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La colla che tiene unita l’Europa

Redazione

Il trattato franco-tedesco, Aquisgrana e la convergenza senza troppi egoismi

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I valori, i simboli, le immagini sono importanti, ci restano negli occhi e nelle orecchie al di là del brusio nazionalista permanente, Merkel e Macron lo hanno capito da un po’, pur nelle nebbie dei loro acciacchi politici. Francia e Germania non sono mai state del tutto allineate sulla riforma dell’Europa e anzi ci sono stati, dietro ai sorrisi apparenti, parecchi dissapori, ma questa non è la stagione dei pignoli e degli schizzinosi, il campo di battaglia è ben definito, e ci sono soltanto due parti possibili in cui stare: nazionalisti di qui, europeisti di là. Il presidente francese e la cancelliera tedesca, che compaiono ormai in tutti gli articoli del mondo come la coppia degli indeboliti, lui per i gilet lei per la successione, hanno deciso di mettere da parte le divergenze e di stringersi più forte che si riesce: le immagini delle celebrazioni a Parigi della fine della Prima guerra mondiale sono potenti e credibili, parlano di un’alleanza valoriale che sa, nel momento di difficoltà, guardare oltre i propri egoismi.

 

Così, per rilanciare ancora questo cuore europeista mezzo infartato, Merkel e Macron firmeranno il 22 gennaio un nuovo trattato franco-tedesco ad Aquisgrana, che è un altro simbolo potente della storia europea, della sua luce, del suo buio, della sua abilità nel crollare e nella sua tenacia nel riemergere. Con questo trattato Francia e Germania vogliono “andare avanti”, “rafforzare i propri legami”, stabilire una “convergenza sociale ed economica” per il “benessere” dei cittadini e per costruire “un’Europa forte, sovrana e democratica”. La nuova collaborazione sarà sancita da una specie di assemblea parlamentare franco-tedesca, che lavorerà insieme alle riforme europee. Altri buoni e inutili propositi, si dirà, ma questa volontà, con i suoi simboli e i suoi valori e le sue immagini, è la colla che tiene insieme l’Europa, la usava anche l’Italia una volta prima di decidere di voler staccare ogni cosa.

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