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accadde oggi

Isaac Asimov, trent'anni dopo

Giovanni Battistuzzi

Sono passati tre decenni dalla morte del biochimico e scrittore di fantascienza. I suoi romanzi gli diedero "il privilegio di poter continuare ad approfondire quello che era il mondo, la realtà, e cercare di raccontarlo, di allargare il campo della passione per la conoscenza"

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Sono passati trent'anni dalla morte di Isaac Asimov. Eppure orbita ancora a circa quindici minuti luce dal sole, ma con un cinquemilaventi davanti. Si è trasformato in una sigla, 5020 Asimov, ha preso le forme di un asteroide poco più di dieci anni prima della sua dipartita. Fu fiero di essere anche nello spazio.

 

Lo spazio gli era sempre piaciuto, sin da bambino, quando fregava le riviste di scienza e fantascienza che il padre vendeva. Avrebbe voluto andarci. Ci riuscì mai. Non era ancora il tempo di turismo spaziale il suo. Se l'era immaginato il turismo spaziale. Ma si era immaginato tante cose. Alcune sarebbero diventate realtà, altre no. Capita a tutti di prenderci a volte. Ma uno ci prende se studia, se sa come funzionano le cose terrene. Solo allora può dare un senso e una logica a quelle extraterrestri. Lui prima si era appassionato del corpo umano, sognava di diventare dottore. Poi studiando il corpo umano aveva capito che tutto è molecole, atomi. Tutto è molto più piccolo di come lo vediamo. S'era messo a studiare chimica, poi si era applicato alla biochimica. E per non inorridire "della morte che la natura porta immancabilmente con sé", s'era messo a immaginare. Non che non lo avesse fatto pure prima. Era passione antica quella dell'immaginazione e della creazione di mondi e percorsi e universi alternativi. C'è mica solo una realtà. O forse ce ne è una sola, ma fatta di tante realtà diverse, che si potevano vedere solo cambiando punto d'osservazione, allargandolo o restringendolo. Glielo aveva insegnato la chimica questo.

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I suoi romanzi gli regalarono un buon successo. Gli diedero soprattutto "la gioia e il privilegio di poter continuare ad approfondire quello che era il mondo, la realtà, e cercare di raccontarlo, di allargare il campo della passione per la conoscenza".

 

Sono passati trent'anni dalla morte di Isaac Asimov. Servirebbe ancora oggi allargare il campo della passione per la conoscenza.

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