
(foto Ansa)
Sulla condanna alla Juventus Repubblica finisce nel pallone
Ci voleva lo scandalo della Juve, la squadra del gruppo Gedi, per trasformare il giornale della questione morale (degli altri) in un giornale fieramente garantista. Grazie mille, conflitto di interessi
La vicenda della pesante penalizzazione, 15 punti nel campionato in corso di serie A, inflitta alla Juventus dalla Corte d’appello della Federcalcio attende (e necessita) di essere chiarita dalle motivazioni della sentenza, a fine gennaio. Per ora rimane ad aleggiare come una perturbazione artica sopra la curva bianconera, per metà orgogliosa e per metà indignata con la propria dirigenza, e sopra le curve di diverso umore di altre tifoserie. E lì converrebbe lasciarla, prendendo però atto che le sentenze, se rese esecutive prima che l’iter della giustizia sia concluso, provocano danni e anomalie poi difficilmente emendabili. La sentenza dei 15 punti dimostra almeno una cosa: in Italia c’è un solo sistema messo peggio del sistema calcio, ed è il sistema della giustizia, di cui quella sportiva è un ricalco.
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- Maurizio Crippa
"Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.
E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"