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Non hanno abolito la povertà, ma la prescrizione sì

Entra oggi in vigore la riforma Bonafede, che esulta: “Molto orgoglioso”. Il 7 gennaio vertice di maggioranza sulla giustizia

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Il blocco dei termini della prescrizione dopo il primo grado di giudizio è in vigore a partire da oggi. L'applicazione della norma, introdotta dal governo gialloverde attraverso il cosiddetto “spazzacorrotti” e fortemente voluta dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, era stata sospesa per un anno con l'obiettivo di elaborare, nel frattempo, un pacchetto di riforme che affrontasse il problema della durata dei processi. L'obiettivo, complice anche il cambio di governo, non è stato raggiunto. E lo stop alla prescrizione, nonostante le critiche, è entrato in vigore. Anche l'ex pm di Mani Pulite, Gherardo Colombo, intervistato dal nostro giornale ha descritto la norma come “l'effetto dello strabismo legislativo del nostro paese”. Parole che non sembrano produrre alcun effetto sul ministro Bonafede che oggi, in una diretta Facebook, si è detto “molto orgoglioso del fatto che la prescrizione così come siamo stati abituati a conoscerla non esiste più”. Anche Luigi Di Maio festeggia: “Il 2020 sarà un anno con più giustizia”.

 

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Lo scorso 27 dicembre, a pochi giorni dall'entrata in vigore della norma, il Partito Democratico aveva presentato una proposta di legge che mira a sostituire il blocco della prescrizione con una sospensione a tempo, 18 mesi durante l'appello e altri 18 in Cassazione. Il testo, presentato sia alla Camera che al Senato, avrebbe il sostegno dei parlamentari di Forza Italia. Anche se, nel frattempo, gli azzurri hanno presentato una propria proposta sullo stesso argomento a firma Enrico Costa. Il contrasto agli effetti prodotti dalla norma fortemente voluta dai cinque stelle “è la prima battaglia campale del 2020”, ha detto Mariastella Gelmini.

 

 

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“Nel 2020 le riforme del processo penale e civile per garantire una drastica riduzione dei tempi dei processi sono gli obiettivi più importanti su cui ci metteremo subito al lavoro” ha ricordato sempre Bonafede. Come e quando farlo è ancora tutto da vedere. E anche il vertice di maggioranza, fissato per il 7 di gennaio con l'obiettivo specifico di trovare una sintesi d'indirizzo sulla giustizia, tutto sembra fuorché una tappa risolutiva. 

 

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