Foto di Arne Dedert, via Ansa  

l'analisi

Passata la paura Svb sui mercati, la Bce manterrà la rotta dei tassi

Mariarosaria Marchesano

Il timore del contagio dopo il crac della Silicon Valley Bank è evaporato e le Borse europee si sono riprese dal tracollo. Così la Banca centrale a guida Lagarde terrà fede alla stretta monetaria già anticipata

La grande paura del contagio californiano è evaporata nel giro di un giorno sulle Borse europee che ieri hanno ritrovato l’ottimismo dopo il tracollo di lunedì. Un po’ sulla scia positiva di Wall Street, che scommette sulla frenata della Fed ai rialzi dei tassi d’interesse, un po’ per le rassicurazioni arrivate da tutte le parti, compresa Moody’s, sulla solidità delle banche europee rispetto alle americane modello Silicon Valley Bank (Svb).

E con la paura sembra sfumata la speranza di vedere, giovedì 16 marzo, una Bce vestita da colomba. La Banca centrale europea capirà che la lotta all’inflazione non può compromettere la stabilità finanziaria, è il commento che si è levato dal mondo degli investitori dopo il fallimento di Svb. Poi, il bagno di realtà. Da centri studi e case d’affari sono piovute le previsioni alla vigila del board e la maggior parte si attende che, nonostante Svb, la Bce terrà fede al rialzo di 50 punti base, come anticipato dalla presidente Christine Lagarde, per poi andare oltre. 

“La Bce manterrà la rotta dei tassi verso il 4 per cento entro settembre”, stima l’economista Lorenzo Codogno (London School of Economics), per il quale le ricadute del crac Svb, a parte alcune reazioni emotive sui mercati finanziari, non faranno deragliare la politica monetaria. “Contrariamente a quanto è successo durante la crisi finanziaria globale – osserva – le banche centrali hanno una migliore comprensione del rischio contagio e strumenti più avanzati per affrontare la situazione. Pertanto, non mi aspetto che questo problema cambi il percorso desiderato dei tassi su entrambe le sponde dell’Atlantico”.

Tuttavia, aggiunge Codogno, bisogna considerare come l’instabilità delle criptovalute potrebbe portare a problemi più ampi e meno gestibili. Anche Algebris Investments prevede che la Bce aumenterà i tassi di deposito di 50 punti base portandoli dal 2,5 al 3 per cento e segnalerà la prospettiva di ulteriori rialzi. Per la verità, il suo fondatore Davide Serra è stato tra i primi venerdì, quando sui mercati si era cominciata a diffondere la voce della Svb vicina al default, a dire di non credere a un effetto domino in virtù della maggiore patrimonializzazione delle banche europee e della loro scarsa esposizione al settore hi tech.

“Il susseguirsi di avvenimenti per la Svb – afferma ora Algebris - è stato determinato dalla composizione dei depositi e da una cattiva gestione della liquidità, resa possibile dal trattamento contabile favorevole dei titoli di cui godono le banche più piccole negli Stati Uniti. Ma le grandi banche americane non presentano nessuna di queste caratteristiche”. Il rischio contagio, infatti, grazie anche all’intervento della Casa Bianca, è rimasto circoscritto anche negli stessi Usa a una particolare categoria di istituti, di dimensioni ridotte e poco diversificati. 

Ciò che si è visto sui mercati europei lunedì è stato, dunque, solo panico oppure, come ha ipotizzato Guido Maria Brera, fondatore di Kairos, in un’intervista alla Stampa, molti investitori hanno approfittato dell’occasione per realizzare guadagni su titoli bancari italiani che dall’inizio dell’anno erano cresciuti troppo. A buttare acqua sul fuoco è arrivata poi Moody’s, che ha spiegato come la struttura delle banche europee aiuterà a limitare il contagio della crisi di Svb e degli altri istituti americani in difficoltà.

La sintesi è che le partecipazioni obbligazionarie sono inferiori a quelle detenute dalle banche Usa e i depositi più stabili proprio perché si trovano in buona parte proprio presso la Bce. Tutti buoni motivi che incoraggiano il mantenimento della stretta monetaria anche se, sottolinea Goldman Sachs, “è improbabile che il consiglio direttivo fornisca una guidance forte per futuri rialzi dei tassi”. Goldman si aspetta che Francoforte continui a dire che le decisioni future dipenderanno dai dati (approccio fortemente caldeggiato anche dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco) ma che nella comunicazione venga dato spazio al monitoraggio degli indicatori di stabilità finanziaria. 

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