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Raggi porta il Movimento 5 stelle in discarica

Gianluca De Rosa

La scelta del sindaco, che ha smesso di traccheggiare e ha individuato il sito di stoccaggio, manda in pezzi quel che resta del M5s

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Roma. “Per noi assistere a questa scelta del comune è stato devastante, una delusione gigantesca. E’ ovvio che se venisse confermata ci dimetteremo”. La portata della delusione sta tutta nelle lacrime con cui ieri Antonella D’Angeli, consigliera M5s del XII muncipio, spiegava ai cronisti il suo dolore. Come un profondo tradimento, così è vissuta da una grande parte dei grillini romani la scelta di Virginia Raggi di indicare il sito di Monte Carnevale – un’ex cava nella Valle Galeria a due chilometri dal “Grande buco” di Malagrotta che per 40 anni ha inghiottito i rifiuti di tutta Roma – per realizzare la nuova discarica della città.

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Roma. “Per noi assistere a questa scelta del comune è stato devastante, una delusione gigantesca. E’ ovvio che se venisse confermata ci dimetteremo”. La portata della delusione sta tutta nelle lacrime con cui ieri Antonella D’Angeli, consigliera M5s del XII muncipio, spiegava ai cronisti il suo dolore. Come un profondo tradimento, così è vissuta da una grande parte dei grillini romani la scelta di Virginia Raggi di indicare il sito di Monte Carnevale – un’ex cava nella Valle Galeria a due chilometri dal “Grande buco” di Malagrotta che per 40 anni ha inghiottito i rifiuti di tutta Roma – per realizzare la nuova discarica della città.

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D’altronde ricordano in tanti: “Sulla battaglia per la valle Galeria molti di noi sono stati eletti”. Anche la presidente del Municipio XII Silvia Crescimanno. Proprio lei ieri ha confermato quanto già detto negli scorsi giorni: “Se la scelta venisse confermata mi dimetterò, ci dimetteremo tutti, saremo coerenti”. Sabato l’intera giunta municipale manifesterà con i cittadini contro la discarica. Due consiglieri, Patrizia Di Luigi e Massimiliano Quaresima, intanto hanno abbandonato il gruppo grillino. Sempre ieri il municipio – uno dei due interessati dall’ipotetica nuova discarica, il secondo è l’XI senza giunta da quando alcuni mesi fa è stato sfiduciato il presidente grillino Mario Torelli – ha approvato all’unanimità un atto per chiedere alla sindaca di revocare la delibera con cui il 31 dicembre ha scelto il sito di Monte Carnevale. Martedì sera il municipio ha inviato in Campidoglio una relazione contenete “gli elementi ostativi” all’allestimento della discarica in quella zona come concesso alcuni giorni prima dalla sindaca Raggi. Dal rischio inquinamento della falda, alla vicinanza alle case e a quella all’aeroporto di Fiumicino con rischio birdstrike tra gabbiani “mangiamonnezza” e aerei in transito.

 

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Ma gli indignati non sono solo in municipio. In Campidoglio c’è una pattuglia di almeno cinque consiglieri pronta a tutto. Il più arrabbiato di tutti però sta in Parlamento. E’ il presidente della commissione Ecomafie Stefano Vignaroli, abitante della zona, cresciuto politicamente proprio con la battaglia per la chiusura di Malagrotta. Anche lui ha consegnato alla sindaca un suo dossier contro la discarica e in un incontro con Raggi e il capogruppo Giuliano Pacetti martedì in Campidoglio ha alzato la voce. Raggi però è stata inflessibile: l’accordo con la Regione mi obbliga a scegliere un sito, quello è l’unico idoneo. Unica via di uscita indicata: un intervento del governo, del ministro dell’Ambiente Sergio Costa o, addirittura, del presidente Giuseppe Conte. Vignaroli non ha perso un istante. Poco dopo era in via Cristoforo Colombo, ministero dell’Ambiente a colloquio con il ministro. Al termine lo staff di Costa ha diramato una nota che diceva così: il ministro auspica che qualsiasi decisione sia assunta dalla Regione Lazio e da Roma Capitale tenendo conto delle osservazioni tecniche dei comitati e dei municipi. E da Campidoglio hanno fatto subito sapere che dossier e relazioni erano già al vaglio degli uffici. Ieri, però, Raggi ha ribadito ai cronisti la sua posizione: “Noi abbiamo scelto”.

 

La Regione, intanto, attende preoccupata. La fermezza capitolina potrebbe essere più simulata di quel che si crede. La dirigente responsabile in comune sui rifiuti, Laura d’Aprile è contraria alla scelta di Monte Carnevale. Lo ha scritto in più atti ufficiali. Di più, la delibera del 31 dicembre con cui Raggi ha indicato la discarica, lei non l’ha firmata. E ancora: la delegata di Virginia Raggi ai Rifiuti, Valeria Allegero, di fatto l’assessore capitolino, è un’ex collaboratrice di Vignaroli ed ex assessore all’Ambiente proprio del municipio XII. Insomma, non si capisce perché il Campidoglio abbia indicato proprio quel sito. “Era l’unico possibile”, spiegano da palazzo senatorio. Il dubbio però a qualcuno è rimasto: vuoi che il Campidoglio stia cercando di dimostrare che a Roma non si può fare una discarica? La Regione sicuramente l’ha pensato e subito ha fatto filtrare: a noi basta che ci sia un’area entro il 15 quando chiuderà la discarica di Colleferro, non importa sia Monte Carnevale.

  

 

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Alcune settimane fa Regione e Comune avevano trovato un accordo su un sito in zona Falcognana, non lontano dalla zona del santuario del Divin Amore. Oggi quell’area è salva. La sindaca è andata anche lì per rivendicare il risultato. Con lei, fianco a fianco, c’era un altro improbabile protagonista di questa storia, il parlamentare di Forza Italia Renato Brunetta, che in zona possiede un terreno. Proprio il forzista ieri in un’interpellanza al ministro Costa faceva a Raggi un’improbabile assist in chiave anti-Regione: “Il governo deve spiegare la chiusura, prevista il prossimo 16 gennaio, della discarica di Colleferro, appare sempre più evidente che la crisi della gestione dei  rifiuti  a Roma sia artificialmente indotta per ragioni che poco hanno a che vedere con la mancanza di soluzioni”. Intanto ieri sera, Nicola Zingaretti, ha cancellato l’ordinanza con la quale minacciava il commissariamento del comune inadempiente nella scelta della discarica.

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