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il 9 maggio europeo

Oggi è il giorno della festa dell'Unione europea. Cosa aspettarsi dal discorso di Macron

David Carretta

A Mosca e Strasburgo due ricorrenze diverse: da una parte sfilano le armi, dall'altra il dialogo. Il discorso del presidente francese per affermare la superiorità della democrazia sull'autoritarismo militarista

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Il presidente francese, Emmanuel Macron, oggi cercherà di rovinare la parata della vittoria di Vladimir Putin a Mosca, usando il suo discorso di chiusura della Conferenza sul futuro dell'Europa per affermare la forza delle democrazie liberali di fronte al modello di una Russia guerrafondaia e revisionista. Oggi è il giorno della festa dell'Unione europea. I 27 commemorano il discorso del 9 maggio del 1959 di Robert Schuman, allora ministro degli Esteri francese, considerato come il punto di partenza dell'integrazione europea. Oggi la Russia celebra la vittoria nella Grande guerra patriottica, quella dell'Unione sovietica contro il nazismo durante la seconda guerra mondiale. A Strasburgo ci saranno discorsi e musica, a Mosca sfileranno soldati e armi, mentre la guerra di Putin in Ucraina va avanti da 74 giorni. L'intenzione di Macron - nel suo primo discorso sull'Europa dopo la rielezione - è di mostrare la superiorità del modello della democrazia liberale.

 

"A Strasburgo sarà il 9 maggio dell'affermazione delle democrazie liberali, della loro pluralità e della libertà di espressione", ha spiegato una fonte dell'Eliseo, illustrando le grandi linee del discorso di Macron. Il 9 maggio a Mosca, per contro, "sarà un'affermazione di forza, di un modello di revisionismo storico che oggi versa sangue sulla terra ucraina". da una parte i cittadini si riuniscono "per esprimere le loro scelte sul futuro dell'Europa". Dall'altra i cittadini russi finiscono in carcere per manifestare pacificamente contro la guerra e rischiano di essere arruolati a forza nell'esercito. Per Macron, sono "due modelli che si affermano faccia a faccia". L'ambizione del presidente francese - ha detto l'Eliseo - è dimostrare "tutta la forza del modello di democrazia liberale e tutto ciò che può apportare in termini di libertà ed efficacia ai nostri cittadini".

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Una parte del discorso di Macron sarà dedicato alle riforme dell'Ue. L'esercizio della democrazia partecipativa alla Conferenza sul futuro dell'Europa era una delle sue proposte del discorso della Sorbona del 2017, con cui aveva delinato la sua agenda europea. La revisione dei trattati per Macron "non è un totem né un tabù", ha spiegato l'Eliseo: su un certo numero di questioni sollevate dalla Conferenza sul futuro dell'Europa - diritto di iniziativa del Parlamento europeo, revisione della carta dei diritti fondamentali per iscrivere il diritto all'aborto, maggioranza qualificata in politica estera e in materia fiscale - presuppongono "una modifica dei trattati. Il veto del premier ungherese, Viktor Orbán, che paralizza l'adozione del sesto pacchetto di sanzioni dell'Ue contro la Russia riporta il tema dell'unanimità al centro dell'agenda. In ogni caso, Macron dovrebbe annunciare che il Consiglio europeo del 23 e 24 giugno dovrebbe discutere della possibilità di convocare una Convenzione di revisione dei trattati. Almeno per quello non serve l'unanimità. Basta una maggioranza degli stati membri.

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Sulla Conferenza sul futuro dell'Europa e la riforma dei trattati, il Parlamento europeo ha già compiuto un primo passo con una risoluzione la scorsa settimana per mettere in moto il processo della Convenzione. Per contro, né la Commissione né il Consiglio vogliono prendere impegni sin da subito sulla riforma dei trattati. Entrambe le istituzioni diranno che intendono aprire un periodo di riflessione per valutare i risultati della Conferenza. "La Commissione non dirà che diamo il nostro appoggio alle 49 proposte" della Conferenza sul futuro dell'Europa, ma "che le proposte riflettono il lavoro dei cittadini, riproducono le proposte nella piattaforma e meritano di essere prese in considerazione", ci ha spiegato un funzionario dell'Ue.

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A proposito della piattaforma, doveva essere lo strumento per allargare la partecipazione dei cittadini attraverso gli strumenti digitali e il multilinguismo. Invece, la piattaforma della Conferenza sul futuro dell'Europa è stata un enorme investimento che ha prodotto risultati scarsissimi. Solo 53.214 persone si sono registrate sulla piattaforma. Il numero di idee presentate è stato di 18.796, ma con appena 22.155 commenti. Più che un dibattito è stata una lista di molti monologhi. “Il livello di partecipazione alla piattaforma non è stato quello che avremmo voluto", ha ammesso la fonte dell'Ue.

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