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dall'archivio

I dieci articoli più letti del Foglio nel 2020

Le analisi, le inchiese e le storie che avete amato di più nell'anno appena passato

Ecco i nostri articoli più letti del 2020. Un modo per ripercorrere in compagnia del Foglio l'anno appena trascorso, con l'augurio di stare insieme anche nel prossimo. Le analisi, le inchiese e le storie che avete amato di più.

 

1) Un'altra agenda è possibile. I politici evocano Draghi per creare zizzania ma dimenticano le sue lezioni quando si tratta di governare. Crescita, lavoro, stati, coraggio di scegliere. Il monumentale rapporto Draghi sulle imprese del futuro, contro la nuova politica degli zombie. 

Un’economia desiderosa di scommettere sulla crescita dell'occupazione, sugli investimenti di lungo periodo, sulla produttività media di ciascun settore, più che usare il nome dell’ex governatore della Bce per disegnare incomprensibili traiettorie della politica dovrebbe fare uno sforzo in più: non evocare Draghi, ma limitarsi a leggerlo, e magari provare a capirlo, scrive Claudio Cerasa

  

     

2) Un'esclusiva del Foglio: così veniamo controllati dai cinesi. Abbiamo studiato un mastodontico database con cui da anni Pechino, attraverso una società privata, monitora politici, imprenditori e criminali del nostro paese (comprese le loro famiglie).

Oltre quattromila nomi. Da Renzi a Ferrero, da Berlusconi a Merloni. E poi padri, madri, compagni e compagne di leader politici. Persino i loro figli appena maggiorenni. Tra le persone di "interesse speciale": il narcotrafficante Rocco Morabito, assieme a esponenti di camorra, 'ndrangheta e cosa nostra. Censiti anche presunti terroristi islamici residenti in Italia - L'inchiesta di Giulia Pompili 

 

 
3) Il governo della chiesa. Papa Francesco non ha una road map di riforme prestabilite, scrive padre Spadaro. E' proprio così? Dai Sinodi alla Cina, un programma chiaro c'è eccome. Il problema, semmai, sono i risultati. Erano stati i sostenitori più accesi di Bergoglio (cardinali compresi) a definirlo rivoluzionario. Si erano sbagliati tutti o forse qualcosa è andato storto? Indagine di Matteo Matzuzzi 

  

 

4) Il 4 ottobre 2020 è domenica. Sono giorni di grandi piogge su gran parte del nord Italia. La marea nella laguna di Venezia sale (il picco a Diga Lido, 130 centimetri, si registrerà alle 12.35). Ma Piazza San Marco rimane all'asciutto. Il funzionamento impeccabile del Mose, una diga per arginare l’acqua alta a Venezia, è uno dei fatti antropologici più importanti degli ultimi venti, trent’anni: è la morte della stupidissima, autolesionista, caciarona, infingarda e bolsa ideologia italiana. Ci hanno assicurato che era una fregnaccia, una mangiatoia, una pazzia tecnica. Ora che è fatto, e si è visto che funziona, il prossimo chiacchierone antitutto cucinatelo nel brodo della sua insulsaggine. Quanto è costato il Mose? Qualcuno ci ha mangiato sopra? Chissenefrega. Whatever it takes, toccava farlo, scrive Giuliano Ferrara

  

  
5) "Incredibile!! Da Tgr Leonardo (Rai Tre) del 2015 un servizio su un supervirus polmonare Coronavirus creato dai cinesi con pipistrelli e topi, pericolosissimo per l'uomo”, twitta Matteo Salvini. “Nel 2015 questo servizio Rai denunciava l’esperimento di un gruppo di ricercatori cinesi: la creazione in laboratorio di un supervirus derivato dall'innesto di una proteina tratta dai pipistrelli sul virus della Sars, la polmonite acuta. La Cina ci ha mentito? VOGLIAMO LA VERITÀ!”, twitta Giorgia Meloni. Antonio Lanzavecchia, l'immunologo che ha contribuito alla ricerca del 2015, ci spiega perché invece il coronavirus Sars-CoV-2 non è stato creato in laboratorio. L'intervista di Luciano Capone

  

  

6) Il Foglio lo anticipa il 7 gennaio: Luigi Di Maio ha deciso di mollare la guida dei Cinque stelle. Indebolito, esautorato, circondato da un’operazione politica a sinistra (Conte), e da una fronda a destra (Di Battista), avvolto dalle malignità di una corte di mezzi leader che non nascondono più vanità e ambizioni, Di Maio si era lasciato andare a più di un gesto di stizza: “Mi dimetto e vediamo come se la cavano”. Il momento arriva il 21 gennaio. Il governo rossogiallo doveva distruggere il Pd, ma ha disintegrato il M5s - L'anticipazione di Salvatore Merlo

  

  

7) È  il 3 dicembre, è passato un mese dalle elezioni vinte da Joe Biden e negli Stati Uniti si parla molto delle strategie elettorali di Donald Trump, che non lascia mai il centro della scena, anche se si è ritirato in una clausura rancorosa dentro la Casa Bianca da quando è stato battuto. Se ne parla molto perché a questo punto i piani elettorali di Trump sono molto diversi dai piani del Partito repubblicano, anzi sono dannosi per i repubblicani. La farsa del complotto potrebbe costare la Georgia al Gop, ma rende molti soldi a Trump. L'analisi di Daniele Raineri

  

  

8) C'è sempre una luce in fondo al tunnel, non c’è possibilità d’azione se non lo crediamo, e ancor più va tenuto presente in questa tremenda sfida globale del coronavirus. Un editoriale

 

  

9) Esiste davvero una sindrome veneta, che trova origine nel modello di capitalismo ancor più familiare che nel resto del paese? Dai Benetton agli Zoppas, i campioni regionali sono in crisi. Familismo, campanilismo e altri disastri. Un’antologia di vicende che dimostrano da un lato energia imprenditoriale, ma dall’altro anche molti punti deboli, firmata da Stefano Cingolani

 

  

10) Uno dei migliori calciatori della stagione a livello mondiale, improvvisamente si è ritrovato con i problemi dell’uomo comune. La voglia e la speranza di rivedere al più preso Ili-click, raccontate da Emanuele Corazzi