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malagestione e sprechi

La Rai fa debiti pure a San Marino: conti in rosso per quasi due milioni di euro

Ermes Antonucci

La tv di San Marino, di cui la Rai è proprietaria al 50 per cento, è in crisi: nel 2023 ha maturato un debito di un milione e 950 mila euro. Il cda si è rifiutato di approvare il bilancio. Il dg Vianello si è dimesso dopo una due diligence

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Come se non bastasse Amadeus, o la necessità di far fronte a un debito monstre di 560 milioni di euro, la Rai si ritrova ora anche a dover gestire la crisi della televisione di stato di San Marino, di cui è proprietaria al 50 per cento. La crisi è diventata palese con il rifiuto da parte del cda di San Marino Rtv di approvare il bilancio relativo al 2023, presentato con un disavanzo di un milione e 950 mila euro, e con la successiva decisione di Andrea Vianello di dimettersi a fine marzo da direttore generale del servizio pubblico del Titano, che guidava solo dallo scorso luglio. 

 

Vianello, all’epoca direttore del Giornale Radio Rai, era stato nominato  direttore generale di San Marino Rtv nel luglio 2023. La nomina era stata interpretata come un segno della volontà dei vertici di Viale Mazzini di tenere a distanza Vianello, evidentemente ritenuto non in linea con il nuovo orientamento meloniano dell’informazione pubblica. Una volta assunto il nuovo incarico, però, Vianello (direttore di Rai 3 dal 2012 al 2016) avrebbe rilevato gravi problemi nell’andamento delle finanze di San Marino Rtv, che può contare ogni anno su un finanziamento di circa 4 milioni e mezzo di euro da parte del governo italiano e di 1 milione e 300 mila euro da parte delle casse pubbliche sanmarinesi. 

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Se il 2022 si era chiuso con un leggero disavanzo di quasi 90 mila euro, il bilancio provvisionale del 2023 aveva messo in luce perdite superiori addirittura al milione di euro. Per queste ragioni, Vianello ha commissionato una due diligence. I risultati di questa analisi sono rimasti riservati, ma come comunicato nelle scorse settimane dal presidente del cda di San Marino Rtv, Pietro Giacomini, il disavanzo del gruppo alla fine del 2023 ha raggiunto addirittura la cifra di quasi due milioni di euro. Una perdita per ora coperta dalle riserve dell’azienda radiotelevisiva. “C’è una preoccupazione per il futuro, perché nel corso degli anni si potrebbero ovviamente ledere anche queste riserve. E allora la problematica sarebbe molto più complicata”, ha dichiarato Giacomini. Insomma, per il momento la tv di stato sanmarinese è in grado di assorbire il colpo, ma non potrà farlo in futuro. 

 

Da questa presa d’atto è nata la richiesta del presidente del cda di avviare un piano di ristrutturazione pesante dell’azienda, che prevedesse il risanamento del debito per almeno un milione e mezzo di euro, attraverso l’azzeramento di tutte le collaborazioni in corso e il licenziamento di un’ampia parte dei dipendenti (oggi in tutto 66). Una mano pesante che non ha trovato d’accordo Vianello, preoccupato per le ripercussioni negative che i tagli avrebbero determinato sulla qualità della tv e della radio. Da qui probabilmente la decisione di dimettersi. 

 

Le cifre della crisi della tv di San Marino possono sembrare relativamente modeste se paragonate al debito di oltre mezzo miliardo di euro che pesa sulle spalle della Rai, tuttavia la vicenda segnala un  caso di malagestione e sprechi da parte della tv di stato italiana, seppur in trasferta in territorio sanmarinese.

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In attesa che qualcuno riesca a spiegare come sia stato possibile che il disavanzo sia passato da 90 mila euro a due milioni di euro, al cda della Rai spetterà ora il compito di designare il nome del successore di Vianello alla direzione generale di San Marino Rtv. La scelta pare che possa ricadere su uno fra Antonio Farnè, già caporedattore del tg regionale  Rai dell’Emila-Romagna, e Luciano Ghelfi, volto noto del Tg2, per il quale dal 2015 è quirinalista. 

 

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Chiunque sarà il nuovo direttore generale, dovrà fare i conti, stavolta veramente, con le finanze fuori controllo della tv di stato di San Marino.

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