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editoriali

Le chiacchiere dell'Iran sul gas

Redazione

Teheran dice di volere aiutare l’Unione europea sulla crisi energetica ma di fatto non può

C’è un errore di fondo quando si parla dei negoziati sul nucleare fra Stati Uniti e Iran: pensare che un accordo porterebbe all’immissione di petrolio e gas iraniani nel mercato internazionale in tempi rapidi. La ricerca di fonti di approvvigionamento energetiche alternative a quelle russe ha spinto gli iraniani a insistere su questo punto per convincere i più scettici – e sono parecchi – dell’utilità di un’intesa.

 

Gli osservatori l’hanno già definita la retorica del “winter is coming”, la frase resa celebre dalla serie tv “Game of Thrones” e ora riproposta a più riprese dai negoziatori di Teheran. Ieri, di nuovo, è stato il portavoce della delegazione iraniana ai colloqui di Vienna, Mohammad Marandi, a rilanciare. “L’Iran avrà pazienza. L’inverno si avvicina e l’Europa sta affrontando una crisi energetica paralizzante. Mentre alcuni governi europei hanno già chiesto informazioni sull’esportazione di petrolio e gas naturale all’Iran, Biden ha invece paura che i nemici possano  ritenere deboli lui e alcuni suoi alleati”. L’intento degli iraniani è chiaro: mettere pressione agli americani per una conclusione rapida dell’accordo, giocando la carta della maggiore dipendenza energetica degli alleati europei.  

La strategia iraniana però ha dei limiti. Se mai fossero rimosse le sanzioni economiche, l’Iran non sarebbe comunque in grado di rispondere alla domanda europea del gas entro questo inverno. Teheran manca di gasdotti verso il nostro continente e di impianti adatti alla liquefazione. Gran parte della produzione di gas naturale iraniano, inoltre, è destinata al mercato interno, caratterizzato da una domanda molto alta. Diverso – ma non troppo – è il discorso per il petrolio. E’ vero che l’Iran può aggiungere oltre un milione di barili al giorno entro 6 mesi, come stimano gli esperti, ma è pur vero che non è il greggio al momento la priorità per l’Europa. La formula del “winter is coming”, insomma, è un modo con cui Teheran tenta di spezzare il blocco occidentale. Ma deal o non deal l’Iran non ha nulla da offrirci per rendere più caldo il nostro prossimo inverno.

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