Rishi Sunak (Ansa)

Il discorso

Il 2023 britannico con i cinque deboli annunci di Rishi Sunak, il family man della crisi

Cristina Marconi

Dall'inflazione al lavoro, fino a sanità e immigrazione, il premier conservatore ha spiegato i punti principali della sua agenda: misure troppo generiche, talvolta astratte, che hanno attirato forti critiche. Mentre la catastofe post Brexit presenta il conto e la situazione sociale si fa sempre più difficile

Ora che la catastrofe del Regno Unito post Brexit è davanti agli occhi di tutti, il premier Rishi Sunak, arrivato a Downing Street perché era più responsabile e ragionevole dei suoi predecessori, si è affidato a cinque annunci, talmente generici che pure Boris Johnson avrebbe fatto fatica a enumerarli, per ridare “pace mentale” ai cittadini in ginocchio per via dell’aumento del costo della vita – +13,3 per cento sui beni alimentari a dicembre – e di un servizio sanitario nazionale a un passo dal collasso.

In un discorso tutto incentrato sulla necessità di cambiare mentalità, investire sull’innovazione e lavorare per risanare il concetto di comunità, la prima proposta del giovane premier è “dimezzare l’inflazione”, per “dare alla gente sicurezza economica”, la seconda è “far crescere l’economia, creando posti di lavoro meglio retribuiti e opportunità in tutto il paese”, visto che se Londra e il sud-ovest più o meno resistono, il nord è come al solito il primo ad accusare il colpo di una crisi nera. Poi, come terzo punto Sunak promette che “faremo in modo che il nostro debito nazionale sia in calo in modo da poter garantire il futuro dei servizi pubblici”, mentre al quarto posto c’è una favoleggiata “diminuzione delle liste d’attesa dell’Nhs così che la gente possa ottenere più rapidamente le cure di cui ha bisogno”, grazie a una maggiore flessibilità e al ricorso a risorse esterne. Infine, Sunak promette che “passeremo nuove leggi per fermare le piccole imbarcazioni, per fare in modo che se arrivi in questo paese per vie illegali tu venga arrestato e rimosso rapidamente”.

 

Su questi cinque punti, ha spiegato nel suo primo discorso del 2023, vorrebbe essere giudicato nel corso della legislatura che tecnicamente scadrà a inizio 2025 ma che secondo molti faticherà a durare tanto a lungo. Il leader laburista Keir Starmer si sta scaldando, forte di sondaggi positivi, e Sunak sa di dover cercare di lasciare il segno e scuotere la sua figura politicamente sbiadita da amministratore fallimentare.  “Nessun trucco, nessuna ambiguità, o otteniamo dei risultati per voi o non lo facciamo”, ha spiegato Sunak, dando veramente pochi dettagli su come procederà. Mentre la gestione della situazione negli ospedali è sicuramente la più urgente, visto che anche la compassata Bbc parla di attese di giorni per una visita d’emergenza, di medici che fanno il triage tra i pazienti in fila in macchina e di novantenni che implorano di essere lasciati morire dopo ore seduti su una sedia in corridoio, a catturare l’attenzione del dibattito pubblico è stata l’idea di “ri-immaginare il nostro approccio” alla matematica estendendone l’insegnamento fino a 18 anni per tutti.

 

“In un mondo in cui i dati sono ovunque e le statistiche sono alla base di ogni lavoro, l’occupazione dei nostri figli richiederà più capacità analitiche che in passato”, secondo Sunak, che si è immediatamente attirato tre tipi di critiche: da chi lo accusa di trascurare le scienze umane, da chi sottolinea come esista una cronica carenza di insegnanti di matematica e da chi, con ironia amara, sostiene che il costo della vita ai livelli attuali costringe tutti a far di conto. Ad ogni modo si tratta di una proposta astratta, che manca come le altre di quel livello di chiarezza necessario per essere preso sul serio nel momento in cui il paese, secondo gli economisti interpellati dal Financial Times, avrà una delle peggiori recessioni e una delle riprese più deboli tra i paesi del G7, con la Banca d’Inghilterra costretta a tenere i tassi d’interesse alti.

La crisi è sentita da tutti, come dimostra il fatto che anche il numero di mutui concessi a novembre è ai minimi dal giugno del 2020, in piena pandemia. I sindacati hanno chiesto un incontro con Sunak, dopo la serie di scioperi che hanno bloccato il paese nelle ultime settimane e che potrebbero ripresentarsi a gennaio. Questa settimana 40mila dipendenti dei trasporti incroceranno le braccia, mentre gli infermieri protesteranno il 18 e il 19 gennaio, portando il collasso un po’ più vicino. Infine un ultimo tema, molto sentito, è quello dei costi per gli asili nido, che nel Regno Unito sono spaventosamente alti. Bella sfida per Sunak, che ha più volte ribadito il suo essere un family man ma che più che un generico family hub non ha saputo promettere. 
 

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