PUBBLICITÁ

il romanzo distopico riadattato per la tv

“Anna”, la serie di Ammaniti che racconta una Sicilia diversa, fra virus e polvere

Mariarosa Mancuso

Il romanzo, uscito nel 2015, era ambientato 4 anni dopo una grande epidemia. L’uscita della serie, con l’etichetta Sky Original, è prevista per la primavera del 2021. Ammaniti ha raccontato non soltanto la vita dopo la catastrofe, ma anche la vita che i ragazzini facevano prima del randagismo per sopravvivere

PUBBLICITÁ

Su Variety, Niccolò Ammaniti racconta l’effetto che fa girare in Sicilia scene di una serie dove un virus uccide gli adulti (al mondo sono rimasti solo i bambini) e vedersi chiudere il set. Poi vedere in confinamento l’Italia tutta, perché davvero un virus sta circolando, fuori dal set. Passa un altro po’ di tempo, e le mascherine che sembravano solo attrezzi di scena diventano oggetti di uso quotidiano (fino all’esagerazione dei politici che da tre giorni stanno rilasciando interviste bardati di tutto punto, naso e bocca coperti, a indicare impegno sociale e civile). Il romanzo “Anna”, uscito nel 2015 da Einaudi Stile Libero, era ambientato 4 anni dopo una grande epidemia, detta “la Rossa”. Oggi, mese più mese meno: alcune distopie risultano più precise e puntuali di altre.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Su Variety, Niccolò Ammaniti racconta l’effetto che fa girare in Sicilia scene di una serie dove un virus uccide gli adulti (al mondo sono rimasti solo i bambini) e vedersi chiudere il set. Poi vedere in confinamento l’Italia tutta, perché davvero un virus sta circolando, fuori dal set. Passa un altro po’ di tempo, e le mascherine che sembravano solo attrezzi di scena diventano oggetti di uso quotidiano (fino all’esagerazione dei politici che da tre giorni stanno rilasciando interviste bardati di tutto punto, naso e bocca coperti, a indicare impegno sociale e civile). Il romanzo “Anna”, uscito nel 2015 da Einaudi Stile Libero, era ambientato 4 anni dopo una grande epidemia, detta “la Rossa”. Oggi, mese più mese meno: alcune distopie risultano più precise e puntuali di altre.

PUBBLICITÁ

 

  

PUBBLICITÁ

La serie “Anna” – diretta da Niccolò Ammaniti, come l’altra serie intitolata “Il miracolo”, fin dall’inizio pensata e scritta per la tv e uscita due anni fa con gran successo – ha dovuto interrompere le riprese lo scorso marzo. Il regista e i giovani attori sono tornati sul set a luglio, intanto il progetto si era un po’ ridimensionato: sei episodi invece degli otto previsti. Ieri ha cominciato a circolare il primo trailer, con immagini post-apocalittiche, fuochi d’artificio, un elefante, la minaccia degli uccelli, vasche di liquido nero per nascondiglio. L’uscita della serie, con l’etichetta Sky Original, è prevista per la primavera del 2021 (fatti tutti gli scongiuri possibili e immaginabili: la vita si è intrecciata con la finzione già troppe volte).

 

Quando si adattano i romanzi per farli diventare film bisogna sempre tagliare qualcosa, e lo scrittore protesta (se non è anche sceneggiatore, ma in genere si cerca di evitarlo). Una serie, pur ridotta a sei puntate, offre più spazio e più agio, e se lo scrittore è anche sceneggiatore coglie l’occasione per arricchire la storia. Niccolò Ammaniti racconta (sempre su Variety) che oltre alla tredicenne Anna e al fratello più piccolo Astor – da lei protetto come un figlio, finché le riesce di farlo senza soccombere al virus che con la pubertà uccide – ha aggiunto qualche cattivo e anche qualche buono, mica smettono di esistere quando il virus impazza.

 

Ha raccontato non soltanto la vita dopo la catastrofe, ma anche la vita che i ragazzini – gli attori Giulia Dragotto e Alessandro Pecorella, scelti dopo una lunga ricerca – facevano prima del randagismo per sopravvivere. In Sicilia era ambientato il romanzo, e in Sicilia è stata girata la serie. “Perché è un piccolo continente”, spiega Ammaniti. Il vulcano, il mare, le città che non servono più a niente, ma forse di là dallo Stretto c’è la salvezza. E aggiunge: “E’ stato un punto di svolta quando scrivevo il romanzo, e sono contento di mostrarla nella serie tutta vegetazione e polvere, senza la Mafia e la Storia che sempre l’accompagnano”. La mamma muore, lasciando ai figli un quaderno nero, dove ha annotato “tutte le cose importanti”. Non immagina quanto rapidamente possano cambiare, le cose importanti, in presenza di un virus letale.

PUBBLICITÁ
Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ