapeva che sarebbe stato impossibile fare diversamente, ma si ripeteva, prendendo in giro vittime ed italiani tutti, che si sarebbe fatto diversamente” rimprovera il deputato leghista che in quel ministero ha ricoperto l’incarico di sottosegretario e che per un anno ha provato a convincere il M5s che le regole fanno a pugni con gli spasmi, con le balconate, con la propaganda alla Vito Crimi.

“Il governo Conte uno è caduto perché i 5s si opponevano e bloccavano ogni grande opera. Mi fa sorridere anche il decreto semplificazioni che il governo esibisce e che però andrebbe rinominato in decreto confusioni. Su 130 opere inserite ben ottanta erano le nostre e tra queste c’è la Gronda di Genova, infrastruttura da quattro miliardi di euro che non aveva nessun bisogno di essere sbloccata. Sono stati capaci di bloccare anche ciò che era stato già sbloccato”. Come si dovrebbe procedere sulle autostrade? Rixi offre corsi di recupero. In realtà, dice che aveva iniziato con Danilo Toninelli, lezioni intensive. “Gli spiegavo che una revoca è un’operazione complessa e che se si decide di perseguirla, ebbene, deve essere gestita con razionalità. Il loro problema è che sono irrazionali”.

I grandi gruppi, le imprese, oggi pensano che sia l’Italia ad avere un grande problema. Secondo l’ex sottosegretario non c’è solo Atlantia che sta duramente gareggiando con i suoi legali contro il governo. Il gruppo Gavio starebbe valutando di spostare gli investimenti all’estero. In Liguria c’è poi il pasticcio delle indagini che il Mit ha imposto ad Autostrade ma che stanno ostacolando, senza un adeguato piano stradale, la circolazione. Per accedere in Liguria bisogna tollerare 16 km di coda. “E inoltre c’è la consulta – ricorda Rixi – che si deve pronuncerà fra poche ore sempre sulla contesa Autostrade-Governo. È qualcosa di triste perché appalta nuovamente la politica alla magistratura. Non doveva accadere. Lo dico preoccupato. Questo esecutivo mi fa paura”.