editoriali
Quattro mesi per cambiare l’Italia
La normalità nel primo trimestre 2021? Aggiornare l’agenda Gualtieri
Mentre ci accapigliamo su qualche frammento di dpcm, cercando un nuovo divieto contro cui scagliarci, ci sfugge che la crisi sanitaria è finita. O almeno lo è guardandola in riferimento ai tempi in cui si programma l’attività delle aziende, del commercio e (si spera) anche delle amministrazioni pubbliche. Il ministro Roberto Gualtieri lo ha detto in commissione Bilancio mentre illustrava la Nota di aggiornamento al Def. Un luogo in cui le vere notizie spariscono perché vengono ingoiate dalla routine. Ma nelle parole del ministro c’era tutto. “La previsione macroeconomica – ha detto – continua ad assumere che la distribuzione di uno o più vaccini cominci entro il primo trimestre del 2021 e che a metà anno la disponibilità di nuove terapie e vaccini sia tale da consentire al governo di allentare la gran parte, se non tutte, le misure restrittive”.
Mentre ci accapigliamo su qualche frammento di dpcm, cercando un nuovo divieto contro cui scagliarci, ci sfugge che la crisi sanitaria è finita. O almeno lo è guardandola in riferimento ai tempi in cui si programma l’attività delle aziende, del commercio e (si spera) anche delle amministrazioni pubbliche. Il ministro Roberto Gualtieri lo ha detto in commissione Bilancio mentre illustrava la Nota di aggiornamento al Def. Un luogo in cui le vere notizie spariscono perché vengono ingoiate dalla routine. Ma nelle parole del ministro c’era tutto. “La previsione macroeconomica – ha detto – continua ad assumere che la distribuzione di uno o più vaccini cominci entro il primo trimestre del 2021 e che a metà anno la disponibilità di nuove terapie e vaccini sia tale da consentire al governo di allentare la gran parte, se non tutte, le misure restrittive”.
Le informazioni di cui dispongono i tecnici del ministero dell’Economia sono attendibili e sostenute dagli sviluppi comunicati dai servizi sanitari e dalle aziende farmaceutiche (il caso di test interrotto ieri alla Johnson & Johnson non rallenta il processo generale) e le scadenze previste sono credibili. Significa che i quattro mesi che abbiamo di fronte vanno usati dalle aziende senza perdere un minuto per prepararsi al meglio al ritorno di consumi e ordini, ma in uno scenario competitivo che potrebbe essere cambiato e l’attenzione e l’impegno devono essere massimi. Ed è il momento di essere contrarian, se il clima prevalente è cupo ora bisogna invece avere visione, investire e rinnovare i processi produttivi.
La manifattura ha tenuto in piedi il paese durante i momenti più difficili della pandemia (ha ragione Confindustria a ricordarlo) ma ora non si devono sprecare questi mesi. Vale anche per il commercio e soprattutto per lo stato. Gli investimenti pubblici – altro impegno preso da Gualtieri – aumenteranno e supereranno nel 2021 il livello degli anni precedenti. Servono lavoro e studio per portare la macchina degli appalti e delle opere pubbliche a un livello dignitoso di capacità di spesa e di realizzazione. E dunque in questi ultimi mesi di crisi sanitaria teniamo duro, studiamo, andiamo a letto presto e pensiamo a come provare a cambiare il paese.