PUBBLICITÁ

Il treno Navalny verso la Russia

Micol Flammini

L'oppositore torna domenica dalla Germania, i suoi sostenitori preparano le maglie con il suo nome per accoglierlo all'aeroporto e il Cremlino si chiede come smontare il suo rientro da eroe

PUBBLICITÁ

Quello che il Cremlino vorrebbe evitare domenica, quando Alexei Navalny atterrerà all’aeroporto Vnukovo di Mosca, è che il volto più popolare dell’opposizione russa torni da eroe. Le alternative non sono molte, se Navalny venisse arrestato al suo arrivo –  come sembra avverrà,  è stato inserito nella lista dei ricercati federali e il Fsin (il servizio penitenziario della Federazione russa) ha detto che farà di tutto per arrestarlo – passerà da eroe: è tornato nonostante i rischi. Se al suo arrivo le autorità non dovessero muoversi per arrestarlo – ipotesi più remota – passerà comunque da eroe: il Cremlino non vuole più toccarlo, o almeno non subito. Il dibattito, dice l’analista russa Tatiana Stanovaya, è in corso tra chi consiglia il presidente. L’Fsb, l’agenzia dei servizi segreti russi che è dietro al tentativo di avvelenamento, vuole vendicarsi del fallimento e soprattutto della telefonata fatta da Navalny  a un agente incauto che ha confessato tutto. Spinge quindi per arrestarlo: quella telefonata ha mostrato a tutto il mondo l’impreparazione e la goffaggine dei servizi russi, un tempo tra i più cauti e temuti al mondo, oggi tra i più maldestri. Alcuni amministratori dentro al  Cremlino avrebbero preferito che Navalny rimanesse in Germania, libero di chiacchierare, di accusare, ma lontano dai russi. Chi ha affari internazionali e amicizie con Putin  non ritiene che Navalny sia poi così pericoloso per la stabilità del presidente: meglio lasciarlo arrivare in Russia, far vedere al mondo che non ci sono pressioni contro di lui,  il fenomeno si sgonfierà da solo e loro eviteranno nuove sanzioni. Putin e Navalny, dice Stanovaya sul suo canale Telegram, sono due treni che prima o poi si scontreranno, ma mentre il Cremlino pensa a  come offuscare l’onda di eroismo che Navalny porterà con sé dalla Germania, i sostenitori di Navalny pensano a come accoglierlo. 

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Quello che il Cremlino vorrebbe evitare domenica, quando Alexei Navalny atterrerà all’aeroporto Vnukovo di Mosca, è che il volto più popolare dell’opposizione russa torni da eroe. Le alternative non sono molte, se Navalny venisse arrestato al suo arrivo –  come sembra avverrà,  è stato inserito nella lista dei ricercati federali e il Fsin (il servizio penitenziario della Federazione russa) ha detto che farà di tutto per arrestarlo – passerà da eroe: è tornato nonostante i rischi. Se al suo arrivo le autorità non dovessero muoversi per arrestarlo – ipotesi più remota – passerà comunque da eroe: il Cremlino non vuole più toccarlo, o almeno non subito. Il dibattito, dice l’analista russa Tatiana Stanovaya, è in corso tra chi consiglia il presidente. L’Fsb, l’agenzia dei servizi segreti russi che è dietro al tentativo di avvelenamento, vuole vendicarsi del fallimento e soprattutto della telefonata fatta da Navalny  a un agente incauto che ha confessato tutto. Spinge quindi per arrestarlo: quella telefonata ha mostrato a tutto il mondo l’impreparazione e la goffaggine dei servizi russi, un tempo tra i più cauti e temuti al mondo, oggi tra i più maldestri. Alcuni amministratori dentro al  Cremlino avrebbero preferito che Navalny rimanesse in Germania, libero di chiacchierare, di accusare, ma lontano dai russi. Chi ha affari internazionali e amicizie con Putin  non ritiene che Navalny sia poi così pericoloso per la stabilità del presidente: meglio lasciarlo arrivare in Russia, far vedere al mondo che non ci sono pressioni contro di lui,  il fenomeno si sgonfierà da solo e loro eviteranno nuove sanzioni. Putin e Navalny, dice Stanovaya sul suo canale Telegram, sono due treni che prima o poi si scontreranno, ma mentre il Cremlino pensa a  come offuscare l’onda di eroismo che Navalny porterà con sé dalla Germania, i sostenitori di Navalny pensano a come accoglierlo. 

PUBBLICITÁ

 

Su Facebook è stata lanciata una pagina per coordinare il benvenuto in aeroporto, si chiama Incontriamo Navalny e tutti si sono dati appuntamento per le 19.20. Nel video pubblicato per annunciare il suo ritorno, l’oppositore aveva fatto capire ai suoi che era arrivato il momento di vedersi, di contarsi, di dire  che il popolo di chi lo segue esiste, è forte, è rumoroso. “Incontriamoci”, aveva detto Navalny. Sulla pagina gli organizzatori scrivono che bisogna andare in tanti per evitare che Putin, “isterico”, lo metta subito in prigione, duemila persone hanno aderito, gli interessati sono più di cinquemila. Nel frattempo il  negozio online shopnavalny,  che da alcuni anni vende felpe, tazze, calzini e mascherine, sta preparando il merchandising per il ritorno. Maglie con la scritta Navalny, “un’ottima scelta” per incontrarlo “all’aeroporto e durante l’anno ci saranno sicuramente tanti motivi per rindossarla”. Adesivi   “per i più coraggiosi e i non indifferenti”. Il ricavato del negozio serve per finanziare l’attività di Navalny e della sua Fondazione anticorruzione, ma ha anche contribuito a creare un marchio. 

 

PUBBLICITÁ

 

Il suo ritorno è molto rischioso e anche per questo vuole arrivare con un gran trambusto: ha scelto di viaggiare a bordo della compagnia Pobeda, che vuol dire vittoria, e non è casuale. Vuole infastidire, vuole che Putin, il Cremlino, l’Fsb lo vedano bene questo suo rientro. La scommessa vale anche per lui, non saprà se la folla ci sarà davvero, non saprà se i suoi, i navalniani con le magliette con il suo nome lo aspetteranno. Il Cremlino sta cercando di fare in modo che la folla non ci sia, all’aeroporto non potranno esserci giornalisti, il cameraman della fondazione, Pavel Zelenski, è stato arrestato con l’accusa di fare appelli estremisti sui social. E giovedì sui profili di Navalny e dei suoi sostenitori giravano i  messaggi di un insegnante che raccontava alla moglie dell’oppositore, Yulia, che agenti russi stavano girando per le scuole chiedendo ai ragazzi di andare all’aeroporto, in cambio di soldi, per impedire l’arrivo dei sostenitori del marito. I due treni, Putin e Navalny, sanno che lo scontro sarà quest’anno, ma il secondo deve capire il reale peso della sua popolarità. Anche per questo è tornato in Russia.  Un sondaggio diffuso a settembre 2020 dal centro indipendente Levada indicava che il 20 per cento dei russi  intervistati diceva di approvare le azioni di Navalny, il 50 lo disapprovava e gli altri non avevano  mai sentito il suo nome. Quest’anno ci saranno le elezioni della Duma, i navalniani  dovranno  capire come organizzarsi per ottenere qualche risultato concreto. Le difficoltà sono tante, ma dovranno trovare il modo di essere qualcosa di più di un marchio.   

 

Uno degli ex speechwriter del Cremlino, Abbas Gallyamov, in un’intervista a Rfel ha paragonato il ritorno di Navalny a quello di Lenin, tutti e due dalla Germania, tutti  e due volevano cambiare la Russia. Il paragone a molti   non è piaciuto, alcuni  commentatori, soprattutto stranieri,  gli hanno risposto che quel ritorno non fece proprio del bene alla nazione. Nonostante tanti dei giovani siano molto orgogliosi del passato sovietico, forse dall’arrivo di Navalny sperano qualcosa in più. 

PUBBLICITÁ

  

PUBBLICITÁ
Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ