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Se una vignetta mette in crisi (ancor di più) la relazione tra Erdogan e Macron

Mauro Zanon

Il settimanale satirico irride il presidente turco e fa infuriare il mondo islamico. Aperta un’inchiesta da parte della procura di Ankara per “ingiuria alla persona investita della carica di capo dello stato”. Ma il portavoce del governo francese difende la testata

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“Un attacco ignobile” commesso da un manipolo di “farabutti”. Così il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha reagito all’ultima copertina di Charlie Hebdo, il settimanale satirico parigino che questa settimana ha scelto come bersaglio della sua irriverenza il sultano di Ankara, protagonista di una campagna sporca contro la Francia di Emmanuel Macron, dagli appelli al boicottaggio dei prodotti francesi alle accuse di odio anti musulmano. “Non ho neppure guardato questa caricatura, perché mi rifiuto di dare importanza, anche solo per curiosità, a queste pubblicazioni immorali. La mia rabbia non è dovuta all’attacco ignobile contro la mia persona, ma agli insulti contro il Profeta”, ha dichiarato il presidente turco, prima di aggiungere: “Sappiamo che il bersaglio non sono io, bensì i nostri valori”. Il disegno firmato dalla vignettista Alice ritrae Erdogan seduto su una poltrona in mutande e visibilmente alticcio, con la pancia scoperta e una lattina di birra in mano. “Uuuuh! Il Profeta!”, esclama il capo dello stato turco, sollevando l’abito tradizionale di una donna musulmana che porta un vassoio con due calici di vino fino a lasciarle scoperto il fondoschiena, sotto il titolo: “Erdogan, in privato, è molto divertente”.

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“Un attacco ignobile” commesso da un manipolo di “farabutti”. Così il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha reagito all’ultima copertina di Charlie Hebdo, il settimanale satirico parigino che questa settimana ha scelto come bersaglio della sua irriverenza il sultano di Ankara, protagonista di una campagna sporca contro la Francia di Emmanuel Macron, dagli appelli al boicottaggio dei prodotti francesi alle accuse di odio anti musulmano. “Non ho neppure guardato questa caricatura, perché mi rifiuto di dare importanza, anche solo per curiosità, a queste pubblicazioni immorali. La mia rabbia non è dovuta all’attacco ignobile contro la mia persona, ma agli insulti contro il Profeta”, ha dichiarato il presidente turco, prima di aggiungere: “Sappiamo che il bersaglio non sono io, bensì i nostri valori”. Il disegno firmato dalla vignettista Alice ritrae Erdogan seduto su una poltrona in mutande e visibilmente alticcio, con la pancia scoperta e una lattina di birra in mano. “Uuuuh! Il Profeta!”, esclama il capo dello stato turco, sollevando l’abito tradizionale di una donna musulmana che porta un vassoio con due calici di vino fino a lasciarle scoperto il fondoschiena, sotto il titolo: “Erdogan, in privato, è molto divertente”.

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“L’agenda anti musulmana del presidente francese Macron sta producendo i suoi frutti!”, ha denunciato su Twitter il capo della comunicazione della presidenza turca Fahrettin Altun, affermando che la copertina di Charlie contribuisce a diffondere “razzismo culturale” e “odio” verso il mondo islamico. “Condanniamo con la massima fermezza l’ultima edizione della rivista francese Charlie Hebdo, che non ha rispetto per alcun credo, alcuna sacralità e alcun valore. L’obiettivo di queste pubblicazioni senza morale e decenza è seminare odio e ostilità”, ha rincarato il portavoce di Erdogan Ibrahim Kalin, seguito dal ministro delle Finanze  Berat Albayrak: “Quello che ha fatto Charlie Hebdo non è umorismo, è maleducazione! È odio verso l’islam manifestato sul nostro presidente!”. Ma la reazione che a Parigi ha suscitato maggiore indignazione per i toni oltraggiosi utilizzati, è quella del vice ministro della Cultura e del Turismo turco Serdar Çam, che in un tuìt in francese ha scritto che i giornalisti di Charlie Hebdo sono dei “bastardi” e dei “figli di puttana”.

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Frédéric Poitier, delegato interministeriale francese alla lotta contro il razzismo (Dilcrah), ha annunciato oggi all’Afp di aver sollecitato la giustizia a proposito del tweet del ministro turco: “È indecente gettare benzina sul fuoco minacciando la redazione di Charlie, visto l’attuale contesto caratterizzato dal processo degli attentati di Charlie Hebdo e dalla tragedia dell’assassinio di Samuel Paty”. In giornata, si è espresso anche il portavoce del governo francese Gabriel Attal, dichiarando che, nonostante i “tentativi di destabilizzazione e di intimidazione”, la Francia non “rinuncerà mai ai suoi princìpi e ai suoi valori”. Il governo turco non aspettava altro per alimentare l’odio contro Macron, trattato da Erdogan come un “malato mentale” per la sua fermezza sulla laicità e la libertà d’espressione. E infatti, questa mattina, è stata aperta un’inchiesta da parte della procura di Ankara ai danni di Charlie Hebdo per “ingiuria alla persona investita della carica di capo dello stato”. Oltre all’apertura di una procedura giudiziaria, la Turchia ha promesso misure “diplomatiche” contro Parigi. Che a sua volta, per voce del segretario di stato per gli affari europei Clément Beaune, chiederà delle “sanzioni” a livello europeo ai danni di Ankara.

 

Nel delicato contesto di tensioni politiche tra Francia e Turchia, questa sera a Istanbul si è giocata la partita tra Paris Saint-Germain e Istanbul Basaksehir valida per la seconda giornata della fase a gironi della Champions League. Tra il 1994 e il 1998, il presidente dell’Istanbul Basaksehir era un certo Recep Tayyip Erdogan, e l’attuale presidente del club, Göksel Gümüsdag, è un fedelissimo del sultano di Ankara. Il principale sponsor e azionista del club è Medipol, gruppo di ospedali privati di proprietà di Fahrettin Koca, medico della famiglia Erdogan diventato ministro della Salute, e lo stadio Fatih Terim, nel quartiere di Basaksehir, è stato costruito da Kaylon, una delle imprese di costruzioni che gravitano attorno al presidente turco, implicata in tutti i grandi progetti di infrastrutture. I legami tra il presidente turco e il club sono così solidi che in Turchia l’Instanbul Basaksehir viene soprannominato “Erdoganspor” o “Erdogan Football Club”.

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