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Il processo agli untori del Trivulzio era una farsa. Ma va?

Ermes Antonucci

L'indagine dell'Ats di Milano dimostra che alla Baggina l'aumento di mortalità è stato perfino inferiore rispetto alla media delle Rsa. Semmai il problema è stato l'assenteismo: citofonare sindacati

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E’ stato presentato questa mattina a Palazzo Lombardia il rapporto conclusivo della commissione di verifica sulla gestione dell’emergenza Covid-19 nel Pio Albergo Trivulzio (Pat), istituita dall’Agenzia di tutela della salute di Milano su richiesta di Regione Lombardia e Comune di Milano per fare chiarezza sull’operato del più grande polo geriatrico italiano durante la pandemia. Nonostante alcuni organi di informazione, mossi dai soliti impulsi forcaioli, continuino ad alimentare quadri allarmistici e a parlare addirittura di “strage degli anziani”, i risultati della commissione di verifica smontano di fatto le accuse avanzate negli ultimi mesi nei confronti dei vertici del Pat (tra cui il direttore generale, Giuseppe Calicchio, indagato con la società per epidemia e omicidio colposi).

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E’ stato presentato questa mattina a Palazzo Lombardia il rapporto conclusivo della commissione di verifica sulla gestione dell’emergenza Covid-19 nel Pio Albergo Trivulzio (Pat), istituita dall’Agenzia di tutela della salute di Milano su richiesta di Regione Lombardia e Comune di Milano per fare chiarezza sull’operato del più grande polo geriatrico italiano durante la pandemia. Nonostante alcuni organi di informazione, mossi dai soliti impulsi forcaioli, continuino ad alimentare quadri allarmistici e a parlare addirittura di “strage degli anziani”, i risultati della commissione di verifica smontano di fatto le accuse avanzate negli ultimi mesi nei confronti dei vertici del Pat (tra cui il direttore generale, Giuseppe Calicchio, indagato con la società per epidemia e omicidio colposi).

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Il rapporto della commissione smentisce innanzitutto l’idea che nel Pat si sia registrata un’esplosione di decessi causati dal Covid-19. I numeri, infatti, dimostrano “un significativo eccesso totale di mortalità nelle strutture del Pat di dimensioni coerenti con l’eccesso di mortalità verificatosi, in generale, nelle strutture Rsa del territorio di Ats (Agenzia di tutela della salute, ndr). Il rapporto tra decessi osservati e decessi attesi nel primo quadrimestre nel Pat è stato pari a 1.7 mentre quello corrispondente nelle Rsa di Ats Milano è stato pari a 2.2”. Insomma, come confermato in conferenza stampa da Vittorio Demicheli, presidente della Commissione di verifica e direttore sanitario dell’Ats di Milano, nel Pat “non è successo niente di molto diverso da quello che è accaduto nella media delle strutture simili, anzi l’impatto è stato leggermente inferiore”.

 

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Il rapporto, poi, smentisce un’altra delle gravi accuse mosse nei confronti del Pat da giornali e Palazzo Lombardia il rapporto conclusivo della commissione di verifica sulla gestione dell’emergenza Covid-19 nel Pio Albergo Trivulzio (Pat), istituita dall’Agenzia di tutela della salute di Milano su richiesta di Regione Lombardia e Comune di Milano per fare chiarezza sull’operato del più grande polo geriatrico italiano durante la pandemia. Nonostante alcuni organi di informazione, ">alcuni comitati che riuniscono i parenti delle vittime del Covid-19, cioè quella secondo cui l’ingresso del virus nella struttura sarebbe stato causato dalla decisione di accogliere alcuni pazienti da altri ospedali. Non solo il Pat ha già chiarito che questi pazienti (una ventina) in realtà non avevano alcuna certificazione di positività al coronavirus, ma ora il rapporto sottolinea pure che il virus non è entrato nel Pat dai pazienti trasferiti da marzo in poi, bensì prima, già verso la fine di febbraio, e presumibilmente attraverso gli operatori di assistenza e i parenti dei pazienti.

 


Smentita, inoltre, anche l’accusa di non aver fornito mascherine e dispositivi di protezione individuale agli operatori sanitari. “Il Pat – nota la commissione di verifica – disponeva di una dotazione commisurata a fabbisogni ordinari (che si sono moltiplicati esponenzialmente durante la pandemia) e organizzava le proprie scorte in base a tempi e modalità di fornitura regolari (che sono completamente venuti meno durante l’emergenza)”. La scarsità di dispositivi di protezione è stata determinata dalla decisione del 25 febbraio della Protezione Civile di centralizzare gli acquisti, “effettuando, però, le prime consegne di materiali solo in data 23 marzo”. Di conseguenza, “l’unità di coordinamento ha dovuto mantenere indicazioni di razionamento secondo criteri di priorità (reparti con attività producenti aerosol, operatori immunodepressi, assistenza pazienti in isolamento) fino al 13 aprile 2020, quando le forniture sono ritornate regolari”. Inoltre, ha evidenziato Demicheli, “non hanno trovato riscontro documentale” le affermazioni secondo cui al Pat vigesse il divieto per gli operatori di indossare mascherine.

 


Alla fine, l’unica criticità interna indicata dalla commissione di verifica riguarda l’alto tasso di assenteismo tra i lavoratori registrato durante il periodo di emergenza: la percentuale di operatori assenti dal lavoro ha raggiunto addirittura la soglia del 57 per cento, nonostante i lavoratori congedati per contagio da Covid-19 siano stati solo il 9 per cento. Si tratta di numeri imputabili, più che alla dirigenza del Pat, proprio a quei sindacati che per primi lanciarono accuse all’ente (subito raccolte dai grandi giornali). “La relazione fa giustizia del grande lavoro svolto dal Pat nelle eccezionali e gravi condizioni in cui si è sviluppata la pandemia a Milano e in Lombardia nel primo quadrimestre del 2020”, hanno dichiarato Maurizio Carrara e Giuseppe Calicchio, rispettivamente presidente del Consiglio di Indirizzo e direttore generale del Pat. “La relazione dimostra che l’ente ha retto all’urto del Covid-19 grazie a una buona organizzazione e all’abnegazione del personale che è rimasto presente, nonostante le defezioni e l’assenza di forniture di dispositivi di protezione individuale”, ribadisce al Foglio l’avvocato Vinicio Nardo, legale dell’ente e di Calicchio.

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