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La fine della guerra in Ucraina in 10 punti: le proposte di Zelensky

Volodymyr Zelensky

Nucleare, grano, giustizia, rilascio dei prigionieri e ritiro dei russi. Il presidente dell'Ucraina presenta ai “colleghi del G19” le sue condizioni per la pace 

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Traduciamo ampi stralci delle dieci condizioni per la pace presentate dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso del G20 di Bali.

1. Sicurezza dalle radiazioni e dal nucleare


Nessuno ha il diritto di ricattare il mondo con un disastro radioattivo. Tuttavia, sotto gli occhi di tutto il mondo, la Russia ha trasformato la nostra centrale nucleare di Zaporizhzhia in una bomba radioattiva che può esplodere in qualsiasi momento. (…) La sicurezza delle radiazioni deve essere ripristinata. Pertanto, la Russia deve ritirare immediatamente tutti i suoi militanti dal territorio della centrale nucleare di Zaporizhzhia. La centrale deve essere immediatamente trasferita sotto il controllo dell’Aiea e del personale ucraino.  (…) Non ci sono e non possono esserci scuse per il ricatto nucleare. E vi ringrazio, caro G19, per averlo detto chiaramente. Tuttavia, vi prego di usare tutto il vostro potere per far sì che la Russia abbandoni le minacce nucleari. 

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2. Sicurezza alimentare


Grazie alla forte partecipazione delle Nazioni Unite, della Turchia e di altri partner, abbiamo dimostrato come la cooperazione di pochi possa ripristinare la sicurezza alimentare per molti.  Credo che la nostra iniziativa per l’esportazione di cereali meriti una proroga a tempo indeterminato, indipendentemente dalla fine della guerra. Il diritto al cibo è un diritto fondamentale di ogni persona nel mondo. Da luglio, l’Ucraina ha esportato via mare oltre 10 milioni di tonnellate di cibo. Possiamo aumentare le esportazioni di diversi milioni di tonnellate al mese. Per questo propongo di espandere l’iniziativa di esportazione del grano ad altri porti. (…)

3. Sicurezza energetica


Tutti voi potete vedere a cosa mira ora il terrore russo. E’ un tentativo di trasformare il freddo in un’arma. Un’arma contro milioni di persone. Un obiettivo correlato di questo terrore è quello di impedire l’esportazione della nostra elettricità ai paesi vicini, che potrebbe aiutarli in modo significativo a stabilizzare la situazione energetica e a ridurre i prezzi per i consumatori. La Russia è interessata alla crisi energetica. E tutti noi dovremmo essere interessati a porre fine al terrore. (…) 


4. Rilascio di tutti i prigionieri e delle persone deportate


Migliaia di nostri cittadini – militari e civili – sono prigionieri dei russi. Sono sottoposti a brutali torture: questo è un abuso di massa. (…) Dobbiamo liberare tutte queste persone.  Non possiamo aspettare. Pertanto, dobbiamo unirci per il bene dell’unico modello realistico di rilascio dei prigionieri – “tutti per tutti”. E anche per il rilascio di tutti i bambini e gli adulti che sono stati deportati in Russia.

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5. Attuazione della Carta delle Nazioni Unite e ripristino dell’integrità territoriale dell’Ucraina e dell’ordine mondiale


 L’articolo 2 della Carta delle Nazioni Unite definisce tutto ciò che la Russia ha violato con questa guerra. Pertanto, dobbiamo ripristinare la validità del diritto internazionale,  e senza alcun compromesso con l’aggressore.  (…) La Russia deve riaffermare l’integrità territoriale dell’Ucraina nel quadro delle risoluzioni pertinenti dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite e dei documenti internazionali giuridicamente vincolanti applicabili. Non si tratta di negoziati.


6. Ritiro delle truppe russe e cessazione delle ostilità 


 La Russia deve ritirare tutte le sue truppe e formazioni armate dal territorio dell’Ucraina. Deve essere ripristinato il controllo dell’Ucraina su tutte le sezioni del nostro confine di stato con la Russia. Ciò comporterà una reale e completa cessazione delle ostilità. Ogni giorno di ritardo significa nuove morti di ucraini, nuove minacce per il mondo e un folle aumento delle perdite dovute alla continuazione dell’aggressione russa – perdite per tutti nel mondo.


7. Ripristino della giustizia

 

 Ovunque, quando liberiamo la nostra terra, vediamo una cosa: la Russia si lascia dietro camere di tortura e sepolture di massa di persone uccise. E’ stato così a Bucha e in altre città del nord del paese dopo l’occupazione. Così è stato nella regione di Kharkiv. Lo stesso osserviamo ora nella regione di Kherson. Ad oggi, abbiamo informazioni complete su quattrocentotrenta bambini uccisi dagli attacchi russi. (…) Ecco perché il mondo dovrebbe approvare l’istituzione di un Tribunale speciale per il crimine dell’aggressione russa all’Ucraina e la creazione di un meccanismo internazionale per risarcire tutti i danni causati da questa guerra. Risarcimento a spese dei beni russi, perché è l’aggressore che deve fare di tutto per ripristinare la giustizia da lui violata. 


8. Contrasto all’ecocidio – necessità di proteggere immediatamente l’ambiente

 

(…) Durante il vertice sul clima della scorsa settimana in Egitto, ho proposto una piattaforma per valutare i danni ambientali della guerra. Dobbiamo metterla in pratica. Dobbiamo anche trovare risposte comuni a tutte le minacce ambientali create dalla guerra. Senza ciò, non si potrà tornare a una vita normale e stabile, e i riverberi della guerra rimarranno a lungo – nelle esplosioni di mine che toglieranno la vita a bambini e adulti, nell’inquinamento di acqua, suolo e atmosfera. (…) Non si tratta di un problema solo ucraino. E’ una sfida per tutto il mondo.


9. Prevenzione dell’escalation

 

L’Ucraina non fa parte di nessuna alleanza. La Russia ha potuto iniziare questa guerra proprio perché l’Ucraina è rimasta nella zona grigia, tra il mondo euro-atlantico e l’imperialismo russo.  Quindi, come possiamo evitare che la Russia si ripeta con una simile aggressione nei nostri confronti? Abbiamo bisogno di garanzie di sicurezza efficaci. Per questo abbiamo preparato una bozza di accordo – il Patto di sicurezza di Kyiv – e l’abbiamo già presentata agli alleati. Dovremmo quindi organizzare una conferenza internazionale per consolidare gli elementi chiave dell’architettura di sicurezza postbellica nello spazio euro-atlantico, comprese le garanzie per l’Ucraina.


10. Conferma della fine della guerra


Quando tutte le misure antibelliche saranno attuate, quando la sicurezza e la giustizia cominceranno a essere ripristinate, le parti dovranno firmare un documento che confermi la fine della guerra. 


Vorrei sottolineare che nessuno dei punti sopra descritti può richiedere molto tempo. Al massimo un mese per ogni punto. Per alcuni punti sono sufficienti un paio di giorni. Abbiamo già un’esperienza positiva con l’iniziativa per l’esportazione del grano. Come funziona? C’è l’Onu – e altre due parti coinvolte negli accordi: da una parte l’Ucraina, la Turchia e l’Onu, e dall’altra la Russia, la Turchia e l’Onu. L’attuazione di ciascuno dei punti che ho appena presentato potrà essere elaborata in modo analogo. Gli stati pronti a prendere l’iniziativa in ogni decisione potranno diventare parti dell’accordo.

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