I Navigli a Milano (Ansa)

Coprifuoco alle 23 da subito. Ecco le proposte di Draghi per le riaperture

Conclusa la Cabina di regia, si attende il nuovo decreto dopo il Consiglio dei ministri. Riaprono ristoranti al chiuso, palestre e centri commerciali. Con il green pass via libera anche ai matrimoni

Via il coprifuoco nelle regioni bianche, mentre in quelle gialle sarà da subito spostato alle 23, per essere poi gradualmente posticipato, alle 24 dal 7 giugno, fino al superamento totale dal 21. Ristoranti aperti anche all'interno e a cena dal 1° giugno; gallerie, parchi commerciali e mercati aperti nelle giornate festive e prefestive già dal 22 maggio. Anticipazione al 24 maggio della riapertura delle palestre e riapertura a partire dal 1 luglio di piscine al chiuso e centri benessere. Sono queste le proposte che Mario Draghi sottoporrà al Consiglio dei ministri dopo la Cabina di regia che si è svolta questo pomeriggio a Palazzo Chigi. Già in serata potrebbe arrivare il nuovo decreto. 

 

Ancora, per quanto riguarda gli eventi e le competizioni sportive, la presenza di pubblico è autorizzata dal 1° giugno all'aperto e dal 1 luglio al chiuso nei limiti già fissati (capienza non superiore al 25 per cento di quella massima e comunque non superiore a 1.000 persone all'aperto e 500 al chiuso), e non più limitatamente alle competizioni di interesse nazionale. Dal 22 maggio saranno invece riaperti gli impianti di risalita in montagna, a condizione che siano rispettate le indicazioni delle linee guida. 

 

Per i matrimoni e le cerimonie private la data indicata è quella del 15 giugno, anche nelle sale interne, ricorrendo al certificato verde per gli invitati. Nella stessa data potranno tornare operativi anche i parchi tematici e di divertimento. Dal primo luglio saranno invece riaperte sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, ma anche attività di centri culturali, centri sociali e centri ricreativi. Permessi anche, in presenza, corsi pubblici di formazione pubblici e privati. Sospese per il momento le decisioni relative alle sale da ballo e alle discoteche, che dovranno attendere ancora prima di poter programmare la stagione estiva. 

Sul fronte regioni, da inizio giugno Friuli-Venezia Giulia, Molise e Sardegna passeranno in zona bianca: si tratta di territori che presentavano numeri tali da allentare le restrizioni già nel monitoraggio di venerdì, una condizione che oggi è stata certificata nel corso del vertice. Una settimana più tardi, sarà area bianca anche per Abruzzo, Veneto e Liguria.

 

Il confronto è iniziato oggi pomeriggio intorno alle 16, ed è durato circa un'ora, il tempo necessario ad approvare all'unanimità, come ricostruiscono fonti di Palazzo Chigi, il timing delle riaperture: "graduali" per tenere sotto controllo "gli effetti delle misure sulla pandemia", come ha ribadito Draghi durante la Cabina di regia. Da giorni, le forze politiche, con intensità differenti, pressano l'esecutivo per un ulteriore allentamento, dopo l'avvio della stagione balneare di sabato scorso e dopo che il ministro Roberto Speranza ha eliminato, da ieri, l'obbligo di quarantena per i viaggiatori in arrivo dai paesi Ue. Soprattutto dopo che l'ultimo monitoraggio, quello di venerdì scorso, ha ribadito come l'epidemia sia in fase di rallentamento, con i principali indicatori in discesa: "I dati sono confortanti", ha detto Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità, aprendo a un "progressivo" superamento delle limitazioni in essere. "Con i dati in miglioramento, possiamo allentare e superare i coprifuoco ma bisogna mantenere la necessaria prudenza", ha sottolineato nei giorni scorsi il ministro della Salute Roberto Speranza, aprendo per la prima volta a questo tipo di decisione. 

 

Le tensioni nella maggioranza

Sulla cabina di regia di questo pomeriggio si gioca una partita che va ben oltre i provvedimenti che verranno adottati. I partiti arriveranno al tavolo cercando di intestarsi un risultato e capitalizzare così il consenso. O per lo meno di rimarcare il proprio ruolo. In questa prospettiva vanno intese le aperture dei giorni scorsi di Speranza ma anche le dichiarazioni di ieri di Luigi Di Maio - "È il momento di superare il coprifuoco" - e soprattutto le tensioni di questi giorni tra il Pd e la Lega, con Enrico Letta che ieri ha accusato Matteo Salvini di non voler fare le riforme, invitandolo a uscire dalla maggioranza. "Poveri illusi, gli alleati più leali, di Draghi e dell’Italia, siamo e saremo noi", la risposta piccata del leader del Carroccio. Che in mattinata ha anche lanciato un sondaggio social: "Riaprire in sicurezza anche tutte le attività al chiuso: bar, ristoranti, centri commerciali, piscine e palestre. Sei d'accordo?". 

Nelle stesse ore sono arrivate anche la parole di Francesco Boccia, responsabile Enti locali della segreteria nazionale Pd: "Se possiamo permetterci un allenamento delle misure é perché, grazie ai sacrifici fatti in questi mesi, si sta riducendo la pressione sugli ospedali e sulle reti sanitarie sui territori. Nonostante Salvini. Nonostante la sua continua propaganda". Ma la posizione della Lega non è isolata all'interno della maggioranza, visto che anche Italia Viva e Forza Italia hanno più volte ribadito la necessità di aprire di più, e al più presto.

 

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