Crisi in Ucraina, aggiornamenti e ultime notizie

Enrico Cicchetti, Giovanni Battistuzzi

Per Gran Bretagna e Stati Uniti l'invasione dell'Ucraina potrebbe avvenire la prossima settimana. Zelensky chiede di sbloccare i negoziati. La Russia testa i missili. Esplosioni a Mariupol e Donetsk. Due soldati ucraini sono morti. Ecco cosa è successo nelle ultime ore

I ministri degli Esteri del G7 rimangono "gravemente preoccupati per il minaccioso accumulo di presenza militare russa intorno all'Ucraina, la Crimea e la Bielorussia" e chiedono a Mosca di "scegliere la via della diplomazia", "ritirare in modo sostanziale le forze militari dai confini dell'Ucraina e rispettare pienamente gli impegni internazionali". Così si legge nel documento finale del vertice di Monaco. Intanto Putin, assieme al presidente bielorusso, ha assistito alle esercitazioni dell'esercito russo nelle quali sono stato testati con successo i missili balistici e ipersonici con capacità nucleare. Un messaggio diretto ai paesi del patto atlantico? "Se l'obiettivo della Russia è avere meno Nato", alla fine "avrà più Nato", ha detto il segretario Jens Stoltenberg. Nel Donbass cresce ancora la tensione. I leader separatisti filorussi hanno chiamato alla "mobilitazione generale" con un decreto pubblicato on line. Nella regione due soldati ucraini sono rimasti uccisi nei combattimenti.  

      


 

"La Russia non prende sul serio la diplomazia"

[sabato 19 febbraio ore 19]

Secondo la ministra degli Esteri britannico Liz Truss la Russia potrebbe invadere l'Ucraina la prossima settimana: "Dobbiamo prepararci allo scenario peggiore", ha detto alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. Secondo Truss, "la Russia vuole riportare indietro l'orologio agli anni Novanta, o ancor prima. Nell'ultima settimana, abbiamo assistito a un aumento della disinformazione e abbiamo assistito a operazioni false flag nella regione del Donbass. La Russia ha dimostrato di non prendere sul serio la diplomazia".

Per la ministra degli Esteri quanto sta accadendo ai confini dell'Ucraina dimostra come "l'architettura di sicurezza globale di cui disponiamo al momento non è sufficiente per affrontare le nuove sfide future" e ha aggiunto che "qualsiasi futuro controllo sugli armamenti deve includere anche la Cina, perché non possiamo trovarci in una situazione in cui solo una parte del mondo è vincolata e il resto no".

 

Zelensky: "L'Ucraina è lo scudo dell'Europa contro l'esercito russo" 

[sabato 19 febbraio ore 16]

Alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera, il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky ha detto che "nella crisi in atto è chiaro che qualcuno sta mentendo. L'Ucraina rispetta gli accordi di Minsk e il cessate il fuoco concordato due anni fa, mentre in risposta riceve bombardamenti", aggiungendo che "l'Ucraina è lo scudo dell’Europa contro l’esercito russo". "Siamo pronti a difenderci anche da soli".

Nel suo intervento Zelensky ha chiesto di sbloccare "urgentemente i negoziati e ripristinare i nostri confini. Abbiamo perso parti di territorio piu' grandi di Svizzera, Paesi Bassi o Belgio". Il presidente ucraino ha inoltre sottolineato che "è tempo per una nuova architettura della sicurezza in Europa", chiedendo  risposte chiare da parte di Ue e Nato: "Siate onesti se alcuni Paesi membri non vogliono l'Ucraina dentro l'Alleanza, porte aperte richiedono risposte aperte".

 


 

Putin assiste ai test missilistici mentre Johnson dice che "la Russia deve fallire ed essere vista fallire se invade l'Ucraina"

[sabato 19 febbraio ore 15]

Kiev ha smentito di aver sparato i due proiettili di artiglieria caduti oggi nella regione di Rostov, come era stato denunciato in dalla magistratura russa: "Queste notizie diffuse dalla stampa russa sono disinformazione".

Intanto Putin, assieme al presidente bielorusso Alexandr Lukashenka, ha assistito alle esercitazioni dell'esercito russo nelle quali sono stato testati con successo i missili balistici e ipersonici con capacità nucleare. Secondo alcuni osservatori internazionali il test missilistico aveva lo scopo di inviare un messaggio alla Nato.

La prova di forza del presidente russo non è piaciuta a Boris Johnson che ha dichiarato alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco che "la Russia deve fallire ed essere vista fallire se invade l'Ucraina". Il primo ministro britannico ha aggiunto che l'Europa deve "prepararsi a una crisi prolungata: ciò di cui l'Europa ha bisogno è una resistenza strategica".

La tensione sale e i governi di Germania, Austria e Francia hanno invitato i connazionali a rientrare urgentemente dal paese.

La compagnia aerea tedesca Lufthansa ha ufficializzato la sospesine temporaneamente dei voli per Kiev e Osessa.

 

 

Esplosioni a Mariupol e Donetsk. I ribelli annunciano una mobilitazione generale

[sabato 19 febbraio ore 11]

Mentre alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky incontrerà i leader occidentali, tra cui il vicepresidente americano Kamala Harris, in Ucraina la tensione sale e aumenta il rischio di un conflitto armato.

Gli osservatori internazionali infatti hanno segnalato un "aumento drammatico" degli attacchi lungo la linea che divide le forze ribelli da quelle governative. Un soldato ucraino è morto in un attacco di artiglieria pesante, intorno alle 9 ora locale. Ci sono inoltre esplosioni sia a Mariupol sia a Donetsk. Dietro a questi attacchi dovrebbero essere le milizie separatiste filorusse del Donbass. Il capo della Repubblica popolare di Donetsk, Denis Pushilin, ha chiamato la popolazione alla mobilitazione e ha invitato "tutti gli uomini capaci di portare armi a sollevarsi in difesa delle loro famiglie, figli, mogli e madri".

    

Joe Biden intanto si è detto "convinto che Putin abbia deciso di attaccare". Il presidente americano ha però promesso "costi altissimi" se Mosca dovesse decidere di invadere il Paese o lanciare una operazione militare. L'intelligence americana ha stimato che ci siano tra i 169.000 e i 190.000 militari russi ammassati lungo i confini dell'Ucraina, una cifra che include combattenti separatisti a Donetsk e Luhansk.

  


   

18 FEBBRAIO

Gli sforzi diplomatici per risolvere la crisi in Ucraina continuano, con la videochiamata tra il presidente Biden e gli alleati, compreso Mario Draghi. Le tensioni sono tornate a crescere dopo che ieri un asilo nel Donbass è stato colpito da un bombardamento (secondo funzionari ucraini tre adulti sono rimasti feriti). Ci sono evidenti difficoltà nell'ottenere informazioni di prima mano, ma le accuse reciproche non sono meno importanti dei colpi di mortaio. Per l'Ucraina, incidenti come questo evidenziano la brutalità delle forze di occupazione russe. Il Cremlino invece nega qualsiasi intenzione di invadere ma intanto su tutti i media accusa l'Ucraina di pianificare un attacco alle aree detenute dai separatisti sostenuti dalla Russia, prendendo di mira anche civili innocenti. Il pubblico russo avrà l'impressione che Mosca abbia il dovere morale di difendere i "compatrioti" in Ucraina. Nel pomeriggio i spearatisti filorussi del Donbas hanno invitato i civili ad evacuare. Uno sviluppo potenzialmente preoccupante nella crisi, proprio perché l'Occidente teme che i separatisti, e Mosca, vogliono creare l'impressione di un pericolo imminente, fare partire delle operazioni "false flag" e avere poi la scusa per attaccare.

  

Esplosione nel centro di Donetsk

[18 febbraio ore 17.40]

I rappresentanti della autoproclamata repubblica di Donetsk segnalano che intorno alle 19 ora locale, le 18 in Italia, un'auto è esplosa nel parcheggio vicino al palazzo del governo dei separatisti filo-russi. 

 
Ecco il tweet del profilo Twitter ufficiale della autoproclamata repubblica popolare di Donetsk

   

Secondo quanto riporta Interfax, Putin ha denunciato un "deterioramento" della situazione nei territori del Donbass, nell'est dell'Ucraina e, secondo l'agenzia di stato Tass, sarebbe convintio che gli occidentali troveranno "una scusa" per imporre comunque sanzioni a Mosca.

 

Intanto il ministero della Difesa ucraino ha detto di aver registrato nelle ultime 24 ore 60 violazioni del cessate il fuoco da parte dei separatisti filorussi. 


   

I civili "da evacuare" a Donetsk

[18 febbraio ore 16]

C'è uno sviluppo potenzialmente preoccupante nella crisi in Ucraina. Denis Pushilin, che è a capo dell'autoproclamata repubblica popolare (filo-russa) di Donetsk, ha detto che gli abitanti della città ribelle saranno evacuati in Russia, che avrebbe accettato di fornire alloggio a chi se ne va. Il leader dell'autoproclamata repubblica di Luhansk, Leonid Pasechnik, ha dato ordini di evacuazione poco dopo.

 

     

"Al fine di prevenire vittime tra la popolazione civile, invito i residenti delle Repubbliche che non hanno ordini di mobilitazione, così come non sono coinvolti nel supporto vitale delle infrastrutture sociali e civili, a partire per la Repubblica per la Federazione Russa il prima possibile"

 

Eppure, l'idea che sia necessaria un'evacuazione perché l'Ucraina sta pianificando un attacco alle autoprocalmate repubbliche di Donetsk e Luhansk pare infondata. Con più della metà della forza militare russa posizionata attorno ai confini ucraini, un simile attacco sarebbe un gesto suicida. Ma i separatisti, e Mosca, vogliono creare l'impressione di un pericolo imminente. I funzionari occidentali temono che possano fare partire delle operazioni "false flag" per avere poi la scusa per attaccare. "Abbiamo rapporti da più fonti che forniscono dettagli sugli sforzi della Russia per fabbricare presunte 'provocazioni ucraine' e creare una narrativa pubblica che giustifichi un'invasione", ha detto ha detto l'ambasciatore degli Stati Uniti presso l'Osce, Michael Carpenter, secondo cui ora ci sarebbero tra i 169.000-190.000 soldati russi nell'area.   

La vicepresidente americana Kamala Harris ha ribadito che un'invasione provocherebbe "gravi conseguenze" sotto forma di sanzioni da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati.

   

La Russia dice che il ritiro di truppe continua. Ma non ci sono prove

[18 febbraio ore 12]

Il ministero della Difesa russo ha affermato che il ritiro di carri armati, altri veicoli corazzati e truppe dalle aree vicine al confine con l'Ucraina sta continuando e continuerà nelle prossime ore. Sarebbero stati spostati anche dieci caccia militari dalla Crimea.

I leader occidentali però hanno detto che non ci sono prove di questo. Secondo gli Stati Uniti sarebbero infatti 150 mila i militari lungo il confine ucraino, tra questi 30 mila in Bielorussia. Una stima che è stata confermata anche dal ministero della Difesa ucraino. La Russia continua a negare di essere pronta a un attacco, sottolinea di essere libera di spostare le sue forze armate dove vuole nel proprio territorio e accusa l'Occidente di isteria.

Un portavoce del Cremlino ha inoltre affermato che le esercitazioni e i test di lancio di missili balistici si svolgono regolarmente e non dovrebbero destare preoccupazione per nessuno.

  

Che il Cremlino inganni gli interlocurori è procedura standard. Ecco i brutti precedenti capitati prima di una guerra:

 

Nel frattempo il ministro alla Sicurezza britannico, Damian Hinds, ha dichiarato che il Regno Unito potrebbe revocare oltre 2.000 visti a cittadini russi che vivono nel paese. Ieri il governo di Boris Johnson ha annullato il programma di visto per i futuri richiedenti a causa delle preoccupazioni sull'afflusso illecito di denaro russo nel paese.

    

Domani maxi esercitazione russa con missili balistici, Putin supervisionerà

[18 febbraio ore 11]

La Russia ha annunciato che domani, 19 febbraio, prenderanno il via importanti esercitazioni che comporteranno il lancio di missili balistici e da crociera. Saranno coinvolte anche le forze della triade nucleare russa, secondo l'agenzia di stampa Ria Novosti. Il ministero della Difesa di Mosca afferma che le operazioni saranno supervisionate dal presidente Vladimir Putin e che sono state "pianificate in anticipo". Anche il leader bielorusso Alexander Lukashenko paretciperà alle esercitazioni congiunte della Russia con la Bielorussia, che dovrebbero concludersi il 20 febbraio, mentre quelle nel Mar Nero dovrebbero concludersi domani stesso.


Biden parla con Draghi. Oggi si riuniscono i leader della Nato 

[18 febbraio ore 10]

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha sentito il primo ministro italiano Mario Draghi. Lo riferisce la Casa Bianca, dicendo che nel corso del colloquio i due hanno "riesaminato gli sforzi diplomatici e di deterrenza in corso in risposta al continuo rafforzamento militare della Russia al confine con l'Ucraina".  I due leader, conclude la nota, "hanno riaffermato il loro impegno per la sovranità e integrità territoriale dell'Ucraina e il loro essere pronti ad imporre severi costi economici alla Russia se dovesse invadere ulteriormente l'Ucraina". 

Nel pomeriggio, ha annunciato poi un funzionario della Casa Bianca, il presidente americano terrà un colloquio telefonico con gli alleati della Nato. Secondo gli Stati Uniti la probabilità di un'invasione della Russia in Ucraina nei prossimi giorni è "molto alta". Biden ha fatto sapere di non avere in programma un nuovo colloquio con l'omologo Vladimir Putin dopo quello di sabato scorso. "La mia sensazione è che (l'invasione) avrà luogo nei prossimi giorni. Tutte le indicazioni che abbiamo ci dicono che (i russi) sono pronti a entrare in Ucraina", ha affermato il presidente parlando all'emittente "Abc News".


   

17 FEBBRAIO

Giovedì mattina si parlava di ritiro delle truppe, ma nel pomeriggio il mondo ha assistito a un aumento delle tensioni. Nel Donbass un colpo di mortaio ha colpito il muro di un asilo. Non ci sono morti, ma c'è stato un lungo rimpallo di responsabilità tra i filorussi che occupano il Donbass e gli ucraini. Ci sono evidenti difficoltà nell'ottenere informazioni di prima mano dalla prima linea, quindi qualsiasi affermazione delle parti opposte deve essere presa con un certo scetticismo. Le accuse reciproche non sono meno importanti dei proiettili. Per l'Ucraina, incidenti come il recente bombardamento di una scuola materna evidenziano la brutalità di quella che i funzionari di Kiev descrivono come "l'aggressione russa". In Russia, il Cremlino nega con veemenza qualsiasi intenzione di invadere, ma su tutti i media accusa l'Ucraina di aver pianificato un massiccio attacco alle aree detenute dai separatisti sostenuti dalla Russia, probabilmente prendendo di mira civili innocenti. I telespettatori russi avranno l'impressione che Mosca abbia il dovere morale di difendere i "compatrioti" in Ucraina.

Intanto la Casa Bianca ha accusato Mosca di non avere affatto ritirato le truppe, come promesso, ma di avere anzi aggiunto almeno altri "7.000 militari" ai confini con l'Ucraina. Mosca smentisce, mentre continuano i dialoghi bilaterali, nei quali oggi è stata coinvolta anche l'Italia, nella figura del ministro Di Maio. Il premier Draghi sarà a Mosca "nei prossimi giorni" per un colloquio con Putin.

 

Draghi: "L'obiettivo è fare sedere allo stesso tavolo Putin e Zelensky"

[giovedì 17 febbraio ore 14.40] 

    

Con la Russia "occorre mantenere il dialogo il più possibile aperto. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in una telefonata che abbiamo avuto ieri, ha chiesto la possibilità di riuscire a parlare con il presidente Vladimir Putin, di vedere se l'Italia avrebbe potuto aiutarlo, su questo fronte". Lo dice il presidente del Consiglio Mario Draghi, al termine del Consiglio Europeo informale a Bruxelles dedicato alla crisi tra Russia e Ucraina. "La stessa richiesta - continua - è stata rivolta ad altri attorno al tavolo di oggi. Non sarà facile, ma l'obiettivo è quello: far sì che Putin e Zelensky si siedano attorno allo stesso tavolo. Tutti i canali bilaterali, la Nato, l'Osce, il formato Normandia, sono tutti canali di dialogo che vanno utilizzati con la massima determinazione". Draghi ha confermato che è previsto un suo incontro con Putin nel corso di una prossima visita a Mosca, che dovrebbe avvenire "nei prossimi giorni", e che in queste ore si sta lavorando per organizzarlo. 

 

Zelensky: nessun altro percorso che la Nato per l'Ucraina

[giovedì 17 febbraio ore 12.20] 

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ammette che un percorso per l'adesione alla Nato e all'Ue sarebbe "lungo", ma sottolinea che "per me come presidente la cosa più importante in questo percorso è non perdere il mio paese. La Nato è una garanzia di sicurezza. Allora come possiamo scegliere un'altra strada? Per noi è una garanzia di non perdere la nostra indipendenza". Zelensky esclude anche qualsiasi referendum nazionale sull'adesione al patto atlantico, affermando che il desiderio dell'Ucraina di aderire è già scritto nella costituzione del paese. Alla domanda della Bbc sulle pressioni di alcune nazioni europee che volevano anche tenere l'Ucraina fuori dalla Nato, Zelensky risponde: "Non possiamo chiudere gli occhi e dire che è solo la Russia che non ci vuole lì. Non è vero". E aggiunge: "Alcuni paesi dell'Ue giocano con la Russia... il che è sbagliato".

    

Ecco un profilo del presidente ucraino

 

L'escalation delle tensioni nel Donbass

[giovedì 17 febbraio ore 12] 

Un asilo è stato bombardato in un paese di circa dodicimila abitanti nel Donbass, nell'area ancora controllata dall'Ucraina. Un proiettile ha sfondato il muro di un'aula. Non sembrano esserci feriti, ma russi e ucraini si accusano l'un l'altro dell'attacco. Per i funzionari ucraini sono state "le forze di occupazione russe" ad avere "bombardato la città di Stanytsia Luhanska nella regione di Luhansk, violando brutalmente l'accordo di cessate il fuoco". 

 

I separatisti sostenuti dalla Russia dicono che è stato l'esercito ucraino a bombardare gli insediamenti vicino alle città di Donetsk e Horlivka. "Il Cremlino sta monitorando l'escalation della tensione nel Donbass e sta osservando l'enorme potenziale offensivo delle forze ucraine di stanza lungo la linea di contatto, dove le tensioni stanno aumentando", ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. "Negli ultimi giorni abbiamo sentito che la Russia avrebbe conservato un enorme potenziale offensivo al confine. Ma stiamo parlando di nostri soldati sul nostro territorio. Nel frattempo nessun rappresentante occidentale ha menzionato l'enorme potenziale offensivo dell'esercito ucraino sulla linea di contatto", ha detto Peskov. Il ritiro dell'esercito russo dal confine con l'Ucraina richiederà tempo, ha aggiunto.

 

Di Maio a Mosca. La Russia risponderà oggi agli Stati Uniti

[giovedì 17 febbraio ore 11]

"Oggi invieremo la lettera di risposta" alle proposte americane sulla sicurezza, ha detto il ministro degli Esteri Lavrov. "Sarà resa pubblica perché crediamo indispensabile che le persone possano avere un'idea precisa di ciò che sta accadendo". 

 

 

"Il ministro Lavrov mi ha riferito che c'è tutta la disponibilità russa a trovare una soluzione diplomatica alla crisi" in Ucraina, ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in conferenza stampa da Mosca con il suo omologo russo. "Alla luce di quanto riferitomi martedì a Kiev dal ministro Kuleba e oggi dal ministro Lavrov, c'è dunque la disponibilità da entrambe le parti a trovare una soluzione diplomatica. L'Italia è tra i paesi più attivi per raggiungere questo obiettivo".  "Con il ministro Lavrov - ha spiegato il titolare della Farnesina - stiamo coordinando la data per un incontro tra Draghi e Putin", accettando l'invito del presidente russo al presidente del Consiglio per una visita a Mosca.

 

     

Washington accusa: falso ritiro russo

[giovedì 17 febbraio ore 8]

La Russia non solo non ha ritirato truppe, ma ha aggiunto almeno altri "7.000 militari" ai confini con l'Ucraina, ha riferito una fonte della Casa Bianca. Alcune delle nuove truppe sono arrivate mercoledì, ha aggiunto la fonte ufficiale Usa, definendo "falso" l'annuncio del ritiro da parte di Mosca. La Russia potrebbe lanciare "in qualsiasi momento" una operazione che funga da falso pretesto per invadere l'Ucraina, ha concluso la fonte. La vicepresidente americana Kamala Harris incontrerà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a margine della Conferenza di Monaco sulla sicurezza. 

La CNN ha geolocalizzato e autenticato alcuni video diffusi sui social media di questi movimenti di truppe russe, anche se probabilmente ce ne sono molti altri che non vengono osservati. Una parte dei video proviene da fonti ufficiali; la maggior parte invece da TikTok o YouTube.

 

  

Intanto la Cnn riferisce che in Bielorussia sarebbe in costruzione un ponte al confine con l'Ucraina che potrebbe agevolare l'invasione russa. Immagini satellitari degli ultimi due giorni mostrano nuove strade e un ponte tattico in costruzione lungo il Pripyat River, un fiume chiave a meno di 6-7 km dalla frontiera. Le attività di costruzione sono monitorate attentamente dall'intelligence e dai dirigenti militari occidentali. Non è chiaro se a operare siano i russi o i loro alleati bielorussi, con cui stanno facendo esercitazioni comuni.

  

Oggi prosegue la riunione dei ministri della Difesa dei paesi aderenti alla Nato: ci sarà l'incontro con gli omologhi di Ucraina e Georgia. Si terrà a Bruxelles anche un Consiglio Ue informale sulla crisi ucraina. La riunione è stata convocata dal presidente del Consiglio Ue Charles Michel per le 12.30. Sabato la riunione dei ministri degli Esteri del G7.

 

"La Russia deve compiere passi concreti verso la de-escalation", hanno concordato ieri, mercoledì 16 febbraio, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il cancelliere tedesco Olaf Scholz in una telefonata. L'Alleanza atlantica sta valutando un rafforzamento "di lungo termine" del fianco est e l'Italia, rappresentata dal ministro Lorenzo Guerini, si è detta "pronta a fare la sua parte" sull'invio di truppe per la deterrenza.

 


16 FEBBRAIO

Anche oggi è proseguita la guerra di nervi tra l'Occidente e Vladimir Putin sulla frontiera ucraina. All'indomani dell'annuncio del Cremlino sulla fine parziale delle esercitazioni e il rientro dei soldati alle loro basi, la Nato continua a non vedere "alcun ritiro delle truppe russe dai confini dell'Ucraina. Anzi - ha accusato il segretario generale dell'Alleanza Jens Stoltenberg nel corso della ministeriale Difesa a Bruxelles, che proseguirà anche giovedì 17 - Mosca sta inviando altre forze".

  

Le richieste della Russia e la risposta della Nato

[mercoledì 16 febbraio, ore 18.00]

Il diplomatico russo Konstantin Gavrilov ha affermato che Mosca vuole che la Nato dichiari pubblicamente che non accetterà l'Ucraina nell'alleanza atlantica e che "Kiev, a sua volta, deve proclamare il suo status neutrale e non allineato". L'Ucraina è attualmente un "paese partner" e quindi potrebbe essere autorizzata ad aderire alla Nato in futuro. Il presidente russo Vladimir Putin ha inoltre affermato che le potenze occidentali stanno usando l'alleanza per circondare la Russia e vuole che la Nato cessi le sue attività militari nell'Europa orientale.

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, dopo la riunione dei ministri della Difesa dei paesi aderenti, ha dichiarato che l'alleanza atlantica sta valutando di schierare nuovi gruppi tattici nel sud-est europeo, vicino al confine russo. Nessuna decisione definitiva è stata ancora presa, ma un gruppo tattico a guida francese potrebbe essere dislocato in Romania. Una decisione del genere sarebbe comunque presa se la situazione al confine ucraino dovesse peggiorare in quanto, ha ribadito Stoltenberg, "la Nato è solo un'alleanza difensiva, non siamo una minaccia, siamo pronti per il dialogo". Ha inoltre aggiunto che la presenza delle truppe russe al confine con l'Ucraina è coerente con "intervento militare più ampio".

 

Le minacce di Lavrov

[mercoledì 16 febbraio ore 12.10]

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha affermato, a margine del suo incontro con il suo omologo brasiliano, che la Russia potrebbe approvare sanzioni contro società e cittadini britannici qualora la Gran Bretagna decidesse di imporre restrizioni alle aziende e ai cittadini russi nel Regno Unito. Martedì era stato il governo britannico a riferire la possibilità di impedire alle società russe di raccogliere capitali a Londra nel caso in cui la Russia avesse invaso l'Ucraina

Lavrov ha inoltre sottolineato che il Regno Unito ama recitare il ruolo di provocatore nelle relazioni tra la Russia e l'occidente: "Spero davvero che altri paesi occidentali si dimostrino più responsabili, e non sostengano questo tentativo di provocare un'altra ondata di sanzioni".

 

La preoccupazione della Nato

[mercoledì 16 febbraio ore 11.15]

È iniziata a Bruxelles la riunione (che proseguirà anche giovedì) dei ministri della Difesa dei paesi aderenti alla Nato. Prima di iniziare il il segretario generale Jens Stoltenberg ha detto che l'occidente sta lavorando "per una soluzione pacifica" della crisi del confine ucraino, "ma siamo anche preparati al peggio, a un'invasione dell'Ucraina da parte della Russia", anche perché, ha aggiunto Stoltenberg, "non abbiamo visto alcun ritiro delle truppe russe e questo contraddice quanto dichiarato e rende difficile gli sforzi diplomatici".

 

"La Russia sarà giudicata per le azioni non per le parole"

[mercoledì 16 febbraio ore 10.00]

Il segretario alla Difesa del Regno Unito ha detto alla Bbc che quella della Russia "non è una semplice esercitazione militare", come invece sostengono i russi. "Non sposti attorno ai confini di un paese il 60 per cento delle forze di terra, non costruisci ospedali da campo e muovi le navi per una semplica esercitazione". Proprio per questo, ha sottolineato Ben Wallace "la Russia sarà giudicata in base alle sue azioni, non alle sue parole".

 

Per Biden il costo umano di un attacco all'Ucraina sarebbe immenso

[mercoledì 16 febbraio ore 8.30]

Biden è tornato a parlare della crisi in Ucraina. Secondo il presidente americano un attacco russo "è tuttora possibile" e il costo umano sarebbe "immenso". Al confine ucraino ci sono ancora circa 150.000 soldati russi e non è stato ancora possibile verificare quante truppe siano state dislocate e se siano effettivamente ritornate nelle loro basi.

Biden ha fatto un appello ai cittadini russi, sottolineando che "non siete nostri nemici e non credo vogliate una guerra sanguinosa e distruttiva contro l'Ucraina". Ha sottolineato inoltre che "il popolo americano comprende che difendere la democrazia e la libertà non è mai a costo zero e non farò finta che sarà indolore".


  

15 FEBBRAIO LA GIORNATA

 

Martedì il cancelliere tedesco Olaf Scholz è volato a Mosca per incontrare il presidente Valdimir Putin. La Russia intanto ha annunciato che sta ritirando alcune truppe dal confine ucraino. "Il 15 febbraio 2022 entrerà nella storia come il giorno in cui la propaganda occidentale è fallita", ha detto il Cremlino. L'Occidente però continua a tenere gli occhi puntati sulla regione, in attesa di capire se con oggi sia iniziata una significativa de-escalation o se si tratti semplicemente di una nuova "manovra" russa. Anche perché l'altra esercitazione su larga scala – quella congiunta russo-bielorussa – dovrebbe concludersi il 20 febbraio e fino ad allora truppe e mezzi di Mosca continueranno a muovere intorno alla frontiera nord. L'attenzione non è solo sul numero di soldati che se ne vanno, ma anche sul fatto che portino via con sè i mezzi e l'equipaggiamento militare. Intanto anche Luigi Di Maio è arrivato a Kiev, mentre mercoledì sarà in Russia. Iil premier italiano Draghiha telefona a quello ucraino Zelensky per ribadire il nostro sostegno nella crisi.

   

  

Ecco cosa è successo nelle ultime ore

Cyber attacco in Ucraina

[martedì 15 febbario ore 17,45]

Attacco informatico contro i siti ucraini. Secondo l'agenzia di stampa russa Tass le pagine web del ministero della Difesa ucraino e delle banche PrivatBank e OshadBank – due delle più grandi banche statali del paese – sono stati oggetto di un hackeraggio. Ci sono notizie che suggeriscono che gli sportelli automatici e i servizi bancari sono stati interrotti. Anche il sito web delle Forze armate ucraine è stato colpito, riporta l'agenzia di stampa ucraina Unian.

  

"Nelle ultime ore la banca ucraina Privatbank è stata sottoposta a un attacco hacker DDoS". È quanto si legge sul profilo Facebook dell'istituto di credito, secondo cui "non c'è alcuna minaccia per i fondi dei correntisti". "Gli utenti di Privat24 segnalano problemi con i pagamenti e il funzionamento complessivo dell'app. Alcuni utenti non riescono affatto ad entrare in Privat24, altri non mostrano saldo e transazioni recenti", si legge nel messaggio, secondo cui "l'attacco informatico riguarda esclusivamente l'app Privat24" mentre "il resto delle transazioni finanziarie viene eseguito normalmente". 

     

Il ministero della Difesa ha confermato l'attacco.

  

L'incontro di Di Maio con il ministro defgli Esteri ucraino

[martedì 15 febbario ore 17,30]

Nessuno tranne l'Ucraina e i membri della Nato dovrebbero avere voce in capitolo nelle discussioni sulla futura adesione dell'Ucraina al patto atlantico, ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba dopo aver incontrato Luigi Di Maio. 

Il ministro degli Esteriitaliano ha ribadito l'impegno dell'Italia nella crisi, anche, "se gli sviluppi dovessero renderlo necessario", attraverso la partecipazione a "meccanismi di deterrenza elaborati in stretto coordinamento con i nostri partner e alleati dell'Ue e della Nato".

  

Colloqui tra Stati Uniti e Russia

[martedì 15 febbario ore 17]

Tra Stati Uniti e Russia sono in corso ulteriori colloqui diplomatici per allentare le tensioni sull'Ucraina. Il segretario di stato Antony Blinken e il ministro degli Esteri Sergei Lavrov si sono sentiti al telefono e il presidente americano Joe Biden parlerà più tardi con il presidente francese Emmanuel Macron. Il segretario alla Difesa britannico Ben Wallace ha detto ai parlamentari del Regno Unito che non èa convinto che la Russia si ritirerà nonostante le notizie sull'allontanamento di truppese. C'è stato, per esempio, un rafforzamento della preparazione di ospedali da campo. Non è escluso, ha detto, che la situazione attuale possa continuare per settimane o mesi.

 

Le commissioni Esteri G7: “Tutte le azioni diplomatiche per evitare la guerra”

[martedì 15 febbario ore 16.45]

“La Russia si astenga dall'esercizio di azioni od operazioni militari in e contro l'Ucraina a cui seguirebbero inevitabili e ulteriori sanzioni che danneggerebbero il popolo russo. Per questo invitiamo i governi russo, ucraino e a quelli del G7 a proseguire nel dialogo e ad adottare tutte le azioni diplomatiche per arrivare ad una soluzione pacifica della crisi esortando il governo russo ad esercitare la massima moderazione". Lo dicono i Presidenti delle Commissioni Esteri dei Parlamenti dei paesi del G7 in una dichiarazione congiunta, promossa oggi dal presidente di turno, il britannico Tom Tugendhat e sottoscritta dagli altri sei presidenti.

     

La conferenza di Putin e Scholz

[martedì 15 febbario ore 15.30]

La domanda principale della Russia ora è che l'Occidente garantisca che l'Ucraina non si unirà ai 30 paesi della Nato.  Nella conferenza stampa con il cancelliere tedesco Scholz dopo il loro faccia a faccia, Putin ha reso più chiaro che mai che le truppe ammassate al confine servono a ottenere concessioni dall'ovest e dall'Ucraina.

   

   

"Non accetteremo mai l'allargamento della Nato fino ai nostri confini, è una minaccia che noi percepiamo chiaramente", ha detto Putin, che ostiene le assicurazioni occidentali secondo cui non ci sarà un allargamento del patto atlantico a est in tempi brevi non sono sufficienti e che la questione vada risolta ora, in questi negoziati. "Se aspettiamo, potrebbe essere troppo tardi".

Putin ha poi dichiarato che Mosca è disponibile a colloqui con gli Stati Uniti e con la Nato sui limiti per il dispiegamento di missili e sulla trasparenza militare. E riguardo al gasdotto Nord Stream 2, ha aggiunto che "è un progetto commerciale che non ha connotazione politica". Putin è stato durissimo anche contro l'Ucraina, accusata di aver commesso "un genocidio" contro le aree detenute dai ribelli sostenuti da Mosca nella regione orientale del Donbas.

    

Scholz, da parte sua, ha detto che l'accumulo di truppe russe è visto come una minaccia "incomprensibile", che è necessario "trovare una soluzione pacifica alla crisi", che "è impensabile una guerra in Europa" e ha auspicato che si "impedisca una escalation". L'integrità territoriale dell'Ucraina è "non negoziabile", ha aggiunto, e una guerra in Ucraina avrebbe "conseguenze di vasta portata".

Una batutta pungente di Scholz, che dà il tono del vertice: il cancelliere ha detto che non pensa che lui o Putin dovranno affrontare la questione dell'adesione dell'Ucraina alla Nato mentre sono in carica. E poi, guardando il leader del Cremlino, padrone della politica russa dal 2000: "Non so per quanto tempo il presidente intende rimanere in carica".

    

Nato: dalla Russia nessun segno di vera de-escalation finora

[martedì 15 febbario ore 14]

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha detto che una vera de-escalation significherebbe un sostanziale ritiro delle truppe russe e dell'equipaggiamento militare dalle aree di confine con l'Ucraina. "La Russia ha accumulato una forza militare dentro e intorno all'Ucraina senza precedenti dalla Guerra Fredda. Tutto è pronto per un nuovo attacco. Ma la Russia ha ancora tempo per fare un passo indietro, smettere di prepararsi alla guerra e iniziare a lavorare per una soluzione pacifica. Ci sono segnali da Mosca che la diplomazia dovrebbe continuare. Questo dà motivo di un cauto ottimismo. Ma finora non abbiamo visto alcun segno di de-escalation sul terreno da parte russa.

Il riconoscimento russo delle autoproclamate repubbliche separatiste nell’Ucraina orientale equivarrebbe a una "violazione del diritto internazionale", ha aggiunto Stoltenberg, rispondendo in conferenza stampa a una domanda sul voto della Duma che ha fatto una richiesta in questo senso a Putin. "Siamo pronti a discutere delle relazioni Nato-Russia, della sicurezza europea, compresa la situazione all'interno e intorno all'Ucraina e la riduzione del rischio, la trasparenza e il controllo degli armamenti. Ma non scenderemo a compromessi sui nostri principi fondamentali. Ogni nazione ha il diritto di scegliere la propria strada".

  

Telefonata Draghi-Zelensky

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto una conversazione telefonica con il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky sugli ultimi sviluppi della crisi. Draghi ha ribadito il fermo sostegno del governo italiano all’integrità territoriale e alla sovranità dell’Ucraina. 

 

  

Qual è la tattica di Putin?

[martedì 15 febbraio ore 11,40]

Il professore dell'Università Johns Hopkins Sergey Radchenko spiega a Bbc che il Cremlino ha sempre sostenuto che la Russia non sta minacciando nessuno e che le sue truppe fanno solo esercitazioni. L'analista sostiene che la tattica di Putin è quella di "cucinare" i suoi avversari, alzando o abbassare il fuoco – creando cioè tensioni come meglio crede. Il presidente russo potrebbe non raggiungere il suo obiettivo di impedire l'adesione dell'Ucraina alla Nato ma aumentando le tensioni potrebbe ottenere alcune concessioni dall'Occidente e da Kiev. Se la Russia non invaderà l'Ucraina potrà sempre dire che non ha mai avuto intenzione di farlo e che era tutta una fantasia isterica dell'Occidente.

   

Segnali di disgelo: alcune truppe russe si stanno ritirando

[martedì 15 febbraio ore 10,00]

La Russia sta spostando alcune truppe dal confine con l'Ucraina. Le unità militari stanno tornando alle loro basi. Il portavoce del ministero della Difesa Igor Konashenkov ha affermato, come riporta l'agenzia stampa Interfax, che "le unità dei distretti militari meridionali e occidentali hanno completato le loro missioni e hanno già iniziato a trasferirsi nelle loro caserme". Un piccolo segnale accolto come un potenziale passo verso la riduzione dell'escalation. "L'esercito russo sta proseguendo una serie di esercitazioni su larga scala per l'addestramento operativo di truppe e forze armate. Vi partecipano praticamente tutti i distretti militari, le flotte e le truppe aviotrasportate", continua Konashenkov.

Nonostante questo il ministro degli Esteri del Regno Unito, Liz Truss, ha detto alla Bbc che il governo britannico crede ancora che la possibilità di un'invasione dell'Ucraina sia "molto probabile", anche se ieri il ministro degli Esteri russo ha affermato che le possibilità per la diplomazia sono "lontane dall'essere esaurite". Crederemo al ritiro russo quando lo vedremo, dice l'Ucraina. La Russia deve ritirare tutte le sue forze rimanenti dalla frontiera condivisa dei paesi, afferma il ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba.

   

La speranza di un'accordo non è tramontata

[martedì 15 febbraio ore 9.00]

Joe Biden e Boris Johnson si sono sentiti telefonicamente per una quarantina di minuti. Secondo la Bbc i due leader hanno convenuto che un accordo è ancora possibile, sebbene il rischio di un'imminente azione militare russa non sia ancora da escludere. In una nota congiunta Biden e Johnson hanno dichiarato che "qualsiasi ulteriore azione militare in Ucraina si tradurrebbe in una crisi prolungata per la Russia, con danni di vasta portata".


     

14 FEBBRAIO LA GIORNATA

Sono arrivate dichiarazioni di unità da Stati Uniti, G7, Nato, Unione europa, in difesa dell'Ucraina e c'è stata un'accelerazione politico-diplomatica. "C'è sempre una chance, le possibilità di dialogo sono lontane dall'essersi esaurite", ha dichiarato il ministro degli esteri russo Lavrov. Che però ha aggiunto: "Le occasioni per discutere non devono durare all'infinito". Il cancelliere Scholz lunedì 14 febbraio da Kiev ha dichiarato: "Aspettiamo da Mosca segnali immediati di de-escalation".

 

Venerdì scorso il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, aveva detto che secondo le informazioni di intelligence, le forze russe ammassate lungo i confini con l’Ucraina hanno raggiunto una grandezza tale che un’invasione del paese potrebbe avvenire prima della fine delle Olimpiadi invernali di Pechino. 

 

  

La Russia, dal canto suo, ha continuato a bollare le previsioni del Pentagono come isteria e negato l'intenzione di invadere, nonostante abbia ammassato circa 100 mila soldati ai confini del paese e altri 30 mila siano stati segnalati vicino al confine tra Bielorussia e Ucraina. Nel fine settimana americani, russi e diversi paesi europei hanno ritirato i propri diplomatici "non essenziali" da Kiev. Lunedì anche il Giappone ha fatto lo stesso.

       

   

Le chance diplomatiche

[Lunedì 14 febbario ore 18.40] 

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha detto al presidente Vladimir Putin che i diplomatici di Mosca stanno finalizzando una risposta di 10 pagine alle proposte degli Stati Uniti per allentare le tensioni. Durante una discussione attentamente coreografata alla televisione di stato, Lavrov ha detto al leader russo che gli Stati Uniti hanno respinto diverse richieste chiave russe, tra cui quella che all'Ucraina sia impedito di aderire alla Nato e un ritorno ai confini del patto atlantico prima del 1997. Da allora sono diventati membri dell’organizzazione Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia, Slovenia, Albania, Croazia, Montenegro e Macedonia del nord. "Ci sono chance di trovare un accordo con l'Occidente", ha detto Lavrov a Putin.

  

    

Intanto il ministro della Difesa Sergei Shoigu ha annunciato che "una parte delle esercitazioni" delle forze armate di Mosca "si sta concludendo, un'altra sarà completata nel prossimo futuro". Durante lo stesso incontro, il presidente russo, citato dalla Tass, ha detto che l'espansione della Nato verso est "è infinita, molto pericolosa e avviene a spese delle ex Repubbliche sovietiche, inclusa l'Ucraina".

  

     

I movimenti di truppe

[Lunedì 14 febbario ore 18.30] 

L'intelligence occidentale ora stima che la Russia abbia circa 130.000 soldati al confine con l'Ucraina. I funzionari stimano che il 60 per cento della potenza di combattimento terrestre totale della Russia sia ammassata alle frontiere, comprese le forze speciali e i sistemi missilistici di precisione a lungo raggio Iskander. Le forze russe in Bielorussia sono state osservate avvicinarsi al confine. La Russia ha anche raddoppiato la sua forza aerea da combattimento (nel raggio dell'Ucraina) e la sua presenza navale nel Mar Nero e nel Mediterraneo. 

 

  

Altri otto caccia F-15 americani sono arrivati ​​oggi in Polonia per prendere parte alle attività di polizia aerea della Nato. Durante il fine settimana, funzionari degli Statiu Uniti hanno detto che altri 3.000 soldati americani sarebbero stati inviati in Polonia nei giorni successivi. Circa due terzi di una prima tranche di 1.700 soldati americani sono già arrivati ​​in Polonia.

   

L'Ucraina proverà a entrare nella Nato, dice Zelensky

[Lunedì 14 febbario ore 16.15] 

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che il suo paese continuerà a cercare l'adesione alla Nato, che "garantirebbe la nostra sicurezza", nonostante l'opposizione russa e lo scetticismo di alcuni leader occidentali. La questione dell'ingresso dell'Ucraina nella Nato attualmente "non è in agenda", ha però dichiarato il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Per questo è strano che la Russia agisca come se lo fosse, ha aggiunto.

   

La vita a Kiev

[Lunedì 14 febbario ore 16] 

Viktoriia Zhuhan, corrispondente della BBc da Kiev, racconta di un San Valentino di (quasi) normalità nella capitale ucraina, con palloncini rosa a forma di cuore, bouquet di tulipani freschi in vendita ad ogni angolo e centri commerciali affollatissimi. "Le uniche code che ho visto questo fine settimana erano di fronte a famosi ristoranti del centro". C'è stata anche una "marcia per l'unità" nella capitale questo fine settimana, e i civili si stanno ancora iscrivendo per l'addestramento in un nuovo esercito di riserva. 

   

Martedì l'Ocse ospiterà una riunione tra Russia e Ucraina

[Lunedì 14 febbario ore 15.40]

Le delegazioni russa e ucraina presso l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Ocse) si incontreranno martedì a Vienna per discutere delle di truppe che Mosca ha ammassato vicino al confine ucraino. Kiev e gli stati baltici hanno chiesto al vertice di discutere le "attività militari insolite" in Bielorussia. Ieri il Cremlino non ha risposto a una richiesta formale di informazioni sulla sua presenza militare.

Il Documento di Vienna del 1990 richiede ai 57 membri dell'Ocse di condividere informazioni sulle loro forze militari e di darsi reciproca notifica prima di qualsiasi attività importante o operazione di addestramento.

 

Scholz: "Una aggressione avrebbe serie conseguenze". Nord Stream 2 come arma geopolitica

[Lunedì 14 febbario ore 15.30] 

"In caso di aggressione militare, saremmo pronti a sanzioni su vasta scala, se la Russia violerà nuovamente la sovranità ucraina, sapremo cosa fare", ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, nella sua conferenza stampa congiunta a Kiev con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "La sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina non sono negoziabili. Ci aspettiamo dalla Russia chiari segnali di de-escalation, un attacco all'Ucraina avrebbe gravi conseguenze", ha aggiunto invitando la Russia a "cogliere le offerte di dialogo". 

L'Ucraina considera il controverso gasdotto russo-tedesco Nord Stream 2 come "un'arma geopolitica", ha detto dal canto suo Zelensky. 

Domani il capo del governo tedesco sarà al Cremlino a Mosca per incontrare Putin

   

   

Di Maio martedì in visita a Kiev

[Lunedì 14 febbario ore 15.00] 

Il titolare della Farnesina Luigi Di Maio sta pianificando una visita diplomatica a Kiev, e potrebbe essere nella capitale ucraina già domani.

 

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