PUBBLICITÁ

Senza più Fortnite (e TikTok) sul telefono come si passa l’estate?

Eugenio Cau

Fortnite contro Apple e Google che hanno rimosso il popolarissimo gioco dai loro store. E rischia TikTok per contrasti geopolitici. Perchè questa battaglia non è un gioco

PUBBLICITÁ

Lo spot di Apple “1984”, girato da Ridley Scott, è uno dei più famosi della storia. Andò in onda una sola volta durante il Super Bowl del gennaio ’84 per il lancio del primo Macintosh e mostra un gruppo di persone anonime in un ambiente monocolore grigio-blu, mentre marciano in fila e guardano uno schermo da cui il Grande Fratello sta facendo loro il lavaggio del cervello.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Lo spot di Apple “1984”, girato da Ridley Scott, è uno dei più famosi della storia. Andò in onda una sola volta durante il Super Bowl del gennaio ’84 per il lancio del primo Macintosh e mostra un gruppo di persone anonime in un ambiente monocolore grigio-blu, mentre marciano in fila e guardano uno schermo da cui il Grande Fratello sta facendo loro il lavaggio del cervello.

PUBBLICITÁ

 

  

PUBBLICITÁ

All’improvviso da un corridoio in fondo alla sala appare un’atleta, bionda e vestita con il logo colorato di Apple di allora, prima che lo stile dell’azienda fosse bianco e asettico. Ha in mano un grosso martello e sta correndo, inseguita da quattro poliziotti che tentano di fermarla. Entra nella sala, fa roteare il martello e lo schianta contro lo schermo, provocando un’esplosione. Allora, più di 35 anni fa, il Grande Fratello era Ibm, il gigante che dominava il settore dei computer, e Apple presentava se stessa come la rivoluzione colorata e iconoclasta.

 

 

Due giorni fa Epic Games, l’azienda che produce il popolarissimo videogioco Fortnite, ha ripubblicato lo stesso spot, in versione 3D. Questa volta però al posto del Grande Fratello c’è una mela morsicata, e a distruggere lo schermo non c’è un’atleta con il logo Apple ma un personaggio di Fortnite. Con quel video, Epic ha cominciato una battaglia legale e d’immagine, dopo che Apple ha deciso di eliminare Fortnite dal suo App Store. (Google ha fatto lo stesso dal suo Play Store, che serve i cellulari Android).

PUBBLICITÁ

 

PUBBLICITÁ

  

PUBBLICITÁ

La ragione è che Epic si è ribellata alla quota di profitti che Apple e Google pretendono da tutte le app che vendono qualcosa sul loro store. Con pochissime eccezioni, se compri un prodotto o un abbonamento tramite un’app su iPhone e iPad Apple si prende il 30 per cento. Questo sistema ha già fatto infuriare molte aziende, compresa Spotify, che si è rivolta alla Commissione europea.

  

Epic ha sfidato direttamente Apple quando ha inserito in Fortnite la possibilità di pagare per alcuni elementi del videogioco in maniera diretta e con il 30 per cento di sconto, evitando la quota dello Store. Così Apple, che pretende che tutti i pagamenti passino attraverso i suoi sistemi, ha cancellato la app. Epic ha denunciato sia Apple sia Google presso un tribunale della California, accusandoli di gestire un monopolio e chiedendo una riduzione della quota del 30 per cento. Né Apple né Google sembrano disposti a cedere, e l’opinione degli esperti è che la loro politica sugli store, benché anticompetitiva, non sia illegale: l’App Store è di Apple, e a casa sua ciascuno fa ciò che vuole.

 

Ma perdere Fortnite è un colpo, nonostante tutto. Il videogame – in cui i giocatori sono paracadutati su un’isola e devono uccidersi a vicenda, vince la partita chi rimane vivo per ultimo – è uno dei più popolari del mondo, ha creato mode e tendenze, e la società Sensor Tower stima che abbia fruttato ad Apple 360 milioni di dollari in commissioni nel solo 2018.

 

E poi c’è il problema sociale. Gli adolescenti americani rischiano di rimanere senza TikTok a causa delle dispute geopolitiche del loro presidente e adesso, come tutti gli altri ragazzi del mondo, non potranno più installare Fortnite. Poi ci si lamenta che i giovani si drogano.

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ