Foto LaPresse

In Israele Netanyahu va verso il quinto mandato, con il miglior risultato di sempre

Giulio Meotti

Premiato ancora una volta il premier uscente che supera così il record di David Ben Gurion. Disastro per la sinistra laburista

Avrà lo storico quinto mandato Benjamin Netanyahu, superando gli anni trascorsi al governo da David Ben Gurion, fondatore di Israele. Con il 98 per cento dei voti scrutinati, il Likud del premier e il partito “Blu e Bianco” del generale Benny Gantz conquistano entrambi 35 dei 120 seggi della Knesset, ma nel nuovo Parlamento israeliano la coalizione di destra ne avrà almeno 65. "E' una notte che segna una straordinaria vittoria. Abbiamo avuto un successo enorme", ha detto Netanyahu.

  

Molti partiti che erano dati per emergenti, dalla Nuova Destra di Naftali Bennett, rischiano di non superare la soglia di sbarramento. Nonostante le inchieste per corruzione che mineranno comunque il suo nuovo mandato e le solide credenziali dei tre generali che lo sfidavano, Netanyahu arriva al suo miglior risultato di sempre, appena sotto i 38 seggi di Ariel Sharon nel 2003, al culmine della Seconda Intifada.

 

Risultato disastroso invece per la sinistra laburista, appena sei seggi, record negativo nella loro lunga storia. A favore di Bibi una economia solida e in forte crescita, una serie di riconoscimenti importanti da parte degli Stati Uniti (Gerusalemme capitale, sovranità sul Golan, Guardie della Rivoluzione iraniane nella lista nera), una politica estera innovativa e una base elettorale che, per ragioni politiche e demografiche, negli anni si è spostata sempre più a destra. 

Di più su questi argomenti:
  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.