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Il balletto del Campidoglio dietro la nomina del nuovo capo dei vigili urbani

Gianluca De Rosa

A sorpresa Ugo Angeloni sarà il nuovo comandante della Polizia locale di Roma. Il passo indietro di Paolo Gerometta e l'offerta di Virginia Raggi 

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Il nuovo comandante della Polizia locale di Roma Capitale non sarà il generale dell’Esercito Paolo Gerometta. Con un colpo di scena clamoroso, questo pomeriggio è stato nominato al suo posto Ugo Angeloni. Anche lui esterno al Corpo. Cinquantasei anni, dirigente in prestito dalla polizia di Stato, da marzo 2019 nello staff del Questore di Roma Carmine Esposito. Gerometta avrebbe improvvisamente ritirato la sua disponibilità a guidare la polizia locale questo pomeriggio. Una scelta quasi inspiegabile se si pensa che fino ad ora di pranzo, intervistato dall’AdnKronos, il generale parlava da nuovo comandante. Le condizioni offerte dal Campidoglio per formalizzare l’incarico sarebbero cambiate all’ultimo momento, un trattamento poco rispettoso che lo avrebbe convinto a ritirare la sua disponibilità. 

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Il nuovo comandante della Polizia locale di Roma Capitale non sarà il generale dell’Esercito Paolo Gerometta. Con un colpo di scena clamoroso, questo pomeriggio è stato nominato al suo posto Ugo Angeloni. Anche lui esterno al Corpo. Cinquantasei anni, dirigente in prestito dalla polizia di Stato, da marzo 2019 nello staff del Questore di Roma Carmine Esposito. Gerometta avrebbe improvvisamente ritirato la sua disponibilità a guidare la polizia locale questo pomeriggio. Una scelta quasi inspiegabile se si pensa che fino ad ora di pranzo, intervistato dall’AdnKronos, il generale parlava da nuovo comandante. Le condizioni offerte dal Campidoglio per formalizzare l’incarico sarebbero cambiate all’ultimo momento, un trattamento poco rispettoso che lo avrebbe convinto a ritirare la sua disponibilità. 

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Di sicuro c’è che Gerometta, già da mesi in Campidoglio come responsabile delle Risorse umane della Polizia municipale, era guardato con sospetto da tanti vigili. Due giorni fa aveva spiegato al Foglio che, qualora fosse stato necessario, non avrebbe esitato ad usare anche “il pugno duro”. Parole che non erano piaciute a tutti. Al Messaggero, Mauro Cordova, presidente dell’Arvu, l’associazione romana vigili urbani che conta circa 2mila iscritti, aveva prospettato l’ipotesi di un ammutinamento, uno sciopero delle multe contro il nuovo comandante “esterno” e la sindaca Virginia Raggi, colpevole di non aver difeso abbastanza il corpo dopo l’inchiesta di Report che ha portato alle dimissioni dell’ex comandante Stefano Napoli. Dalle sue dichiarazioni – va detto – questa mattina avevano preso le distanze Cgil, Cisl e Uil. “Ignominioso e irresponsabile invocare l'ammutinamento, disconosciamo ogni parola”, avevano scritto in una nota. Lo stesso Gerrometta parlando ancora da neo comandante con l’AdnKronos aveva confermato di avere un “ottimo rapporto con i sindacati” che sull’ipotesi di uno sciopero delle multe, aveva detto: “Si sono messi a ridere”. Ma cos’è accaduto, dunque?

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A causare l’improvviso passo indietro del generale sarebbe stato il comportamento del Campidoglio, un cambio repentino dei tempi prospettati per il suo mandato: non un incarico pieno, come concordato in precedenza, ma solo un brevissimo interim, da qui a fine dicembre. Un generale ridotto a semplice rimpiazzo. Un modo poco elegante (ma efficace) di chiedere un passo indietro. Non a caso la nomina di Ugo Angeloni come nuovo comandante non sarà formalizzata prima della fine del mese. Il dirigente della polizia di Stato, salvo nuovi colpi di scena, resterà alla guida dei vigili capitolini fino al termine della sindacatura di Virginia Raggi che, intanto, gli ha dato il suo benvenuto. “Voglio fare i miei auguri di buon lavoro a Ugo Angeloni per il ruolo importante e delicato che andrà a svolgere al servizio della nostra città. Sono certa porterà avanti il suo incarico con determinazione e professionalità grazie alla sua esperienza. Collaboreremo per rilanciare insieme il corpo”. 

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