I dati del monitoraggio

In calo Rt e incidenza. Italia in giallo tranne la Valle d'Aosta

Ruggiero Montenegro

Torna a scendere l'indice del contagio: 0,86. Cambio di colore per Sicilia e Sardegna, da domani riaprono piscine e spiagge. Niente più quarantena per chi arriva dai paesi Ue. Lunedì una nuova cabina di regia sulla riaperture

L'epidemia rallenta, con indice di contagio e incidenza in discesa, e l'Italia si fa quasi del tutto gialla: Sardegna e Sicilia lasciano la zona arancione, una condizione che da lunedì riguarderà soltanto la Valle d'Aosta. Dopo due monitoraggi consecutivi, L'Rt nazionale torna a scendere, passando da 0,89 di sette giorni fa a 0,86 di oggi. Un dato incoraggiante, visto che i dati del monitoraggio odierno fotografano anche la situazione italiana della prima settimana di riaperture (26 aprile - 2 maggio). Si conferma in calo l'incidenza: 96 casi per 100 mila abitanti rispetto ai 127 della settimana precedente (era dallo scorso anno che questo numero non scendeva sotto quota cento). Ma come si apprende dalla bozza del monitoraggio, il parametro, almeno a livello nazionale, è ancora lontano da quota 50, che permetterebbe di ripristinare le attività di tracciamento e "il contenimento dei nuovi casi". 

 

Anche dai territori arrivano buone notizie: nessuna regione è considerata a rischio alto, Sardegna, Friuli-Venezia Giulia e Molise avrebbero un'incidenza da zona bianca (sotto i 50 casi) e soltanto tre regioni o province autonome (erano 5 nell'ultimo rilevamento) presentano un sovraccarico in terapia intensiva o aree mediche. Una è la Calabria, che supera il limite di guardia del 40 per cento per quanto riguarda i ricoveri, poi Lombardia e Toscana, al di sopra del 30 per cento sul fronte dei reparti di rianimazione. Numeri da tenere sotto controllo ma che non comporteranno restrizioni aggiuntive per questi territori. A livello nazionale - si legge nella bozza - il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 23 per cento, sotto la soglia critica del 30 (le persone ricoverate sono 2.056 ) mentre il riempimento delle aree mediche scende al 24 per cento (in questo caso l'allerta è al 40 per cento). 

 

Sulla base di questi dati, dopo la riunione con gli esperti dell'Istituto superiore di sanità, il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà le ordinanze in vigore da lunedì, quando si terrà una nuova cabina di regia con il governo per valutare, sulla spinta delle richieste provenienti dalle regioni, il superamento degli attuali indicatori e dell'orario di coprifuoco, oltre alle riaperture di ristoranti al chiuso, centri commerciali e matrimoni. Da domani poi, via alla seconda fase di riaperture dopo quelle del 26 aprile.

 

Domani riaprono spiagge e piscine. Niente quarantena per i turisti Ue

La fase due del cronoprogramma delle riaperture inizia domani e coinciderà con il via libera a stabilimenti balneari e piscine, ma solo all'aperto e con l'opportuno distanziamento. In spiaggia, due lettini al massimo per ogni ombrellone, con postazioni a distanza di almeno un metro e mezzo, e mascherine comunque obbligatorie per muoversi e accedere ai servizi degli stabilimenti. Stesse regole nelle piscine, ma ai nuotatori dovrà essere garantito uno spazio di almeno 7 metri quadrati in acqua.



Intanto, il ministero della Salute ha comunicato questa mattina che, a partire da domani, per chi arriva dai paesi dell'Unione europea e dell'area Shengen, oltre che da Israele e Gran Bretagna, non sarà più necessaria la quarantena di 5 giorni. Per entrare in Italia sarà sufficiente un tampone negativo. Prolungate invece le restrizioni per i viaggiatori in arrivo dal Brasile. Inoltre, fanno sapere ancora dal ministero, "con un'altra ordinanza si rafforzano i voli Covid tested estendendone la sperimentazione agli aeroporti di Venezia e Napoli, oltre a Milano e Roma e ampliando i paesi di provenienza a Canada, Giappone, Emirati Arabi Uniti, oltre agli Stati Uniti".
 

 

La cabina di regia di lunedì: lo spostamento del coprifuoco e le proposte delle regioni

La parola d'ordine sarà ancora una volta “gradualità”, quella che Mario Draghi ripete come un mantra da almeno un mese. L'ultima volta mercoledì nel corso del question time alla Camera, quando il premier ha messo in fila i temi che saranno affrontati nella cabina di regia di lunedì, parlando di ulteriori riaperture, di turismo e del settore matrimoni. 

I territori premono per un allentamento delle misure. Il coprifuoco potrebbe essere allungato alle 23 o alle 24, nella migliore delle ipotesi a partire dal 24 maggio, ma la misura potrebbe anche slittare a giugno. Inoltre, le regioni hanno sottoposto al governo una proposta relativa agli indicatori, con “l'obiettivo di avere parametri chiari, fortemente semplificati – dice Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle regioni. “E' prioritario – secondo il presidente del Friuli Venezia Giulia - superare l’attuale incidenza dell’Rt sintomatici, a vantaggio del tasso di incidenza e del tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e in area medica”, in grado secondo le regioni di fotografare meglio la situazione epidemiologica attuale. 

Il sistema dei colori non sarà messo in discussione ma l'incidenza potrebbe avere maggior peso: un’incidenza settimanale superiore ai 250 casi ogni 100mila abitanti determinerà la zona rossa, tra 150 e i 249 contagi si va arancione, mentre il giallo è previsto tra i 50 e i 149 contagi. Sotto i 50 casi, sarà zona bianca. Infine, la proposta prevede l'introduzione di uno standard minimo sul numero di tamponi effettuati, in maniera da uniformare i dati di tutte le zone.

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