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Editoriali

Il doppio fronte di Macron: le elezioni presidenziali e la difficile mediazione con Putin

Redazione

Il presidente francese ha ufficializzato la sua ricandidatura all'Eliseo. La telefonata con il leader del Cremlino è spaventosa: "Il peggio deve ancora venire” rivela una fonte dell'Eliseo

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Nessun discorso dall’Eliseo alla Charles de Gaulle, nessun intervento al tigì di Tf1 come Nicolas Sarkozy, ma una “Lettera ai francesi” pubblicata ieri sera su internet e diffusa questa mattina su tutte le testate della stampa regionale. Emmanuel Macron ha ufficializzato la candidatura alla sua rielezione all’Eliseo, tenendo fede alla formula che i suoi fedelissimi ripetono senza sosta in questi giorni: essere presidente “jusqu’au dernier quart d’heure”.

“Resterà presidente fino all’ultimo. Il contesto non gli lascia altra scelta”, ha riassunto l’Eliseo, indicando una “quadrupla veste”: presidente della Repubblica, presidente in esercizio del Consiglio dell’Unione europea, candidato alle presidenziali e dirigente di un paese occidentale in tempo di guerra. E’ su quest’ultima veste in particolare, quella di chef de guerre e “padre della nazione”, che Macron vuole puntare. Con l’occidente sotto attacco, non è tempo di meeting festosi: spazio alla sobrietà e alla fermezza, con un’attenzione alle questioni della sovranità e della difesa europea, il grande dossier della presidenza francese. “Abbiamo sempre detto che doveva essere una combinazione tra un atto solenne e un annuncio presentato come un’evidenza, perché un presidente uscente che vuole essere rieletto deve giocare la carta della continuità. Con il conflitto ucraino, l’aspetto grave e solenne è già presente”, dice il suo entourage.

Ieri, c’è stata una telefonata dura tra Macron e il presidente russo Vladimir Putin. “La previsione del presidente”, ha dichiarato una fonte dell’Eliseo, “è che il peggio deve ancora venire, visto quello che gli ha detto il presidente Putin”. L’obiettivo di Mosca è “la neutralizzazione, la smilitarizzazione e la denazificazione” dell’Ucraina, secondo le parole del capo del Cremlino. “E’ un errore enorme. Lei sta mentendo a se stesso, e il suo paese sarà più isolato, più debole”, gli ha risposto Macron, nei suoi nuovi panni di presidente-candidato e chef de guerre.

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