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L'Ungheria si difende sul caso Salis: "Il governo non ha alcun controllo sui tribunali"

Il portavoce del governo ungherese interviene con un post su X: "I media italiani hanno fatto del loro meglio per dipingerla come una martire. L'Ungheria non è un ring dove picchiare qualcuno a morte"

"Dobbiamo chiarire che nessuno, nessun gruppo di estrema sinistra, dovrebbe vedere l'Ungheria come una sorta di ring di pugilato dove venire e pianificare di picchiare qualcuno a morte". Lo ha scritto su X il portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs. "E no, nessuna richiesta diretta da parte del governo italiano (o di qualsiasi altro importante organo di informazione) al governo ungherese renderà più semplice difendere la causa di Salis, perché il governo, come in qualsiasi altra democrazia moderna, non ha alcun controllo sui tribunali". Dopo l'udienza che ha respinto la richiesta dei domiciliari per l'insegnante detenuta da oltre un anno a Budapest e comparsa in catene in tribunale, il governo di Victor Orban dice la sua versione sul caso, spiegando che la decisione dei giudici è stata presa perché "esisteva il rischio che fuggisse o si nascondesse".

 

"I media italiani hanno fatto del loro meglio per dipingere Salis come una martire", continua Kovacs, ma "c'è il ragionevole sospetto che Ilaria Salis si sia recata in Ungheria con i suoi due soci antifascisti con l'obiettivo di picchiare persone innocenti per le strade di Budapest". Nel post il portavoce di Orban tagga anche alcune testate italiane, dal Corriere al Sole 24 ore e pubblica il video dell'aggressione per cui Salis è stata arrestata.  

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