recensioni foglianti
Il futuro che verrà. Quello che gli scienziati possono prevedere
A cura di Jim al Khalili
Bollati Boringhieri, 246 pp., 23 euro
Ci sono, è vero, discipline che per loro natura richiedono uno sguardo al futuro. Le scienze ambientali e la climatologia, ad esempio, monitorano lo sviluppo di sistemi complessi; l’epidemiologia studia la diffusione di ceppi virali o batterici per scopi preventivi. Ma al di là di questi casi specifici, che hanno a che fare con il rischio, il “futuro” è perlopiù sottratto all’indagine scientifica, anche se fantasticare su di esso è forse inevitabile, talvolta necessario. E soprattutto può essere entusiasmante.
Il libro di Jim al Khalili, docente di Fisica teorica all’Università del Surrey, raccoglie i contributi di esperti che “giocano” a prevedere gli sviluppi di un fenomeno, una disciplina o una particolare tecnologia. La medicina, ad esempio, si avvia a diventare sempre più personalizzata. Ora che gli screening genetici sono più facili e meno costosi, sarà possibile realizzare una medicina preventiva e “proattiva” che non intervenga solo al palesarsi di una condizione. L’intelligenza artificiale sembra dietro l’angolo, benché non sia chiaro fino a che punto possiamo aspettarci una macchina che sappia pensare, o “semplicemente” simulare fedelmente le funzioni cognitive di un essere pensante.
I veicoli saranno sempre meno dipendenti dalla guida umana. Durante il tragitto potremo dedicarci ad altro; gli incidenti stradali diminuiranno, come anche – sia consentito aggiungere – lo stress e il turpiloquio del guidatore.
Immaginare cosa ci riserva la scienza medica, quali saranno gli sviluppi del nostro clima o come cambierà la demografia mondiale è senz’altro utile.
Ma chi si interessa al futuro scientifico-tecnologico avrà in egual misura in mente autori quali Isaac Asimov, Philip Dick o Robert J. Sawyer. E così l’ultima parte del libro, la più divertente, si cimenta con temi più “fanta” che scientifici: il viaggio interstellare, il teletrasporto, il viaggio nel tempo. Sono tecnologie plausibili, sia pur nel lungo termine? Qui, in ossequio alla spirito dell’indagine scientifica, lasceremo che sia il lettore a scoprirlo da sé.
IL FUTURO CHE VERRÀ. QUELLO CHE GLI SCIENZIATI POSSONO PREVEDERE
A cura di Jim al Khalili
Bollati Boringhieri, 246 pp., 23 euro