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Appunti geopolitici

A litigare siamo bravi tutti, è dialogare che è difficile

Draghi dà il benvenuto a Joe Biden e ribadisce i punti in cui l'interesse europeo e quello italiano coincidono. Con Turchia e Russia bisognare trovare un equilibrio, con una linea rossa: il rispetto dei diritti umani

Paola Peduzzi

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Benvenuto Mr President, ha detto il premier Draghi, sottolineando l'impegno suo – storico – e dell'Ue di ricostruire i rapporti malandati tra le due sponde dell'Atlantico. Joe Biden partecipa al vertice europeo di questa settimana, su invito degli europei, e l'obiettivo è ribadire quanto sono forti e decisive le relazioni transatlantiche.

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Draghi si ferma a questo punto della retorica, non risponde alla domanda che molti si stanno facendo in queste ore: non è che Biden, chiedendo agli europei di fare sul serio, finirà per creare ulteriori e profonde divisioni? Piuttosto Draghi, in qualità di premier del paese che ha la  presidenza del G20 e come grande conoscitore delle cose europee, definisce la sua visione europea. Prima di tutto: il mercato unico è cruciale (“non c'è bisogno di ribadirlo”) e ha portato a uno sviluppo e a un'integrazione interna che permettono oggi all'Ue di dipendere di meno dagli altri paesi. “Difendere l'unicità del mercato significa difendere le aziende italiane che ne beneficiano in grande misura”: l'interesse europeo e quello italiano coincidono.

 

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Draghi è poi passato ai vicini, la Russia e la Turchia. Il senso è: bisogna trovare un modo di dialogare, a litigare sono capaci tutti, è mettersi d'accordo che è difficile. C'è una linea rossa però: i diritti umani, che sono “un valore identitario per l'Unione europea”. Era parecchio tempo che questo approccio non prendeva una forma così definita, e così tanti applausi.

Lo sforzo unitario, come si sa, è quello che scandisce anche la presidenza di Joe Biden. Ma in sostanza Draghi è allineato alla Germania, che anche per ragioni interne elettorali, non vuole avere troppi problemi con i vicini, e nemmeno con la Cina. Biden invece sta chiedendo alla Germania di abbandonare il gasdotto Nord Stream 2 con la Russia, perché lo considera lesivo degli interessi dell'occidente. E' in questo punto che le relazioni transatlantiche hanno più di una frizione: Draghi sembra schierarsi con una maggiore autonomia europea ma anche per costruire nuovi e forti rapporti con l'America. Bisognerà trovare un modo per far combaciare questi due obiettivi, perché non è affatto detto che oggi lo siano.

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