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Gran Milano

Si combatte anche coi simboli, Brera e i libri per i bimbi ucraini 

Paola Bulbarelli

"Qui alla Biblioteca Braidense e alla Pinacoteca crediamo nell’enorme potere di ricordare e imparare dal nostro passato" dice il direttore James Bradburne

Poi ci sono anche i simboli, se non per vincere le guerre almeno per aiutare la resistenza contro gli invasori. Magari senza mettersi in posa, ma valorizzando storia e cultura. Dunque libri per sopravvivere, libri per bambini, per dare loro la speranza di un cambiamento cullandosi con parole scritte per loro. Un gesto simbolico, magari, se intanto ci sono bambini in fuga. Ma per nulla vano. Si prova a dare una mano ai piccoli ucraini, coinvolti in questa guerra assurda. Lo fa concretamente James Bradburne direttore della Biblioteca Braidense e della Pinacoteca di Brera dando il via, attraverso un messaggio video, a un progetto dedicato ai bimbi e ricordando che il loro diritto a vivere in pace è sancito dalla Carta delle Nazioni Unite. “Come istituzione culturale -ha detto- rendiamo disponibile online la nostra collezione di libri per bambini in ucraino, nella speranza che possano essere letti ai più piccoli spaventati e rifugiati in casa o sottoterra. La voce umana e il sapere possono essere d’aiuto e dare conforto”.


Così il Centro internazionale di ricerca sulla cultura dell’infanzia (Circi), ideato da James Bradburne “per preservare, studiare e comunicare l’esperienza dell’infanzia e i valori della creatività”, inattivo causa pandemia, ha ripreso forza e vigore sbarcando online e diventando una piattaforma accessibile e punto d’incontro per leggere. E, soprattutto, per le iniziative a favore dei bambini dell’Ucraina: la traduzione di 85 libri illustrati della strabiliante collezione Adler di libri sovietici per l’infanzia acquisita l’anno scorso; letture in lingua e la possibilità di scaricare i color book con le immagini dei quadri di Brera da colorare. “Nel momento in cui l’attacco all’Ucraina da parte di una persona che non rappresenta l’intero suo popolo minaccia il futuro dei piccoli, anche noi vogliamo dare un contributo”. Ognuno con le armi che ha: la Braidense, i libri belli e preziosi.

 

Le principali pagine del sito di Brera saranno tradotte e l’Ucraina sarà riconosciuta paese europeo con le agevolazioni comunitarie per i biglietti. “Abbiamo comunque un legame forte anche con le biblioteche russe” ha precisato Bradburne. “La strategia giusta non è tagliare i contatti, anzi dobbiamo sostenere le persone che hanno il coraggio di resistere e non dobbiamo educare i bambini all’odio di un nemico”. Bimbi che hanno il diritto di vivere in pace, di essere liberi dalla paura, di crescere e apprendere serenamente. “Qui alla Biblioteca Braidense e alla Pinacoteca di Brera crediamo nell’enorme potere di ricordare e imparare dal nostro passato, ricordando altre guerre devastanti; da quelle di Napoleone alla Prima guerra mondiale, ai feroci bombardamenti della Seconda guerra Mondiale che hanno ridotto Brera in macerie. Non dimentichiamo: quando le bombe cadono c’è solo morte e distruzione”.

 

La Pinacoteca di Brera si schiera dalla parte dei bambini dopo che “il 24 febbraio un’altra guerra europea è iniziata con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, con l’inevitabile conseguenza che nelle prossime settimane e forse mesi, centinaia di migliaia di bambini correranno grandi rischi”. E conclude Bradburne: “In ogni guerra, i bambini sono sempre quelli che soffrono di più. Mentre i loro padri, fratelli e zii rischiano la vita; le famiglie vengono distrutte; le madri cercano riparo con i loro figli nei rifugi antiaerei per cercare di proteggersi, evitando il peggio”.

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