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Il “caos” vaccinazioni che esiste soltanto in Tv

Maurizio Crippa

Ogni regione sta procedendo, sui siti ufficiali e alle Asl le regole sono fissate. La confusione non è delle famiglie ma degli addetti all’informazione

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Quando si parla di vaccini l’Italia entra inesorabilmente nella bolla delle fake news, dev’essere un destino. Ieri a Tg3 c’era una giovane e brava collega (sempre brave per definizione le giovani colleghe, per carità). Aveva in studio la ministra Valeria Fedeli. Molto assertiva e padrona del mezzo, la collega. Solo che insisteva, un tantino allarmista, su un punto. Non una fake news, proprio una cazzata: sulle vaccinazioni obbligatorie per andare a scuola le regioni “procedono in ordine sparso” e questo crea caos nelle famiglie. Caos? Ogni regione sta procedendo, sui siti ufficiali e alle Asl le regole sono fissate, se poi il Veneto fa diverso della Toscana, per una famiglia veneta o una toscana non si genera nessun caos: il “caos” pertiene soltanto alla bolla cognitiva degli addetti all’informazione. Tanto che la ministra, con la sua magnifica cofana rossa, guardava basita e rispondeva a tono. E, per una volta, riusciva a trasmettere un’idea di competenza e autorevolezza. Poi però, poiché sempre della ministra Fedeli parliamo, se n’è uscita con l’affermazione che se la regione Lombardia concede una proroga per mettersi in regola con le vaccinazioni, cosa che la Lombardia ha annunciato di voler fare, sarà “fuorilegge”. L’assessore lombardo Gallera ha replicato spiegando per filo e per segno come stanno le cose: ed è tutto chiaro. Compreso che il “caos” non esiste, se spegnete la tv.

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