Ricette seriali

Guida a Succession 3, una delle serie tv più premiate degli ultimi anni

Gaia Montanaro

Tutto quello che c'è da sapere sulla terza stagione di Succession, serie cult Hbo già disponibile su Sky Atlantic

L’attesa è finita. Da lunedì 29 novembre sono disponibili su Sky Atlantic (e on demand su Sky e Now) i primi due episodi della terza stagione di Succession, serie cult Hbo che ha fatto incetta di premi e rappresenta uno dei prodotti di maggior qualità del piccolo schermo negli ultimi anni. Dopo uno stop forzato delle riprese a causa della pandemia, si torna a prendere parte alle vicende della famiglia Roy, magnati di una grossa compagnia che possiede tv, giornali, parchi divertimento e crociere alle prese con una crisi senza precedenti. Dopo due stagioni di lotte fratricide tra gli agguerriti figli di Logan Roy – patriarca insostituibile per tempra, efferatezza e capacità di gestione del potere – in questa terza stagione il conflitto si sposta e polarizza su un tentativo di parricidio. Il business delle navi da crociera era stato investito da uno scandalo imprevisto: l’accusa di molestie sessuali avvenute a bordo delle imbarcazioni e il tentativo di insabbiamento dell’accaduto. Kendall, figlio ambizioso della dinastia Roy, con una mossa sorprendente (e che in qualche modo scardina alcune sue certezze caratteriali) decide di accusare a viso aperto Logan, attribuendogli la responsabilità per l’accaduto.

 

Da qui in poi è guerra aperta. Logan ha come unico obiettivo quello di distruggere Kendall, provando a rintracciare tra i figli Shiv, Roman e Connor e i collaboratori più stretti di chi si possa continuare a fidare. Kendall deve anche lui riorganizzare le truppe (o comunque spremere al massimo quello che gli rimane), portare dalla sua parte i professionisti migliori e cercare di attrezzarsi per la guerra più decisiva e spietata che abbia mai dovuto combattere. La serie è prodotta da Hbo, creata da Jesse Armstrong e prodotta dal premio Oscar Adam McKay e questa terza stagione è di nove episodi (in America siamo già al numero sette). Rappresenta un concentrato di qualità, dalla scrittura di altissimo livello, alla messa in scena, alla recitazione. Assolutamente necessario recuperare le precedenti due stagioni per capirci qualcosa. Ma ne vale davvero la pena.

 

Come inizia la terza stagione di Succession?

Con una scelta narrativa speculare al pilota della serie, la narrazione si apre con Logan Roy in elicottero che sorvola, accompagnato dai figli e dai collaboratori più stretti, alcuni caseggiati fino ad atterrare in un piccolo aeroporto locale. Appare immerso nei propri pensieri e nessuno osa rivolgergli la parola. Sono tutti in attesa di avere indicazioni su cosa fare, come reagire all’esplicita dichiarazione di guerra che hanno ricevuto. Le vicende di Logan sono alternate con quelle di Kendall, chiuso nel bagno di una stanza d’hotel, che cerca di tenere a bada la tensione e ritrovare la lucidità per capire le prossime mosse. Forse si è cacciato in un gioco troppo grande per lui? Crede abbastanza in sé stesso per riuscire a tenere testa al padre? Sono le domande preliminari che sottendono questa terza stagione. Poi parte la sigla (di rara bellezza, opera di Nicholas Britell). Succession è tornato.

 

Quali sono i temi di Succession?

Uno dei motivi del successo di Succession è indubbiamente di riuscire a toccare tematiche larghe e universali da una prospettiva peculiare, che mette insieme ampiezza e profondità. La serie racconta di una famiglia americana, ricchissima e di grande influenza, dei rapporti tra i suoi membri e i collaboratori più stretti (che in qualche modo ne vengono inglobati, come accade spesso nei contesti in cui il confine tra pubblico e privato si fa labile così come la commistione tra personale e professionale). In Succession ogni personaggio mostra le proprie fragilità, insicurezze, limiti. Ha una versione di facciata e una privata, desideri e movimenti narrativi precisissimi. E poi c’è il potere, tema portante del racconto. Il dio implacabile che condiziona i rapporti, che corrode chi lo amministra, che abbruttisce e nobilita. Potere con cui tutti prima o poi si sporcano le mani, pagando ciascuno il loro piccolo o grande prezzo (un’analisi esaustiva della serie potete trovarla qui, la firma Mariarosa Mancuso).

 

Dove è ambientata la terza stagione di Succession?

Il grosso della serie è ambientato a New York dove c’è il quartier generale della famiglia Roy ma per questa terza stagione sono state fatte parecchie incursioni oltreoceano (nel primo episodio Logan deve decidere dove andare tra una lista di Paesi che non hanno accordi di estradizione con gli Stati Uniti). Come è successo per altre serie tv quest’anno (una fra tutte The Morning Show), anche Succession ha ambientato alcune scene del racconto in Italia. Più nello specifico, tra i casali e le ville della Toscana. Villa Cetinale vicino a Siena è stata scelta per essere teatro di una cena dalla famiglia Roy con uno stuolo di invitati prestigiosi mentre le terme di Bagno Vignoni accolgono Shiv e il marito per un momento di relax. Altre scene sono state ambientate a Cortona, Pienza e Montalcino. I Roy sono andati sul sicuro.

 

Quali sono le new entry della terza stagione di Succession?

Confermato quasi integralmente il cast ufficiale della serie (uno degli ingredienti che contribuisce da sempre alla qualità e al successo del racconto), Succession vede in questa terza stagione alcuni innesti di assoluto valore. Tra gli altri, Adrien Brody che interpreta un piccolo azionista (e attivista) della società della famiglia Roy e che rappresenta un anello cruciale nell’equilibrio delle quote azionarie dell’azienda, Alexander Skarsgard (già visto in Big Little Lies e True Blood) proprietario di una società informatica e Hope Davis (Your Honor) che veste i panni della figlia del rivale di Logan.

 

Qual è il tono di Succession in due battute?

“Se le tue mani sono pulite, è solo perché nel tuo bordello fanno la manicure”.
“È guerra, vaffanculo. Bene?”

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