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Il Foglio sportivo

Il Sora è il Napoli dell'Eccellenza

Bernardo Cianfrocca

La squadra vince da 26 partite consecutive, ha già vinto il campionato, conquistando la promozione in Serie D

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Il centro-sud calcistico italiano sta trasformando le sue attese snervanti in lunghe rincorse trionfali. Napoli, Frosinone, Catanzaro, Catania: in ogni categoria una squadra ha preso il largo da subito, non si è più voltata e ora aspetta solo di tagliare il traguardo, come un maratoneta olimpico dal ritmo incalzante atteso all’ingresso nello stadio per la medaglia d’oro.

 

Qualcuno però è già arrivato a destinazione e non sta smettendo di correre. Il Sora ha vinto il campionato di Eccellenza laziale, ottenendo la promozione in Serie D. Ha centrato l’obiettivo a 9 giornate dalla fine lo scorso 5 marzo nella trasferta di Gaeta, segnando 85 gol e subendone 16, guidando il girone B con 30 punti di vantaggio sulla seconda e con un filotto di 24 vittorie consecutive, diventate 25 una settimana dopo, quando è stato battuto anche il Tor Sapienza 2-1 e 26 la scorsa domenica battendo per 0-3 il Monte San Biagio. Mai nessuna squadra in Eccellenza si era spinta così oltre: il record di 24 successi di fila apparteneva ai calabresi della Villese dal 2004/2005.

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Il Sora ha creato il vuoto alle sue spalle, ha vinto un campionato già in inverno accettando il rischio di farlo apparire semplice. La facilità non è però nemica dell’epica, soprattutto se alle spalle non c’è nulla di casuale, ma un obiettivo covato da molto e una tradizione da rinverdire: “Ho rilevato la società nel 2019 abbandonando la posizione di vice-presidente e proprietario di un terzo delle quote della Juve Stabia. Volevo un mio progetto”, racconta l’avvocato Giovanni Palma, proprietario e presidente, “ho scelto Sora perché è una piazza importante con fame di calcio”. In questa città del Frusinate di oltre 25mila abitanti scoprirono il professionismo per 14 anni in Serie C1 e C2 tra il 1991/1992 e il 2004/2005. I fallimenti successivi non hanno intaccato il sentimento di chi si era innamorato della squadra del “Toro” Pasquale Luiso e di Giuliano Giannichedda. A Gaeta erano oltre 700 i tifosi presenti, più quelli che hanno atteso il ritorno per la festa in città. “In Eccellenza certe scene sono insolite. Per noi il Covid è stato un grande handicap tra porte chiuse e formule dei campionati modificate. Quest’anno, con il ritorno di una promozione diretta, non volevamo fallire”, commenta Palma, reduce da scottanti eliminazioni ai playoff.

   

     

La rosa è stata bilanciata tra la necessità di avere sia giovani competitivi (il regolamento prevede la presenza in campo di tre under 21 di cui uno nato dal 2003 e uno dal 2004 in poi), che alfieri della categoria come l’attaccante esterno Claudio Corsetti, 19 gol stagionali tra cui la doppietta di Gaeta, e maestri illustri nel curriculum: “In C sono stato allenato sia da Sarri che da Sottil. Il primo era maniacale, non sono sorpreso dalla sua carriera. Quest’anno ho scelto Sora perché a 37 anni, per sentirsi ancora vivi come calciatori, c’è bisogno di calore e grandi ambizioni”. I salti di categoria però, per quanto meritati, presuppongono sempre sforzi su cui riflettere, soprattutto tra i dilettanti: “La Serie D diventa più impegnativa, richiede maggiori impegni, per chi come me ha famiglia e percorre 200 chilometri al giorno tra casa e lavoro, non è facile”.

 

La programmazione nel dilettantismo non è scontata per l’impossibilità di stipulare contratti con i giocatori, ma avere le idee chiare aiuta a non farsi trovare impreparati: “Con il presidente stiamo già buttando le basi”, spiega mister Alessio Ciardi: “Abbiamo alcune esigenze come il potenziamento del settore giovanile. L’obiettivo è un anno di assestamento per poi puntare al salto nel professionismo in 3 o 4 anni”. Una visione assecondata da Palma: “Con l’interesse crescente dei tifosi, dell’imprenditoria locale e delle istituzioni, possiamo farcela. Abbiamo l’obbligo di non dissipare l’entusiasmo che c’è”. In attesa del futuro però, c’è ancora una corsa da finire. Nel mirino ci sono altri record, come i 90 punti della Lupa Frascati nell’Eccellenza 2013/2014 (Sora è a 75). Incentivi ulteriori non mancano: “Ai giocatori ho promesso che li avrei portati al ristorante ogni 5 vittorie consecutive, mi stanno mandando in rovina”, commenta divertito Ciardi. Menomale per le tasche del mister che almeno il record dell’Alassio è più distante. I liguri vinsero 35 partite tra il 2015 e il 2017 in Seconda e Prima Categoria. Il ruolino di marcia del Sora in questa stagione può ambire al massimo a “quota 32”. Servirà una gran partenza in D, non come quella di quest’anno, con la sconfitta all’esordio a Itri. Da lì però il Sora non si è più fermato: dilettanti sì, ma allo sbaraglio mai.

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